mercoledì 23 marzo 2022


 23 Marzo 2022


Questa lettera pubblicata l'ho scritta nello stesso periodo di adesso, di due anni fa dove raccontavo del covid. Ed oggi racconto della guerra tra la Russia e Ucraina......incredibile.....








Carissima Mamma

Nella lettera precedente ti raccontavo dell’emergenza sanitaria dovuta al covid 19. In quei giorni eravamo in totale lockdown. Il tempo e la scienza hanno fatto in modo che questa situazione migliorasse, ma anche a distanza di due anni il virus non è stato del tutto sconfitto. E con pazienza dobbiamo ancora aspettiamo per poter ritornare alla cosi detta “normalità”.

        Adesso, non ancora fuori dalla pandemia, nel Marzo 2022, dobbiamo affronta una guerra non lontana da noi. Sono già 28 giorno che i Russo stanno bombardando l’Ucraina. In quei posti ci sono i giornalisti che ci inviano tante informazione, ed i video ci raccontano della situazione in diretta. E’ devastante. Vediamo bombardamenti, sentiamo i suoni di sirene, gente che scappa, gente che si rifugia dove possibile. Gli uomini imbracciano un fucile e salutano i famigliare sapendo che potrebbero non rivederli. Aiuti umanitari che arrivano con fatica sul posto per dare le prime necessità a questa gente che “sfolla”. Donne coraggiose che cercano di portare in salvo i loro figli. Una guerra folle, ci sono tanti giovani soldati che devono affrontare una battaglia senza ragione rischiando la vita.

       Anche te ed il Babbo avevate affrontato una guerra. Quella del 1944. Mi hai raccontato che il Babbo fu preso prigioniero e non hai avuto notizie di lui per un lungo periodo. Rievocavi il periodo che eravate sfollati in Gragnana. Mi accennavi di quei momenti spaventosi di quando tenevi in braccio la zia Nella, tua sorellina di appena 3 anni, e te avendo 17 anni di più la proteggevi come fa una mamma. Mi parlavi della tua carissima amica, Stefana, che era rimasta sola con la sua figlia Luigina, ed insieme dovevate pensare alla sua vita. La tua memoria ti aiutava a ricordare della fame, il freddo e la miseria patita.

      Oggi, come all’ora, anche le Donne Ucraine si trovano nelle stesse condizioni. Devono fuggire e portare a riparo i loro figli da quella guerra dove si sentono impotente, incoraggiandosi l’una con l’altra.

                                              
     Noi continueremo a pregare perché possa arrivare presto la Pace nel mondo. E sono sicura che lo farai anche te, ovunque tu sia…..

Un abbraccio tua figlia Emma…..


foto con la mia Cara Mamma in Melbourne... 1960

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