|
“Luglio col bene che ti voglio
Vedrai
non finirai, ai ai ai ai
Luglio mi hai fatto una promessa
L’amore mi porterai ai ai ai ai……..”
Da tre anni il Palio di Gallicano è stato sospeso a causa
della pandemia. …..
Questa manifestazione allegorica
del mio paese, ebbe inizio per gioco nel 1966 da un gruppetto di simpatici e
vivaci paesani. Un certo numero di
persone si presentarono per le vie del paese improvvisando un carnevale estivo.
Avevano tanta voglia di colorare a festa il 25 Luglio, giorno della ricorrenza del nostro Patrono San Jacopo.
Dopo questa idea, l’entusiasmo si
sparse tra il popolo e vennero formati quattro rioni. Rocca
Forte, Strettoia, Monticello e Bufali. Insieme si prestarono ad arricchire la
manifestazione costruendo carri allegorici di carta pesta, con a seguito una folta
sfilata di bambini ed adulti che avevano tanta voglia di divertirsi. Con il passare del tempo tutto questo diventò
una gara. E naturalmente il migliore si portava a casa, e con tanta soddisfazione, il “cencio”, idealizzato per l’occasione.
Partecipai
nella sfilata per la prima volta nel 1972. Abitavo nel Centro Storico, ed il
mio rione d’appartenenza era la ROCCA FORTE. Quell’anno il nostro tema fu la “Vicaria”,
e proprio in quell’occasione nacquero gli SBANDIERATORI DI GALLICANO.
Grazie alla famiglia Baldacci. (dopo 40
anni a tutt’oggi sono ancora attivi e sono stati anche campioni d’Italia).
Mi ricordo
quando la
sera ci si riuniva sul “colletto” dalle sarte del rione, dove ci prendevano le
misure per confezionarci i costumi adatti alla sfilata. L’euforia avvolgeva
tutti, grandi e piccini. Questa festa diventò
una tradizione, tramandata da madre a figlio. A volte le nonne, i nonni, i
nipoti, i genitori e figli si ritrovavano a partecipare nella stessa sfilata.
Il lavoro
per la realizzazione del Palio è molto impegnativo. I preparativi iniziavano già
nei primi mesi dell’anno. C’era tanta concorrenza, ed a volte se i componenti
della stessa famiglia abitavano in diversi rioni si creava conflitti tra di
loro.
La ROCCA
FORTE non ebbe lunga vita. Gli abitanti erano molto meno che negli altri
rioni. Consapevole di questo, alla fine delle nostre sfilate, c’era sempre un
bel cartellone con scritto “POCHI, POVERI MA BELLI”. Nel 1977 anch’io ebbi
il privilegio di sfilare, sventolando la bandiera del mio rione.
Presto fu presa la decisione di congiungere la
Rocca Forte al rione “STRETTOIA” e per questo motivo fu nominato “BORGO ANTICO”.
Da quel momento esistono tre Rioni.
BORGO ANTICO, cui corrisponde al color ROSSO , MONTICELLO, col colore CELESTE, e BUFALI, dai colori BIANCO E
NERO.
Crescendo, sia mia figlia e mio figlio partecipavano assiduamente e con entusiasmo al PALIO. Lei fu Presidente del Borgo Antico per alcuni anni e fu anche la porta bandiera più longeva di tutte. Lui imparò dagli esperti e presto diventò un bravo carrista.
Mio marito partecipava solo per scattare
tante foto, catturando le immagini più belle della sfilata.
Spero di rivedere al più presto il
Palio con i miei tre nipoti a sfilare per le strade del paese, mostrando la stessa
euforia che avevano la nonna, il nonno ed i loro genitori.
Evviva il Palio di San Jacopo…
Mi piace sentir raccontare come sono nate tradizioni e riti. Grazie, Emma.
RispondiElimina