venerdì 26 dicembre 2025

A Natale si può (puoi)

Nota di premessa: poiché questo è un blog-didattico, in questa pagina ho permesso a Google di inserire automaticamente dei link alle parole o espressioni che "ritenesse" degne di una puntatina. Non so dove porteranno e lascio come è avvenuto. Nel senso che quei link non sono scelti da me personalmente. Quindi visitali dopo che hai letto il blog, potrebbero non entrarci niente col discorso chiave dell'articolo. 😊


Lo scrivo con il “si”, cioè con il senso impersonale delle azioni, 

quello del “di ogni erba un fascio”, quello dei discorsi che si fanno per render ovvia una cosa che questa volta  non lo è. 


A Natale, nell’atmosfera magica un po’ sì è un po’ no dell’avvento della festa e del ricominciare a contare da 1(uno) i giorni di un anno, aspettando l’Epifania che tutte le feste si porta via, si fanno tante di quelle cose stupide e simpatiche che neppure ci s’accorge. Si ha bisogno di stupirsi per uscir dalla consuetudine. 

Forse, è così? E il buffo è che non si vuole ognuno singolarmente, ma si viene trascinati da uno speciale imprinting che si chiama cultura della civiltà in cui si cresce.

Sono giorni delle feste grandi dell'anno, quelle che si dice, ma lo sono realmente, comandate (sic!).


E sì, c’è la magia, la finzione, l’immaginazione va a mille, e si partecipa anche quando si è sotto le bombe o si è in una galera, sono come momenti di ferie dalla realtà cruda. Si immaginano briciole di brodo di giuggiole. E in qualche modo si vorrebbe godere. 


Nascere ci appare una festa e lo è, generalmente, almeno per quelli che sono già viventi, quindi anche la rappresentazione della nascita spinge a pensieri meravigliosi, e quando questa rappresentazione è simbolica come nel Natale i buonismi si milionificano, del resto la speranza di solito si aggancia ad un futuro che sarebbe soddisfacente e sorridente.


MA, 

appena si esce dall'alone di magia ( quando si accende la tv, quando si consultano attualità e cronaca, quando si apre la posta, quando si  segue le pagine social) (quando sei costretto sotto la pioggia, quando sdraiato su cartoni sotto un ponte, quando ti ripari da proiettili e bombe, quando ti rumi in tasca e non sai cosa far mettere in bocca ai tuoi piccoli), a Natale, si comprende bene quale sia il Mondo del Meglio e il Mondo dei Pazzi


E se ci pensi solo un po’, ti rendi conto in quale Mondo:

  1. Sei trascinato a vivere
  2. Vorresti vivere
  3. Imponi che gli altri vivano
  4. Trascini altri
  5. Vorresti che altri ti seguissero
  6. Ti Stai costruendo
  7. Stai imponendo
  8. Ti senti costretto 

UNA SOLA OPZIONE È LA TUA, non ne puoi spuntare due, non è un giochetto, è il semplice ritorno nella realtà.


La domanda è spontanea e la possiamo coniugare in vari modi:

- ma allora è tutto finto?

- Siamo nei giorni del "facciamo finta che"?

- Ciò che non fa collassare il Mondo è la speranza?

- La terapia per la sopravvivenza richiede medicine antipsicotiche? e la speranza è quella più a buon mercato?

..........

A Natale si può

https://www.youtube.com/watch?v=G3vDzID3RAA





A QUESTO PUNTO DEL POST, È POSSIBILE, SAREBBE INTERESSANTE CHE ALTRE PERSONE CON ACCESSO COME AMMINISTRATORE SCRIVESSERO AGGIUNGENDO QUALCOSA A PROPOSITO, PER CONTINUARE IL DISCORSO, PER CONTESTARLO, PER DARE LUCE AD UNA DIVERSA FACCIA DELLA PERCEZIONE DELLA REALTÀ.


SAREBBE UN POST A TANTE MANI .....








A Natale si può (puoi)

Nota di premessa: poiché questo è un blog-didattico, in questa pagina ho permesso a Google di inserire automaticamente dei link alle parole ...