sabato 25 marzo 2023

RECITAL DI PROSA E POESIA : drammaturgia degli studenti del corso a cura di Francesco Tomei e Doris Bellomusto




Il recital ha regalato una serata piacevole e coinvolgente, sabato sera all' Oratorio del Sacro Cuore, bella da ascoltare e godere.

Dieci donne, diverse tra loro, reali e molto umane, assolutamente senza l'odiosa enfasi del recitato, e chiaramente emozionate ( e come non esserlo, solo pensandomi nei loro panni mi veniva l'angoscia da palcoscenico)

 hanno letto brani e poesie, espressioni del loro intimo vivere e sentire ( frammenti di vite  è il titolo del recital) in modo tale da rendere noi spettatori partecipi..( il pubblico non fiatava) .                    Ci hanno veramente coinvolto, emozionandoci. 

La serata è stata ben condotta e l'atmosfera familiare ha reso il tutto ancora più piacevole e appagante.

 

Poi, giusto per stemperare le emozioni,  Sonia ha intervistato le  giovani campionesse sportive Irene Pieroni e Sara Baldacci che hanno raccontato il loro percorso nell'ambito di sport come il calcio e rally e come il fatto di lavorare in ambiti prettamente maschili non sia stato particolare ostacolo per il raggiungimento di obiettivi da loro ricercati e sognati da sempre. 

 


       E che dire di  AAAS  Emma?

       Sembra nata per questo: legge con calma le parole chiare, semplici e nitide, del suo modo di far poesia e, in tono intimo e raccolto,  riesce  a trasmettere il sentimento e l'emozione di  quello che legge .

Brava Emma! Aspettiamo sul nostro Blog condiviso non solo le tue letture in Inglese ma, anche... le tue poesie.


E per chiudere:


              long-life -learning !!!                 e             mai-dire-mai !!!

              che si può dire siano il motto degli Adulti Ancora a Scuola 


                                               😊 Saluti a tutti!

 

 

          

 

giovedì 23 marzo 2023

IL LILLÀ





Fin dalla mia fanciullezza associo il fiore del lillà alla primavera e alla Pasqua che cade sempre la prima domenica dopo il plenilunio dell'equinozio. 
Il profumo intenso dei fiori di questo rustico arbusto mi fa riaffiorare momenti personali particolari che il tempo ha messo a distanza, ma nell'attimo in cui lo sento i ricordi sono pronti a manifestarsi......... 
Il lillà (syringa vulgaris, famiglia Oleacee) era lì, a ingentilire l'angolo del pollaio, e la fragranza che i suoi fiori emanavano si univa al pigolio della nidiata di pulcini appena nati e al frullare delle prime rondini sotto la grondaia. 
Un profumo soave, somigliante a quello delle violette, che si spandeva nell'aria luminosa della nuova stagione.........
Una volta era una pianta ornamentale assai presente negli antichi giardini delle ville di campagna, ma anche vicino alle case contadine. Non ha bisogno di particolari cure, se non un luogo semi-soleggiato. 
I suoi rami portano foglie larghe a forma di cuore, di un verde chiaro e fiori piccoli a stellina  riuniti in infiorescenze, simili a pannocchie, in prevalenza dal color lillà, anche se esistono altre varietà con fiori bianchi o viola. Li troviamo in piena fioritura da fine marzo a tutto aprile, ben visitati dalle api. 


I botanici ci dicono che le parti della pianta sono state ampiamente usate in passato a scopo curativo. 
Si riproduce facilmente; infatti alla sua base si formano nuove propaggini e la pianta tende ad allargarsi se non viene potata. 
Il suo nome scientifico deriva dal greco "flauto", ricollegato al mito di Pan. 


Il delizioso aroma delle pendule pannocchie attraversa anche i versi di tante poesie dando un senso di tenerezza e purezza.

Quando i lillà fiorivano

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Primavera che sempre ritorni, 

sempre mi porterai questa triade.

I lillà perennemente in fiore,

l'astro che tramonta ad occidente

ed il pensiero di colui che amo.

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Nel recinto davanti ad una vecchia casa di campagna,

presso la staccionata dipinta di bianco, 

cresce una pianta di lillà, alta, con le foglie

a forma di cuore d'un verde intenso,

e molti grappoli di fiori, delicati, dal profumo 

acuto che amo

............

Walt Whitman


Pure lo cantiamo ...



martedì 21 marzo 2023

L'EQUINOZIO DI PRIMAVERA

 

Questa  giornata ha regalato a noi AAAS una serie di bellissime foto e messaggi .

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Mi è piaciuto molto quello scambiarsi pensieri tramite fiori primaverili e approfitto della giornata per continuare la conversazione :





La gemma è in attesa,
fiorirà al tempo giusto,
trascorsa 
l'improvvida gelata primaverile.





