sabato 30 luglio 2022

Dialogo....


 30.07.2022

A conversation with my eight year old grand-daughter…


I ask the girl “do you know how old I am?”

“57, 67, 60” she answers trying  to guess.

“I’m precisely sixty-nine years old” I answer happily and with a bit of pride in me.

The girl looks at me and adds “so you are old!”

“yes, but I’m happy because I’ve had a chance to do many things, good and also bad, so I can tell everthing to you.  I would like to do many other things with you”.  

She listens  attently.

I continue “when I will be 100 years old, you will have 31, you could have a family. I would like to be there and see you being a mummy and I could rock your children like I do with you now. It would be lovely”..

“Granny you could pass the lady that had 120 years, but you have to go to 121”, she answered lively.

And continued “but you can’t beat her because you don’t either  drink or smock like her”.

“oh yes, that’s true !!!”…I exclaim smiling.

Then I told her with a sad voice   “ you know that I’ve never seen my paternal grandmother, because she died before I was born. I take her name.  She didn’t  have a chance to tell me nothing about her life…..what a pitty.”

Kids are funny. They observe everthing that goes around them, and they do it in silence. They are very attentive looking at our ways of doing and in the right moment they will express their thoughts.

 


Una conversazione con la mia nipotina di otto anni.

 Chiedo alla bambine “lo sai quanti anni ho?”

 “57, 67, 60…..”risponde lei, cercando di indovinare.

 “Ne ho precisamente 69”, dico felicemente e con un pizzico di orgoglio.

 La bambina mi guarda ed esclama “allora sei vecchia!!!!”.

 “Eh si, ma sono veramente felice perché ho avuto la possibilità di fare tante cose, belle ed anche brutte, e le potrò raccontare tutte a te, e ne vorrei fare ancora tante altre insieme a te” e lei mi ascolta attentamente.

 E continuo “Quando io avrò 100 anni te ne avrai 31, potresti avere la tua famiglia ed io vorrei esserci per vederti in vesti di mammina, e ninnare i tuoi figli come ho fatto con te. Che bello sarebbe!”.

“Allora nonna potresti superare anche la signora che aveva 120 anni, però, te devi arrivare a 121 ”.

Risponde vivacemente.

 E poi aggiunge “ma non puoi superarla perchè te non beve e non fumi, come lei”…..

 “eh si anche questo è vero!!!!”…esclamo sorridendo….

E le dico con voce dispiaciuta “sai che non ho conosciuto la mia Nonna paterna perchè è deceduta prima che io nascessi. Io porto il suo nome. Non ci siamo incontrate e non mi ha potuto raccontare niente della sua vita…..Peccato…..”

 Come sono buffi i bimbetti. Osservano tutto quello che li circonda, e lo fanno in silenzio. Sono molto attenti ai nostri modi di fare ed al momento giusto esprimono i loro pensieri.

 

 

mercoledì 27 luglio 2022

Quando a scuola ti scaldavi se portavi un pezzo di legna

Era il periodo che va dal 1953 al al 1960
Facevo le elementari nella scuola della Villa nel comune di Fosciandora. La scuola della Villa era a metà strada tra la frazione di Ceserana e la Villa  in località il Ferraio. Gli alunni oltre a quelli di Ceserana e la Villa venivano anche da molto lontano e a piedi, le strade non c'erano ancora, la principale che collegava tutti i paesi era in via di costruzione.
Noi ragazzi e ragazze oltre ai compiti che le maestre ci davano, la mattina quando si tornava a scuola, bisognava portare un pezzo di legna, specialmente quando faceva molto freddo. Ogni aula della scuola aveva per riscaldarla una stufa a legna che la maestra accendeva quando era freddo. Per me e tanti altri ragazzi portare questo pezzo di legno era un problema, le legna in casa non mancavano ma erano troppo lunghe adatte ai camini perciò si dovevano tagliarle nella misura giusta, non sempre i genitori ti aiutavano.
Potevi anche non portarla ma esisteva una punizione.
Nelle giornate fredde, che ai quei tempi erano tante, al momento della ricreazione la maestra invece di andare fuori ci radunava vicino alla stufa, "ecco la punizione" Quelli che non avevano portato la legna rimanevano al banchino. Perciò la legna per me era più importante del compito.

