lunedì 31 ottobre 2022

OGNI SANTI.....



 





31.10.2022….

 

In questi giorno, verso la festa di Ogni Santi, ricordo, quando mia Nonna, Mamma e le altre Donne del Centro Storico partivano con i secchielli e detersivi per pulire le tombe dei loro cari al cimitero. Portavano anche tanti bei fiori ed accendevano i lumini per rendere questo posto un giardino accogliente e festoso. Mentre ci  incamminavamo ascoltavo i loro commenti.

Mi ritorna alla mente quando mia Mamma diceva-

“UN GIORNO QUESTO POSTO SARA’ LA CASA DI TUTTI”…

 

 

Primo Novembre.

 

La sera dei Santi

Il cimitero è un giardino,

riscaldato dal calore del lumino.

 

La fiammella viva accende

Il ricordo di ogni persona cara,

che dorme il sonno dell’eterno riposo.

 

Entrando dai cancelli

si vede una bella distesa

di fiori freschi, appena messi.

 

Posati quella mattina,

segno di un abbraccio ed un sorriso,

alle anime che attendono pazienti il nostro arrivo.

 

Il primo Novembre è la loro festa.

Ci uniamo in preghiera,

la, dove riaffiorano in noi i ricordi più belli,

anche se racchiusi da questi austeri cancelli.

 

Emma Saisi@53….

 

domenica 30 ottobre 2022

 

NOVEMBRE Giovanni Pascoli

                       Gemmea l'aria, il sole così chiaro

                           che tu ricerchi gli albicocchi in fiore,

                           e del prunalbo l'odorino amaro

                           senti nel cuore...

                       Ma secco è il pruno, e le stecchite piante

                           di nere trame segnano il sereno,

                           e vuoto il cielo, e cavo al piè sonante

                           sembra il terreno.

                        Silenzio, intorno: solo, alle ventate,

                            odi lontano, da giardini ed orti,

                            di foglie un cader fragile. E' l'estate

                            fredda, dei morti.   

                    





TUTTI  I  SANTI


 COMMEMORAZIONE DEI  DEFUNTI

 

   



 

 

 
Le persone che hanno fatto parte della nostra vita, fisicamente con ci sono più, ma rimangono per sempre “dentro” di noi. Ognuno di noi ha i suoi santi. Ha i suoi defunti. Ci sono santi in cielo, i santi di ieri, e santi sulla terra, i santi di oggi. Tutti noi abbiamo conosciuto ed incontrato nella nostra vita delle persone straordinarie che sono state per noi dei veri “angeli “ che ci hanno aiutato a crescere.

Santi sono tutti quelli che ci hanno regalato un po’ della loro umanità. Ma Santi sono anche tutte quelle persone semplici ed oneste che incontriamo ogni giorno nella nostra vita. Non è facile riconoscerli, perché la vera santità è nascosta. Non si fa vedere. Santi infatti sono la moltitudine di gente semplice che nel silenzio, senza salire sul palcoscenico della televisione, o dei giornali, seminano ogni giorno opere straordinarie di bene.

Santa è quella mamma che dopo una giornata di lavoro, torna a casa stanca e si mette a preparare la cena per i suoi figli. Santo è quell’insegnante che fa del suo lavoro una missione. Santo è quel medico che sa coniugare la sua professionalità con tanta umanità. Santi sono quei nonni, che regalano il loro tempo e la loro saggezza ai nipoti.

Purtroppo pensiamo sempre ai santi e alla santità come a qualche cosa di riservato a gente privilegiata. I santi non sono degli “eroi” e neanche delle persone “strane” che noi veneriamo sugli altari per ottenere qualche miracolo. 

 

Gesù chiama Beati (cioè santi) i piccoli, i semplici, i miti, chi si prende cura degli altri. In quelle nove beatitudini ci siamo dentro tutti. Ci sei anche tu. C’è anche il mio volto. Siamo tutti responsabili di rendere questa terra un po’ più umana. Per far felice una persona spesso basta molto poco: un sorriso, una carezza, una parola, uno sguardo. Diventare ogni giorno piccoli “angeli”. È questo il vero miracolo che possiamo fare anche noi.                   

(da un pensiero di Don Roberto Vinco)

 

 

Non chiamiamoli più “i morti”, perché essi sono più vivi dei “vivi”, e ci sono più vicini e presenti, e ci vedono dal di dentro

(David Maria Turoldo, 1916-1992, monaco, poeta, profeta).

