Il grido delle Apuane
Venerdì 27 settembre scorso, presso l'ISI di Barga, il Circolo Laudato si', la Caritas e il Cai di Barga hanno organizzato un incontro con ALBERTO GROSSI, scrittore e documentarista di Forno di Massa.
I presenti hanno potuto visionare e commentare con l'autore il suo ultimo cortometraggio "Cave Cavem" che contiene una fortissima denuncia della devastazione in corso sulle nostre Alpi Apuane.
Ogni anno vengono abbattuti 6 milioni di tonnellate di Apuane. Con la moderna tecnologia del filo diamantato la quantità estratta è notevolmente aumentata, a fronte di una notevole riduzione dei posti di lavoro. Più del 75% del materiale estratto viene sbriciolato e trasformato in carbonato di calcio usato come additivo per alimenti o per produrre cosmetici, dentifrici, stanghette per occhiali...
Questo tipo di escavazione mette in pericolo le sorgenti. Infatti, i fanghi di lavorazione, la "marmettola,"inquina falde e corsi d'acqua.
E' urgente come comunità esserne consapevoli per agire, come ha ribadito più volte A.Grossi, e fare pressione sulla politica per difendere la nostro terra.
Grazie, Maria. Così sappiamo che la devastazione dell'ambiente ha anche quel nome: marmo!
RispondiEliminaMi piacerà indagare per sapere di chi sono le proprietà delle ditte di cavazione e triturazione. Per riflettere...
Buongiorno, da lunigianese nata ad Aulla (MS) e vissuta nel comune di Minucciano, proprio sotto le Apuane, vorrei segnalare che l'attività di sbriciolamento di cui riferisce Grossi, mi risulta essere una sorta di recupero dei 'ravaneti' (sfridi di lavorazione) risultanti dopo l'estrazione dei blocchi di marmo. Per altro sembrerebbe economicamente svantaggioso utilizzare blocchi pregiati per tale scopo. Resta scontato il mio sconcerto per la devastazione di un patrimonio così unico e importante per la nostra zona.
RispondiEliminaTornado dalla Polonia L'aereo per atterrare a Pisa a sorvolato le Apuane lo scempio dall'alto si vede e come Tra qualche anno delle Apuane rimarranno solo delle voragini
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