Questo che scrivo adesso è una testimonianza che ho sentito dire in casa e forse non tutti nel paese sono venuti a conoscenza.
 Riguarda sempre il pezzo di legna da portare a scuola.
Come dicevo prima stavano costruendo la strada che da Migliano andava a Ceserana. Il geometra aveva calcolato dove doveva passare  e nei campi vicino Ceserana aveva  picchettato tutto il terreno dove gli operai del cantiere dovevano scavare. La mattina dopo il geometra voleva dare le indicazioni dove scavare ai suoi operai, ma con sorpresa i picchetti in legno non c'erano più. Dopo una piccola indagine si sono accorti che alcuni ragazzi la sera prima avevano individuato la legna da portare a scuola e dalla misura giusta, i picchetti sono stati rimossi dal terreno e la mattina dopo portati a scuola Come è andata finire?
 Io penso con un rimprovero ai ragazzi da parte dei genitori e forse una risata a denti stretti del Geometra 

domenica 17 luglio 2022

RICORDANDO IL PALIO ......





18.07.2022




1977

 

 

RICORDANDO IL PALIO DI GALLICANO…

 

Luglio col bene che ti voglio

  Vedrai non finirai, ai ai ai ai

  Luglio mi hai fatto una promessa

  L’amore mi porterai ai ai ai ai……..”

 

Da tre anni il Palio di Gallicano è stato sospeso a causa della pandemia. …..

Questa manifestazione allegorica del mio paese, ebbe inizio per gioco nel 1966 da un gruppetto di simpatici e vivaci paesani.  Un certo numero di persone si presentarono per le vie del paese improvvisando un carnevale estivo. Avevano tanta voglia di colorare a festa il 25 Luglio, giorno della ricorrenza del nostro Patrono San Jacopo.

Dopo questa idea, l’entusiasmo si sparse tra il popolo e vennero formati quattro rioni. Rocca Forte, Strettoia, Monticello e Bufali. Insieme si prestarono ad arricchire la manifestazione costruendo carri allegorici di carta pesta, con a seguito una folta sfilata di bambini ed adulti che avevano tanta voglia di divertirsi.  Con il passare del tempo tutto questo diventò una gara. E naturalmente il migliore si portava a casa, e con tanta soddisfazione, il “cencio”, idealizzato per l’occasione.

Partecipai nella sfilata per la prima volta nel 1972. Abitavo nel Centro Storico, ed il mio rione d’appartenenza era la ROCCA FORTE. Quell’anno il nostro tema fu la “Vicaria”, e proprio in quell’occasione nacquero gli SBANDIERATORI DI GALLICANO. Grazie alla famiglia Baldacci.  (dopo 40 anni a tutt’oggi sono ancora attivi e sono stati anche campioni d’Italia).

Mi ricordo quando la sera ci si riuniva sul “colletto” dalle sarte del rione, dove ci prendevano le misure per confezionarci i costumi adatti alla sfilata. L’euforia avvolgeva tutti, grandi e piccini.  Questa festa diventò una tradizione, tramandata da madre a figlio. A volte le nonne, i nonni, i nipoti, i genitori e figli si ritrovavano a partecipare nella stessa sfilata.


Il lavoro per la realizzazione del Palio è molto impegnativo. I preparativi iniziavano già nei primi mesi dell’anno. C’era tanta concorrenza, ed a volte se i componenti della stessa famiglia abitavano in diversi rioni si creava conflitti tra di loro. 

La ROCCA FORTE non ebbe lunga vita. Gli abitanti erano molto meno che negli altri rioni. Consapevole di questo, alla fine delle nostre sfilate, c’era sempre un bel cartellone con scritto “POCHI, POVERI MA BELLI”. Nel 1977 anch’io ebbi il privilegio di sfilare, sventolando la bandiera del mio rione.

Presto fu presa la decisione di congiungere la Rocca Forte al rione “STRETTOIA” e per questo motivo fu nominato “BORGO ANTICO”.

Da quel momento esistono tre Rioni. BORGO ANTICO, cui corrisponde al color ROSSO ,  MONTICELLO,  col colore  CELESTE, e BUFALI, dai colori BIANCO E NERO.

Crescendo, sia mia figlia e mio figlio partecipavano assiduamente e con entusiasmo al PALIO. Lei fu Presidente del Borgo Antico per alcuni anni e fu anche la porta bandiera più longeva di tutte. Lui imparò dagli esperti e presto diventò un bravo carrista.


Mio marito partecipava solo per scattare tante foto, catturando le immagini più belle della sfilata.