La violetta, timida, seppur profumata, ha deciso di mostrarsi,

ritenendo ormai il nascondersi infruttuoso e inutile al mondo.



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Il GRATTACIELO è fiorito, magnifico! ma anche simbolo della dicotomia umana: 
la natura ricercata e asservita a fronte di costi enormi che di naturale hanno ben poco.





Amo il PRUNO che esplode di bianco nell'arco di un mattino  e poi dona, portati dal vento, i suoi fiori al mondo:
in quantità tale da rendere possibile l'avverarsi dei desideri di tutti.







venerdì 17 marzo 2023

Storie dall'Isola d'Elba

 Frequentando l'isola in periodi di scarso afflusso turistico, si ha la fortuna di imbattersi in luoghi di interesse insospettabili, magari dopo una bella passeggiata/escursione nel verde sempre accompagnati dall'azzurro intenso del mare circostante.



Castello del Volterraio sull’Isola d’Elba

Dal 2016 il “Castello del Volterraio” è di nuovo agibile e in sicurezza e per visitarlo non bisogna più infilarsi in un cunicolo buio e stretto, ma fare una piacevole camminata in un percorso restaurato godendo di una vista mozzafiato. Ma quale storia si cela dietro questo luogo sull’isola dell’Elba? Scopriamola insieme.

Storia del Castello del Volterraio

Il nome del Castello del Volterraio resta tuttora un mistero, così come la sua origine. Sembra che risalga al 1200 e che si sia conquistato il nome di “Fortezza Inespugnabile” nel 1402, quando invano i genovesi tentarono di conquistarlo. Nonostante innumerevoli tentativi dei liguri, il Castello del Volterraio non fu mai espugnato e continuò a guardarli imperterrito dall’alto dell’omonimo monte.

Nel 1544 fu la volta di un famoso personaggio storico che tentò di conquistare la fortezza: il suo nome era Federico Barbarossa. Anche in questo caso il valoroso condottiero e i suoi uomini furono respinti energicamente e fuggirono “a gambe levate” da dove erano giunti, via mare. Nel 1548 il Castello del Volterraio diventa proprietà di Cosimo de’ Medici che lo trasforma in “torre di vedetta”.

Dal 1700, finite le scorrerie dei pirati e iniziato un lungo periodo di tranquillità, il Castello andò silenziosamente “in pensione” come fortezza e gli abitanti dell’isola, che per secoli da “lui” erano stati difesi e protetti non ebbero più bisogno del suo ruolo di protettore e lo dimenticarono. Iniziò così il lento declino di questo luogo.

 


 

martedì 7 marzo 2023

8 MARZO 2023.....DEDICATO A...........

 8.3.2023


Durante la mia esperienza di lettrice alle R.S.A, ho avuto il piacere di conoscere tante Donne e Uomini.  La maggior parte degli ospiti erano Donne. Donne anziane. Donne senza una famiglia. Donne invalide, bisognose di assistenza giorno e notte. Donne affettuose, e con tanta voglia di stare in compagnia.

Ricordo con simpatia, la signora R---- di 100anni, la signora V--- di 93anni, la signora L--- di 96anni , e la signora C----di 89anni

Vedendomi spesso tra di loro ero diventata  un viso famigliare. Amavano raccontarsi ed io ascoltavo volentieri.


Oggi dedico l’8 MARZO a tutte queste carissime DONNE 


Quel giorno la signora L.S aveva festeggiato il suo compleanno. Era molto felice e mi raccontò della festa....

tutti gli ospiti ed operatori mi hanno preparato una bella festa, e sono venuti anche i miei amici più cari di una vita”.

Mi sedetti al tavolo vicina a lei e mi feci raccontare come trascorreva le giornate, acconsentì, e lo fece con il sorriso stampato sulle labbra.

Ci sto bene qui, è diventata la mia famiglia. Sono contenta di stare in compagnia di tutte le persone che vivono con me. Sono la più anziana, e mi considero fortunata. La mia amica di camera si chiama V. sono molto dispiaciuta perché non ha la possibilità di alzarsi ed uscire dalla stanza.

Mi sveglio alle 7.30, vado nella sala da pranzo a fare colazione con tutti gli ospiti, poi mi ritiro in camera e continuo con le cose che mi piacciono di più. Ho tanta voglia di leggere. Quando arriva l’ora di pranzo, noi ospiti, abbiamo l’abitudine di apparecchiare la tavola. Abbiamo il nostro posto e ci mettiamo tutti insieme, siamo serviti dagli operatori che sono molto bravi/e. Per la cena uguale. Durante la giornata ci sono le visite, ed il chiacchierio mi fa sentire a casa. Alle ore 18 di ogni sera ho una chiamata da una persona cara che vive all’estero, mi fa solo qualche squillo, ed io le rispondo subito, ricambiando con tre squilli, per rassicurarla che sto bene.