                                      Maria Rosa

   
  


      


mercoledì 26 ottobre 2022

The Pumpkin....

 26.10.2022






                                                                                                                                   

“The pumpkin”

 Once upon a time, 

The fairy with her magic wand  changed a big orange pumpkin into a coach so that Cinderella could go to the ball at the castle.
The pumpkin is the symbol of the night of Halloween. You can see it everywhere!!!!!

C'era una volta..... 

La fatina trasformo con la sua bacchetta magica una zucca in una bella carrozza per portare Cenerentola al Castello.....

La zucca è il simbolo della notte di Halloween. La trovi ovunque....

        Ho iniziato ad apprezzare e cucinare la zucca da pochi anni. Mia mamma non la usava molto. Una volta la mia carissima collega, Silvana, portò a lavoro la marmellata di zucca fatta da lei, per spalmare sul pane nell’ora della pausa colazione. Io rimasi sorpresa dalla bontà di questa marmellata, aveva un sapore e profumo particolare.
l’ingrediente perfetto che esaltava il gusto era la cannella.

     Anch’io ho imparato a cucinare questo ortaggio di stagione in vari modo. La metto nel minestrone, la faccio arrosto, faccio le frittelline, buona per preparare gli gnocchi, ed è molto appetitosa in agro dolce per un antipasto, oppure semplicemente per un contorno.


Buon autunno…..

lunedì 24 ottobre 2022

LA FRITTATA CINEREA


Era il primo anno che insegnavo alla scuola elementare. Avevo 18 anni, Mi toccò il posto in montagna. Durante la settimana abitavo in una casa del posto, avevo affittato una camera e potevo usare la grande cucina anche per conto mio. 
La scuola, lassù, non c'era ancora, la stavano costruendo: la stessa famiglia aveva messo a disposizione una stanza al piano superiore e quella era la mia aula e quella dei miei scolari.
Era una vecchia casa costruita in pietra, chiusa non molto bene, gli spifferi sarebbero dovuti servire affinché il foco tirasse meglio. Intorno aveva un’aia dove si trovava un grande pozzo con acqua corrente, qui venivano allevate alcune trote. 

Tutto intorno erano selve di castagni e case, anche sparse, dove vivevano famiglie numerose.

La cucina della casa dove io vivevo era molto grande e da un lato era sistemato un enorme camino, che serviva per riscaldamento e per cucinare.

Sopra il camino c’era una mensola ricavata da un trave di castagno, dove erano appoggiate diverse scatolette, candele e alcuni lumi per lumeggiare meglio la stanza.

Dall'interno del camino, al centro, calava giù una catena a grandi maglie dove veniva attaccato il paiolo per cuocere le verdure, la polenta e altro.

Ai lati del camino erano accatastati alcuni mattoni che stando vicino al fuoco assorbivano calore e la sera quando i vecchi andavano a dormire li arrotolavano ad uno ad uno in un panno di lana per metterli in fondo al letto per tenere caldi i piedi.

Lì vicino c’erano una catinella e una brocca, l'acqua nei pressi del camino si stiepidiva. Appoggiate, le molle per attizzare le legna sul fuoco e attaccati qua e là diversi mestoli, sempre a portata di mano. Dopo aver cenato, tutti si riunivano in semicerchio davanti al camino. A vejo.

Spesso la nonna recitava il rosario, altre volte gli anziani raccontavano bellissime favole  che tutti ascoltavano a bocca aperta.

Il calore del camino scaldava bene le persone che ne stavano difronte, ma alla schiena, nella stanza, rimaneva sempre più fresco. 

Una di quelle sere che la nonna di casa mi invitò a mangiare con loro, rimasi contenta anche di partecipare alla preparazione della frittata con le uova fresche delle loro galline, che venne cotta in una grande padella sopra le fiamme del camino.

Quella sera, però, il fuoco non funzionava troppo bene e la nonna sventolava continuamente sulla fiamma con una ventaglio, così riprendeva forza e guizzava in alto, ma  non saliva solo la fiamma in alto, ma veniva sollevata anche la cenere che turbinava sopra la padella e a poco a poco ci cadeva dentro.

La frittata era quasi cotta per fortuna, ma con tutta la cenere che vi era caduta era diventata grigiognola.