Spero di rivedere al più presto il Palio con i miei tre nipoti a sfilare per le strade del paese, mostrando la stessa euforia che avevano la nonna, il nonno ed i loro genitori.

Evviva il Palio di San Jacopo…



sabato 16 luglio 2022

ENGLISH FOR KIDS - Una iniziativa di Emma


 


SABATO 16 LUGLIO, ore 10,30

Barga. Giardino di Villa Gherardi, la Biblioteca ospita Our English for Kids. Puntuali alla 10,30 un bel gruppo di ragazzini e di bambine hanno risposto all’invito di Emma e si sono presentati con il loro Good Morning. 17 school mates, con una disinvoltura invidiabile seguono Emma. Il suo sorriso, il suo atteggiamento accogliente ha, da subito, sincronizzato intelligenza e curiosità dei quei kids al ritmo della lingua inglese. Our Body è il tema della prima lezione. All’ombra dei super alberi di Villa Gherardi, diversi genitori si sono fermati: quasi uno spettacolo. L’orario è stato sforato, Emma sa trascinare, nessuno si era accorto che mezzogiorno stava per arrivare. 

Congratulazioni.

Questa innovativa iniziativa voluta da Emma, di Adulti Ancora a Scuola, è stata raccolta con piacere da Unitre Barga, dalla biblioteca F.lli Rosselli e dalla Amministrazione Comunale. Nei prossimi tre sabati 23 e 30 luglio e 6 agosto gli appuntamenti for kids from 7 to 12 years old.




Thanks AAAS...

   Children are amazing....
I didn' t expect to see so many of them for "Our English for kids" lesson. They joined in, writting, singing, listening and talking with me. They stayed attentive till the last minute of the lesson.
 They deserve  our time. Knowing the English language is very important for them, now and in their future. We should give to them more opportuities to learn a second language. 
More younger they are easier they will learn. 

I enjoyed myself too....

I bambini e bambine sono meravigliosi.
    Non mi aspettavo di vederli cosi numerosi alla lezione di "il nostro inglese con i ragazzi e ragazze". Hanno partecipato volentieri, scrivendo, ascoltando, cantando e parlando con me. Meritano il nostro tempo. Sono stati attenti fino all'ultimo minuto della lezione.
Conoscere la lingua inglese è molto importante, adesso e nel loro futuro. Dovremmo darle più opportunità per imparare questa seconda lingua. 
Più sono giovani e più facile li rimani imparare.

Anch'io mi sono divertita.....

Questa è la prima filastrocca che hanno scritto ed imparato a memoria....


Sing with me 
Sing with me
Let's make up  the words
Let's sing to the sky
Let's sing to the birds.......

Nella seconda lezione hanno scritto ed imparato a memoria questa filastrocca...

Sit with me
Sit with me
Down on the mat
Let's open a bookN
Turn the pages like that!....

Alla terza lezione hanno imparato un'altra filastrocca a memoria...

Hickory dickory dock,
The mouse ran up the clock,
The clock struck one,
The mouse ran down,
Hickory dickory dock......

Alla terza ed ultima lezione hanno recitato a memoria un'altra filastrocca..

Lie with me
Lie with me
Under the moon
We'll close our eyes
And drift to sleep soon....



 



domenica 10 luglio 2022

L'importanza dell'acqua

 L'importanza dell'acqua 

anche nella Storia


Tra tutte le risorse naturali, questa è la più importante perché senza non ci sarebbe vita ed è indispensabile per la nostra salute. Sappiamo però che è limitata e questa carenza dicono sia dovuta all'inquinamento, allo sfruttamento eccessivo, alle alterazioni fisiche degli habitat ed ai cambiamenti climatici. E sembrerebbe che nel futuro potremmo andare incontro a delle siccità.

Quindi è bene cambiare le nostre abitudini, consumarla meno ma bene e se è possibile anche recuperarla...d'accordissimo. Mio marito sta già raccogliendo l'acqua proveniente dai tetti per uso giardino e orto e per intervenire anche sull'aspetto idrogeologico.


Nel mese di giugno ho avuto modo di trascorrere qualche giorno a Matera e voglio prendere come
riferimento questa città perché ho visto e appreso che i problemi di ora sono gli stessi di Ere passate e gli abitanti si erano adeguati alla circostanza (il sapersi adattare agli eventi). Matera era contraddistinta da un sistema idrico finalizzato alla raccolta di acqua piovana e sorgiva che in passato animava una rete di canaletti e una diffusa rete di cisterne e palombari, dove facevano convogliare l'acqua e che poi riuscivano a portare la preziosa risorsa ovunque.

