Have you ever been in a textile factory? I entered in one
when I was fifteen years old.(1969)
The factory
was an English firm, Cucirini Cantoni Coats, with head quarters
in Glasgow. In 1904 it opened the doors in Lucca, and subsequently in the town
of Gallicano, 30km from that stablishment.
When I entered,
the first impact was the deafening noise of the machinery and the dust that you
could breath in the air. The machinery
plants were settled in big rooms, named sections. Most of
the labour work was female.
The first
thing I was taught, was the textile knot, if you didn’t
know how to do that you couldn’t be able to work with threads.
I was very
young and I thought that everything
was easy. I liked learning all
the tasks because it would have been very boring doing always the same job. For
this I was very helpful to my Master because he could replace me when some one
was missing.
My Mother worked in the same factory befor emigrating in
Melbourne, from 1936 to 1958.
Sei mai entrata in una fabbrica tessile? Io ci sono entrata all’età di quindici anni. (1969)
La fabbrica era la Cucirini
Cantoni Coats, un’azienda Inglese con la Sede Madre a Glasgow. Nel 1904
la CCC aprì i suoi battenti a Lucca e successivamente un distacco del reparto Ritorcitura
nel paese di Gallicano, circa 30km dal suddetto stabilimento.
Appena varcai il portone il prima impatto fu
il rumore assordante dei macchinari, e la polvere che respiravo nell’aria. Gli
impianti erano sistemati nelle grande sala, definite sezioni. Il
lavoro era per lo più svolta da mano d’opera femminile.
La prima cosa che mi insegnarono era il nodo
alla tessitora. Se non sapevi fare quello non saresti stata
capace a lavorare con i fili. Ero molto giovane e tutto mi
sembrava facile. Mi piaceva imparare le diverse mansioni perché consideravo
monotono fare sempre lo stesso lavoro, e per il Capo Reparto era molto utile per
rimpiazzare un’operaia assente.
Anche
mia Mamma lavorò nella stessa fabbrica dal 1936 e lasciò nel 1958 quando
partimmo per l’Australia.
1.06.2022 MY WORKING LIFE
Cargos of bales of raw cottton
were brought in the factory from Egypt. It was the main and best country for
the production of cotton in the world.
The raw cotton was worked with special machinery in the section, Spinning, of the establishment in Lucca,
which was in the district of Acquacalda. This process was mainly worked by men.
From here started the first processing of the famous thread, Cucirini Cantoni
Coats (CCC) known in all the world.
Carichi di balle di cottone grezzo venivano trasportati in fabbrica dall’Egitto. Questo paese era il miglior produttore di cottone nel mondo. Il grezzo era lavorato con speciali macchinari nel reparto di Filatura, dello stabilemento di Lucca, precisamente nella località Acquacalda. Questo processo era lavorato principalmente di manodopera maschile. Da qui iniziava la prima lavorazione dei famosi filati della Cucirini Cantoni Coats (CCC) conosciuti in tutto il mondo.
...
5.06.2022
Mates in work environments are very important.
When I started to work
I was a 15 year old teenager. (3.02.1969)
I was the youngest of the 104 workers in the factory situated in my
town, Gallicano. The elder ladies that worked with me were my mum’s age, they
made me feel like their daughter. I felt
loved and protected by them. I had young mates too, which I shared my private
life problems. The workers lived in Gallicano, and actually we felt a big family in and out of the factory. We worked very
much, but we had also time to talk and laugh together. We bought gifts to each other to celebrate
important dates that concerned certain occasions.
I worked for 40 years
with some of these mates and we
participated in sad and happy
moments of our life. I can’t remember a day that we offended or were
unrespectable with each other. This was one of the reasons that I take with me good
memories of my long and hard working life.
I compagni
di lavoro sono molto importanti.
Ho lavorato per 40 anni con alcune di
questi amiche e compagne, abbiamo condiviso brutto e belli momenti della nostra
vita. Non ricordo un giorno dove ci siamo offese oppure che siamo state irrispettosr tra di noi. Questo è una ragione perchè porto con me bei ricordi della mia lunga e faticosa vita lavorativa.
13.06.2022
. During my working life (40 years) there have been years of distress. The firm decided to reorganize the number of workers in the factory. This meant firing workers. In 1976 came the crisis of the textile sector. The Managers of the Cucirini Cantoni Coats asked for social safety nets from the government. But still it didn’t help to stop the advance of sending home the workers.
In the year 1982 they were talking about 900 layoffs in Italy. The federal united union
CGIL, CISL, E UIL
proclaimed a Development Conferences Day in
the big stablishment of Lucca.
