mercoledì 27 luglio 2022

Quando a scuola ti scaldavi se portavi un pezzo di legna

Era il periodo che va dal 1953 al al 1960
Facevo le elementari nella scuola della Villa nel comune di Fosciandora. La scuola della Villa era a metà strada tra la frazione di Ceserana e la Villa  in località il Ferraio. Gli alunni oltre a quelli di Ceserana e la Villa venivano anche da molto lontano e a piedi, le strade non c'erano ancora, la principale che collegava tutti i paesi era in via di costruzione.
Noi ragazzi e ragazze oltre ai compiti che le maestre ci davano, la mattina quando si tornava a scuola, bisognava portare un pezzo di legna, specialmente quando faceva molto freddo. Ogni aula della scuola aveva per riscaldarla una stufa a legna che la maestra accendeva quando era freddo. Per me e tanti altri ragazzi portare questo pezzo di legno era un problema, le legna in casa non mancavano ma erano troppo lunghe adatte ai camini perciò si dovevano tagliarle nella misura giusta, non sempre i genitori ti aiutavano.
Potevi anche non portarla ma esisteva una punizione.
Nelle giornate fredde, che ai quei tempi erano tante, al momento della ricreazione la maestra invece di andare fuori ci radunava vicino alla stufa, "ecco la punizione" Quelli che non avevano portato la legna rimanevano al banchino. Perciò la legna per me era più importante del compito.

Questo che scrivo adesso è una testimonianza che ho sentito dire in casa e forse non tutti nel paese sono venuti a conoscenza.
 Riguarda sempre il pezzo di legna da portare a scuola.
Come dicevo prima stavano costruendo la strada che da Migliano andava a Ceserana. Il geometra aveva calcolato dove doveva passare  e nei campi vicino Ceserana aveva  picchettato tutto il terreno dove gli operai del cantiere dovevano scavare. La mattina dopo il geometra voleva dare le indicazioni dove scavare ai suoi operai, ma con sorpresa i picchetti in legno non c'erano più. Dopo una piccola indagine si sono accorti che alcuni ragazzi la sera prima avevano individuato la legna da portare a scuola e dalla misura giusta, i picchetti sono stati rimossi dal terreno e la mattina dopo portati a scuola Come è andata finire?
 Io penso con un rimprovero ai ragazzi da parte dei genitori e forse una risata a denti stretti del Geometra 

2 commenti:

  1. Un ricordo simpatico Francesco.
    Si direbbe che erano altri tempo. Il riscaldamento sembra non essere più un problema nelle scuole, (per ora) ma tuttavia alcune necessità vengono ancora supportate dalle famiglie. Tipo? ..... di portare la carta igienica!!!!. Ed anche altro.....

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  2. Geppo : attualissimo il tuo post, visto che, a quanto pare, quest'inverno sarà bene avere un pò di legna a portata di mano anche se col caldo di ora sembra impossibile. Alla fine della guerra noi abitavamo alla Moma perchè la nostra casa a Barga doveva essere riparata dai danni del bombardamento, così mio fratello frequentava la scuola elementare ad Albiano e, come tu racconti , doveva portarsi dietro un pezzo di legno per la stufa della scuola. Non era tanto semplice perchè c'era da percorrere un bel tratto di mulattiera e attraversare anche quel ruscello che normalmente è un rigagnolo ma capace di ingrossarsi d'inverno e diventare pericoloso. Come dice Emma...altri tempi...e speriamo di non ricascarci.

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