Il Palombaro Lungo

In questa città l'acqua potabile era fornita dal Municipio tramite alcune fontane e cinque grandi cisterne pubbliche che raccoglievano acqua sorgiva, chiamate palombari. A questi si aggiungevano altre centinaia di cisterne private che raccoglievano acqua piovana ma per usi non potabili. Il Palombaro Lungo è la più grande cisterna della città, e consiste in uno scavo artificiale realizzato in diverse fasi a partire dal XVI secolo. Raggiunge una capacità di 5 milioni di litri, per una profondità di 16 metri e una lunghezza di 50 metri. La sua forma è molto articolata perché fu realizzata unendo fra loro cavità artificiali preesistenti, che prima erano adibiti ad altri scopi (cantine, neviere, concerie). Le sue pareti rocciose sono rivestite di cocciopesto, uno speciale intonaco impermeabile a base di terracotta. L'acqua era prelevata solo nei mesi in cui le fontane pubbliche non fornivano abbastanza acqua, quindi soprattutto in estate. Il prelievo avveniva tramite un pozzo presente in piazza, grazie a secchi di alluminio. Il fondo della cisterna non è piatto, ma è inclinato ed è profondo proprio sotto il pozzo, in modo che si potesse prelevare l'acqua anche nel caso in cui ce ne
fosse stata poca. Dall'interno si possono vedere sul soffitto le bocche del pozzo (viste da sotto), ma sulla piazza invece non c'è traccia. Fu abbattuto nel 1927, quando la cisterna fu dismessa in quanto fu realizzato dallo Stato un moderno acquedotto. Nel 1991, in occasione di alcuni lavori nella sovrastante piazza, venne decisa l'esplorazione della cisterna, di cui veniva ignorato forme e dimensione, ma di cui conoscevano l'esistenza. Ancora piena di acqua, fu indagata da due sub, questi trovarono sul fondo numerosi oggetti che nel corso dei secoli erano stati persi nel tentativo di prelevare l'acqua (monete, spille, bottoni, orologi e numerosi secchi). Oggi la visita sul Palombaro Lungo avviene su agevoli passerelle sospese sull'acqua, avendo diminuito il livello è possibile osservare pienamente le dimensioni della cisterna e apprezzare questo gioiello di ingegneria idraulica e di architettura. 
Chissà se questa cisterna in futuro non possa essere riutilizzata con lo scopo di quando è stata costruita.

martedì 5 luglio 2022

IL RISO.....

 

5.07.2022


Prendo il treno e vado in  Lombardia, arrivo a Valle Lomellina.

Quella zona è ricca della coltivazione di riso, e non solo.  Riconosciamo bene questa zona per i posti delle “mondine”, e mi viene subito in  mente il famoso film “Riso Amaro” con la bellissima attrice Silvana Mangano.









 Una volta le “cascine” erano vive di agricoltori con tanti salariati che lavoravano giorno e notte. Adesso l’andamento è molto diverso. Ci sono ancora gli agricoltori  che si tramandano nelle generazioni, ma oggi giorno lavorano la terra con attrezzature satellitari, e per questo motivo la mano d’opera è molto diminuita.

 Gli agricoltori sono famiglie molto unite.  Nel giorno  27.06.2022 i giovani proprietari della "Cascina dei Frati" di Mede hanno voluto organizzare una festa per  celebrare i 100 anni dell’acquisizione della proprietà, invitando tutti i famigliari. Non è più abitata ma è ricca di ricordi di quella vita vissuta lavorando con fatica e con tanto amore per la terra.



Ho avuto il piacere di visitarla anch’io, e di conoscere le persone che costudiscono questi ricordi.





Nelle stanze, dove una volta esistevano le stalle, sono state messe in esposizione gli attrezzi agricoli usati molti anni addietro. Era buffo vedere ancora inciso sulle porte i nome delle mucche e dei cavalli.


Perché regalare il Riso?

Il riso è un regalo utile, raffinato e di buon  auspicio: in tutte le civiltà il riso è considerato ben augurante.