Despite all the efforts, the first closure
was the small detachment of Gallicano, 50 workers were moved in the factory of
Lucca.(1985).
The motivation declared in the
reorganization clause was given with a
few words
“ the factory of Gallicano has no reason to
exist”
In tanti anni di lavoro (40) alla CUCIRINI
CANTONI COATS non
sono di certo mancati momenti di grande preoccupazione. Nel 1976 la crisi nel
settore tessile iniziò a farsi sentire. Per tutta l’industria furono richieste ammortizzatori sociale. Dopo gli operai che
accettarono il pre-pensionamento, arrivò la cassa integrazione ordinaria, e poi
straordinaria, dopo questi vantaggi arrivò anche l’incubo dei licenziamenti
collettivi.
Nel
1982 iniziarono a soffiare voci di esuberi, calcolando 900 licenziamenti in Italia. Non mancarono
manifestazioni per sensibilizzare l’opinione pubblica ed il Governo. Nel 1985 i
tre sindacati unitari, CGIL, CISL, e UIL, annunciarono la prima CONFERENZA
DI SVILUPPO a
Lucca.
Nonostante tutti gli sforzi, il primo taglio
fu la chiusura dello stabilimento di Gallicano. Cinquanta dipendenti, tra
operai/e ed impiegati furono trasferiti nella fabbrica di Lucca, località Acquacalda.
(1985)
Scritta con
poco parole nelle clausole della riorganizzazione della CCC fu dichiarata la
motivazione della chiusura “lo
stabilimento di Gallicano non ha motivo di esistere”………
6.08.2022
In the
factory there were many jobs to do. I always liked learning new ones, because
it permitted me to change actions instead of doing the same boring work every
day. I thought that it was a good thing to learn all you could to became an
expert textile worker.(and that’s what I became) Most of my colleagues didn’t
think in the same way and if they were asked to learn something new they
thought that they were penalized.
It was very
interesting checking the “cheese” with the torch and picking out the defects of
the thread. This method of picking out
the defects was very important for the quality of the thread.
We needed to
learn many sorts of knots too, otherwise we couldn’t do a good production. Every
step of the process during the production required a different sort of knot. The silk thread was special and very delicate,
it was very smooth , so it needed a certain knot.
The workers that
could do many jobs in the factory were named “jolly” and were very useful to the Manager because they could be placed everywhere.
Nella fabbrica c’erano molte mansioni da fare. A me piaceva imparare nuove
lavorazioni, perché mi permetteva di cambiare i movimenti abitudinari, che con
il tempo diventavano noiosi. Ho sempre
pensato che era bello imparare e diventare una vera esperta lavoratrice tessile(e
lo diventai) La maggior parte delle mie colleghe non la pensavano come me, e se
le veniva chiesto d’imparare qualcosa di nuove
pensavano di essere penalizzate.
Era molto interessante controllare le rocche con una lampada, era un
metodo per individuare i difetti del filato. Questo controllo era molto importante
per la buona qualità del filato.
Dovevamo imparare anche tante specie di nodi, altrimenti non potevamo fare
la produzione richiesta. Ogni processo richiedeva un nodo diverso. La seta era
molto speciale, era delicata e liscia e necessitava di un nodo appropriato.
I lavoratori che erano capaci a fare diversi lavori erano chiamati “jolly” ed erano molto utili ai dirigenti perché potevano rimpiazzare l’operaio assente.
2.09.2022..
Nei reparti di produzione il lavoro era
principalmente a “cottimo”. Il raggiungimento del “cottimo” era calcolato da
tanti fattori: dall’efficienza del macchinario, dalla qualità del filato, e
principalmente dalla capacità ed anche della buona volontà delle lavoratrici. Il
lavoro tessile era principalmente di mano d’opera femminile. Tutti i lavori a
cottimo erano faticosi, ma le donne avevano la manualità per sopportare lo
sforzo.
Ho sempre lavorato nella categoria
delle cottimiste. Riuscivo a fare il massimo. L’incentivo non era proprio una
buona ricompensa, ma era un accordo sindacale.
Le macchine erano quasi tutte semi-automatiche
ed alcune anche obsolete.
Fui scelta per calcolare un nuovo cottimo,
quando l’azienda investì in macchinari automatici. Questi furono acquistati per
incrementare la produzione con lo scopo di ridurre la mano d’opera. Fu per me una bella responsabilità. Non siamo
tutti uguali, e la manualità è molto individuale, c’è chi è più svelta e chi
no.
Io preferivo lavorare a cottimo, perché raggiunto i chili richiesti mi
sentivo soddisfatta di aver fatto il mio dovere.