Io non sapevo come fare, perché non l’avrei voluta mangiare, ma un po’ facendo finta e un po’ mangiandola per davvero, tutti consumammo in allegria la cena.

Oggi, a distanza di tanti anni, ogni volta che preparo la frittata ripenso con affetto  e con nostalgia  a quelle persone: una volta vivevamo in modo molto semplice e  agli ospiti offrivamo il cuore. 

Sono rimasta con loro per tutto quell'anno scolastico. 




____ Maria Rosa

sabato 22 ottobre 2022

La Premier Georgia Meloni....

 22.10.2022…..




DONNE, DONNE, DONNE….

“Se Dio non avesse fatto la DONNA, non avrebbe fatto il fiore…”
“ Senza il sorriso delle DONNE, il mondo sarebbe eternamente buio.”
“Le Donne si preoccupano sempre per le cose che gli uomini dimenticano…”

Queste belle citazioni le voglio dedicare a tutte le DONNE, in particolare alla PRIMA DONNA PREMIER ITALIANA GEORGIA MELONI. Come lei, già tante altre ricoprono l’incarico nel mondo.

E’ arrivata nel Salone delle Feste al Quirinale con un bel sorriso ed è stata di poche parole. Si è dimostrata molto emozionata mentre giurava davanti al Presidente della Repubblica, Mattarella.

Le sue parole “Mi chiamo Georgia, sono una DONNA……”


Buon lavoro Presidentessa Meloni…



La LAUREA

Giorno speciale quello della discussione della tesi, carico di tensione e, insieme, di gioiosa aspettativa.

Incoraggiamenti vari, prima della discussione :

 In bocca al lupo!!!          

Siamo tutti con te!!!

Oggi è festa!!!

La nonna, preoccupata: "Sorridi e falli fuori!!!  Loro son vecchi e te giovane. Tu deciderai e loro han già deciso (cosa fare nella vita). Oggi comandi tu. Disturbi intestinali o no, oggi è la tua festa.  Un bacio di augurio per una  bella figura di saluto all'università."

Dopo la discussione della tesi:

Evviva!!! Congratulazioni dottoressa!!!

Bella e brava!!!


E' andato tutto bene: la dott.ssa felicissima e... naturalmente...anche noi (genitori e nonni)
Io nonna, ero entrata in aula agitata e in pensiero.
Ti sfiora sempre il dubbio: e se, lì per lì, per l'emozione non  ricorda niente?  e se inciampa nel discorso? e se le fanno troppe domande?  Si sa  che è quasi una formalità (il giorno della discussione)  e andrà in ogni caso bene, ma fare una figuraccia all'ultimo step penso proprio che sarebbe avvilente e sciuperebbe la festa.


E' andato tutto OK.   Ottima dizione (e in genere parla così veloce che spesso io non capisco niente), belle slides, risposte adeguate. E ora?

E festa sia....
Bello il radunarsi di tanti amici,
da Firenze, Torino e addirittura Macerata, amici di università e amiche di infanzia.... e noi parenti: i nonni, arrancanti per le strade di Pisa, i genitori, rilassati dopo lo stress.
Tutti verso i Lungarni per l'aperitivo che è stato bello e partecipato, con Mattia (10 anni) che si è piazzato naturalmente a capotavola, vicino alla cugina prediletta e a tante belle ragazze.



Al tramonto ( splendido sole sull'Arno) i vecchi han lasciato la festa e i giovani.....a procedere!
 

Ringraziamenti: 

 all'amica della laureanda per aver risparmiato, con la sua auto, a noi nonni "arrancanti" parte del tragitto.

a un amico universitario della " ora dottoressa", per avermi accompagnato a piedi da piazza S. Caterina al Lungarno della festa. Chiacchierando mi ha detto che studiava Informatica, al che gli ho risposto con entusiasmo: anch'io! e lui: bene collega e mi ha salutato porgendomi il pugno chiuso che ho toccato, ben volentieri, con il mio.
   
Del titolo: l'universitario e l'ottantenne (di Adultiancoraascuola, Informatica pratica) 
 
                                                                       😊😄



mercoledì 12 ottobre 2022

IL BUON FRITTO.....

 12.09.2022

     Siamo tutti d'accordo che "fritta è buona anche una suola di scarpa"

    Le "fettine impanate e fritte" sono una specialità. Quando avanzava questa carne le nostre Nonne la "rifacevano" in umido. Con pochi ingredienti preparavano un secondo molto appetitoso per la famiglia, specialmente per i figli e nipoti che venivano a casa da scuola affamati.