Per saperne di più https://www.ilredelriso.com/perche-regalare-il-riso-2/


Lo stupore della natura

 

LO STUPORE DELLA NATURA

Le specie vegetali che noi abbiamo intorno, se ci fermiamo ad osservarle, ci catturano per forme, colori, varietà, tanto più ora che siamo in piena estate. Ai continui inviti a vedere, scoprire, interrogarsi, a meno che non siamo esperti botanici (beati loro!), le domande rimbalzano e cercano risposta. È allora che può nascere la meraviglia.




Noli me tangere (o Impatiens balfourii)

L’ho vista per la prima volta nell’aia della casa di campagna dove abitavo da bambina. Era uno spazio rivolto a nord, umido ed ombreggiato. Si tratta di una pianta erbacea annuale, spontanea, che predilige luoghi freschi. Ha foglie ovali e piccoli fiori rigonfi di color rosa e bianco simili a orchidee in miniatura, con uno sperone ricurvo ad uncino. Fiorisce tutta l’estate, formando nuvole leggere bianche e rosa che danzano al vento.
Qual è la curiosità?
I suoi frutti, giunti a maturazione, si aprono all’improvviso appena li si sfiora, espellendo i semi ad una certa distanza.
Da bambina per me era un divertimento toccare i baccelli che vedevo rigonfi e farli esplodere con forza. Ne andavo alla ricerca in mezzo al fitto fogliame. Lo ricordo ancora benissimo.
Il suo nome è Noli me tangere, non toccarmi, e ancora Impatiens, impaziente (riferito alla sua fretta di espellere i semi, una volta giunta a maturazione).
Allora non conoscevo la lingua latina, ma quelle capsule mi riempivano di stupore e tutti i giorni le passavo in rassegna per capire se erano pronte a scoppiare e allora….tic….una leggera pressione…e i semi schizzavano via!


 

 Buddleja o Albero delle farfalle

Lungo il greto della Corsonna, in estate, accanto alle vetrice (salice viminale), si possono ammirare arbusti semiarcuati con foglie tendenti all’argento e fiori a pannocchia, a forma di cono, abbastanza grossi, rosa-violacei (esistono anche altre varietà domestiche di color rosa intenso, blu o giallo).
Il fiore cattura lo sguardo delle farfalle che adorano il suo nettare, dal profumo simile al miele e alla vaniglia. Esso è un richiamo irresistibile per questi insetti. Infatti si assiste ad un continuo volteggiare di macaoni, vanesse e cavolaie che vi si posano molto volentieri; per questo la pianta viene chiamata anche albero delle farfalle.
Nella mia vita sono solita andare a studiare o a leggere lungo la Corsonna, quindi mi è facile vedere questi arbusti in splendida fioritura. In questi ultimi anni, ho osservato, però, che il numero delle farfalle è molto diminuito rispetto a quando ero ragazza, tuttavia se vogliamo ammirarle nella loro bellezza e varietà questa è la pianta che, mi pare, l’attragga maggiormente. 
Andiamo alla sua ricerca (è facilissimo trovarla) e saremo ripagati, oltre che dalla bellezza dei suoi fiori, dalla vista di splendide farfalle!

Brunfelsia  pauciflora


Conosco questa pianta solo da un paio di anni. Pianta rara, coltivata in terra o in vaso, sempreverde, dal fusto legnoso con foglie appuntite dal color verde brillante, con fiori che cambiano sfumatura di colore da un giorno all’altro. Il tempo della fioritura è alla fine della primavera. I fiori, dolcemente profumati, si rinnovano continuamente: all’inizio del loro apparire sono blu, poi si schiariscono e diventano color celeste-lavanda, infine bianchi.
Quindi, contemporaneamente, sulla pianta appaiono fiori di tre colorazioni, così che essa viene chiamata anche yesterday-today-tomorrow (ieri-oggi-domani).
Una vera meraviglia!
Ho letto tempo fa, da un articolo di un esperto botanico, un’affascinante ipotesi circa questo variare cromatico. Ciò sarebbe dovuto alla fecondazione del fiore blu da parte di un insetto, per cui solo i fiori di questo colore sarebbero appetibili, mentre le altre colorazioni segnalerebbero il fiore già fecondato. Ovviamente, i nuovi insetti che li visitano non scelgono quelli già fecondati e in questo modo guadagnano tempo per altre fecondazioni. Che fascino pensare che esiste un linguaggio segreto in queste minuscole creature!
Non è mirabile che la legge di natura abbia disposto anche questo così da garantire la continuazione certa della specie?



LE FOGACCE LEVE DI GALLICANO

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