…e continua disinvolta…..

Oggi festeggio il mio novantaseiesimo compleanno. Sto bene, ed ho la fortuna di raccontarlo. Sono seduta nel soggiorno circondata da gente rumorosa ed amorosa.

La mia giornata è bella

Quando arriva la sera

Mi addormento serena……

Ci ha lasciato dopo i suoi cento compleanni, ma il suo sorriso in queste parole mi rimarrà per sempre nel cuore.

 

 

MIMOSA

Ė stata piantata una mimosa

Nel mio giardino:

Un raggio di sole

Illumina i suoi fiori

Ė entrata una donna meravigliosa

Nella mia vita:

Una fiamma ardente

Riscalda il mio cuore.

 autore ignoto....

sabato 4 marzo 2023

LO STEREOTIPO

 LO STEREOTIPO         (parità di genere)

Il primo impatto

Anni '50 .  Era il mese di Maggio e l'aria era tiepida, di sera , ai giardinetti.   Le giornate  sempre più lunghe. .. era bello per i bambini ritrovarsi in chiesa, alle funzioni in onore della Madonna, pregando e insieme pensando al dopo funzione : i grandi si sarebbero fermati a chiacchiera presso le panchine e i bambini avrebbero potuto giocare e correre a piacere, per la prima volta di sera, fino alle 21,  quando il suono delle campane del Duomo segnava l'ora del rientro. 

Pina, dal lato destro della chiesa affollata,  là dove stavano le donne, guardava i suoi compagni maschi, che, intorno all'altare, servivano il celebrante.

Era affascinata dal bambino che dondolava il turibolo, carico d'incenso, con movimenti lenti e regolari: il fumo profumato saliva verso l'altare regalando un'atmosfera ricca di mistero e misticismo.

Pina provava a casa a ripetere i gesti di quel bambino, usando un barattolo legato a una cordicella: trafugava di nascosto una brace dal caminetto, con le molle la metteva nel barattolo e faceva le prove: era diventata brava, lo sapeva, e avrebbe desiderato tantissimo fare in chiesa quel servizio che svolgeva il bambino.

Non capiva....nei lontani anni '50 non glielo avrebbero mai permesso, era riservato ai maschi e lei era....una femmina.







 

giovedì 2 marzo 2023


Si racconta che l'8 marzo del 1908 le operaie dell'industria tessile Cotton di
New York rimasero vittime dell'incendio divampato all'interno dell'azienda dove erano state segregate dai proprietari in risposta allo sciopero indetto dalle lavoratrici che chiedevano condizioni di lavoro migliori e salari più alti.

 La giornata internazionale dei diritti della donna ricorre l'8 marzo di ogni anno per ricordare sia le conquiste sociali, economiche e politiche, sia le discriminazioni e le violenze di cui le donne sono state
 e sono vittime ancora oggi

 

Ma perché proprio la mimosa, timida pianta dai pallini gialli, è diventata “il fiore” per eccellenza da regalare alle donne l’8 marzo? Secondo alcuni, perché nei pressi della fabbrica bruciata nel 1908 cresceva proprio un albero di mimosa.
Tuttavia l’ipotesi più accreditata narra che sono state le italiane a eleggere la mimosa
“pianta delle donne” nel 1946.
L'unione donne italiane cercava un fiore che potesse celebrare la prima festa della donna del dopoguerra. La scelta fu quasi obbligata: la mimosa è una delle poche piante a essere fiorita all’inizio di marzo. Inoltre aveva il vantaggio di essere poco costosa.

Il talmud ebraico   (significa insegnamento, studio, discussione dalla radice ebraica ל-מ-ד)

 è uno dei testi sacri dell'ebraismo in cui

si afferma che «Dio conta le lacrime delle donne». 


ASCOLTIAMONE UN PASSO DALLA VOCE DI R.BENIGNI

 CLIC






     
















Lacrime considerate dalla nostra cultura segno di debolezza, piangono i bambini o le donnette, ma esse sono un’espressione del nostro corpo, dei nostri sensi. sono un linguaggio silenzioso, un non verbale che può esprimere  differenti sentimenti: dolore, gioia, rabbia, pentimento, paura…

San Giovanni XXIII ci ricorda che
“non c’è lacrima che cade dai nostri occhi….senza una risposta da parte di Dio”








Ogni donna deve essere capita, 

protetta e

amata tutti i giorni dell’anno!!!

Maria Rosa



































PASQUA 2024

 28.03.2024 La Pasqua per me significa l’arrivo della primavera, la rinascita. I fiori spuntano nei posti dove meno l’aspetti. Sono una mera...