    

      Facevano un soffritto con olio, un pezzetto di cipolla tagliata fine, uno spicchio d'aglio, e alcuni capperi, (credo che quest'ultimo sia l'ingrediente che risalta la ricetta) aggiungevano acqua, conserva e sale qb. Dentro a questo sughetto ci mettevano le fettine, anche con qualche oliva per arricchire il piatto. 

      Fai cuocere il tutto per circa 10 minuti, al punto che la carne assorbi bene il buon sapore, ed è pronto.....


P.S. spero che mia Mamma e Nonna mi perdonino per non aver messo le ulive nere Toscane, ma avevo altre in dispensa..

BUON APPETTITO.....

mercoledì 5 ottobre 2022

TROPPA PIOGGIA E NEBBIA, NIENTE BEN NEVIS - PIZZICHI DI GLASGOW

 Un'avventura che sfuma, una cosa diversa da fare e da mettersi a cercare con la curiosità in tasca, comunque ... perché comunque vada non dobbiamo abbattere il nostro acume, anzi coltivarlo.

Lo so, amici AAAS e lettori per caso del blog, scrivo cose che all'apparenza possono sembrare strane, ma non lo sono, sono amiche dei miei pensieri!

COSÌ CI SIAMO TUFFATI PER VIE DI GLASGOW SOTTO LA PIOGGIA, nel pomeriggio il quasi sereno ha raffreddato l'aria e dato un po' di luce.

 

Glasgow Central Station

Glasgow Townhead




Glasgow Strathclyde University


QUINDI A ZONZO PER LA CITTÀ



AMENITÀ (1. Attrattiva di luoghi o paesaggi. 2Modo di esprimersi tra l'arguto e il faceto.) scovate andando a zonzo oggi:

1. la cattedrale (San Mungo)

la cattedrale 
Cathedral Square ... la piazza della cattedrale è un giardino!!!

2. 
usare il sandwich per promuovere cause e attività, semplicemente e di persona 


A) Guarda un po'! Si capisce cosa si industria a fare questo signore col cartello sulla stecca che sorregge?

poi sulla strada davanti all'ospedale GLASGOW ROYAL INFIRMARY 


B) E queste persone, puoi capire cosa stanno propagandando? 

3. Vecchi usi che rimangono, nuovi usi per nuove esigenze 

Nel sottostrada degli edifici, oltre alle abitazioni per i più poveri e per i guardiani dei palazzi, si trovavano anche le rivendite di alcolici, lontane dagli sguardi di superficie, secondo lo stile del puritanesimo ....

A) oggi c'è chi perpetua la tradizione 



B) ... e chi ha pensato a farne un uso sociale attualmente fondamentale
qua sotto hanno realizzato una scuola materna, come si legge nel cartello a cura di una chiesa.

4) Il rifiorire di una GARITTA (Piccola costruzione destinata a riparare dalle intemperie una sentinella, un vigile o un poliziotto.)  

quella ragazza ha pensato di farne un punto di ristoro volante tra le università e la cattedrale!

MA AL MATTINO SIAMO STATI AL MUNICIPIO DI GLAGOW, in George Square 


All'ingresso della GLASGOW CITY CHAMBER siamo stati ricevuti da una signora inquietante ...

è la lucente statua che richiama lo stile e la posizione di bronzi classici ... tipo quelli che possiamo trovare in Firenze.

QUESTO BLOG l'ho concepito e lavorato mentre sono su un divano nella hall dell'hotel
davanti a  una half-pint di birra,


sta venendo giù la notte e qui già siamo in clima

Scrivendo e postando sono stato attento a cosa dire e a come dirlo, a come dirvelo, amici AAAS e lettori per caso, avrei voluto che fosse bellino, forse un po' complicatino, da sciogli-cervello, e .... decifrabile.
Ci sono riuscito?
Vi lascio con una immagine che oggi mi è piaciuta ed ho raccolto con lo smartphone








LE FOGACCE LEVE DI GALLICANO

 10.04.2024   LE FO G ACCE LEVE DI GALLICANO LE FO G ACCE LEVE DI GALLICANO “MAMMA OGGI VOGLIO INVITARE LA MIA AMICA DI FIRENZE A DESINARE, ...