In the factory the production was
mainly piecework. This was calculated by many circumstances: by the efficiency
of the machinery, by the quality of the thread, and by the willing of the
worker. The textile work is mostly done by female labor. All piecework is very
hard, but women supported the effort very well.
I’ve
always been an efficient pieceworker, I did the maximum. Our reward in
cash was not alot, but it was an agreement of the Firm Managers with the Trade
Unions.
The machinery were semi-automatic or
obsolet.
Once I had
been chosen to create the quantity of new piecework, when the Agency bought new
automatic machinery. They were bought to increase the production with less
workers. It wasn’t easy for me because we’re not all the same, who had faster ability in manuel work and who didn’t.
I prefered working
in this way because when I’d reached up
with my piecework I was satisfied to have done a good job.
11.09.2022
Before leaving definitly the factory I thought to give my regards to all the workers that passed neally 40 years of hard work with me, and I also went in the offices to give the letter to the Managers.
That day my daughter came to share with me this special
moment.
I couldn’t
believe it. Finally it was my turn to retire…..
I was very happy.
Prima di uscire
definitivamente dallo stabilimento mi sembrava giusto lasciare i mie saluti a
tutto il personale che ha lavorato con me per quasi 40 anni. Feci un giro negli
uffici dai Dirigente e li consegnai la mia lettera di ringraziamento.
Quel giorno venne anche mia figlia per condivere con me questo tanto
atteso momento. Non ci potevo credere, finalmente è arrivata anche per me la
tanta attesa pensione.
Ero felice……
Carissimi
e rispettabili Dirigenti,
Oggi,
(1Giugno2007), è il mio ultimo giorno di lavoro….sento il desidero di esprimere
i miei ringraziamenti per comunicarvi quanto è stata importante per me
quest’Azienda,
LA
NOSTRA CUCIRINI CANTONI COATS.
Ho iniziato il 3.02.1969, quando avevo poco più di 15 anni, nel piccolo ma
produttivo stabilimento di Gallicano. Mi sono sentita subito fortunata perché
era una società prestigiosa, e dava un lavoro sicuro. Ci tengo tanto a
ringraziarla con tutto il mio cuore per avermi offerto la possibilità di vivere
una vita dignitosa per me e la mia
famiglia.
Ricordo
con simpatia il nostro storico camionista, il Signor Guelfo. Arrivava sempre puntuale, dallo stabilimento
centrale di Lucca, con un camion pieno di filato grezzo per le assidue “fabbrichine”
di Gallicano, come ci nominavano in paese.
Con un
pizzico di nostalgia mi vengono alla mente i primi capi reparto che ho avuto il
piacere di conoscere ,: Il Signor Goggi,
il Signor
De’Lorenzi ed il Signor
Chiocchetti, si sono sempre dimostrati gentili e disponibili con tutti i
lavoratori e lavoratrici nella fabbrica.
Sorrido ricordando l’impiegato, Signor
Sarti, quando si presentava il giorno di paga con una borsa colma di
banconote.
Porgo un saluto al nostro amatissimo, Amministratore
Delegato l’avvocato Dott. Mondini, per aver sempre preso a cuore i problemi
degli operai/e, ed in modo particolare per quelli di Gallicano, impegnandosi
anche ad alleggerire il disagio che aveva comportato il trasferimento a Lucca a
seguito della chiusura dello stabilimento di Gallicano.
Con stima e rispetto ringrazio Signor Predelli, Direttore Generale, ed
il nostro attuale Direttore dello stabilimento di Lucca, il Signor D’Onofrio, perché hanno sempre
collaborato con il consiglio di fabbrica assumendo insieme decisioni importanti
per salvaguardare i posti di lavoro.
Infine mi rivolgo ai miei Capi Reparti, di
oggi Sig. Lencioni, e Sig.Martinelli
ringraziandoli perché mi hanno sempre dimostrato stima e fiducia in ogni
occasione.
Dedico un pensiero commosso alla nostra carissima
Impiegata e amica Daniela Sesti, ed alla mia paesana, e compagna di lavoro di
tante avventure, Franca Onesti, della quale, purtroppo ci hanno lasciato di
recente.
Esco
da questo stabilimento felice e soddisfatta di aver ricambiato a quest’Azienda,
lavorando con impegno, onestà e responsabilità dal primo all’ultimo giorno le
miei mansioni di dipendente della CCC.
Lascia oggi la mia vita lavorativa portando con me un
bagaglio di bellissimi ricordi che non dimenticherò mai.
In fine auguro alle giovane colleghe di avere una vita lavorativa serena
e sicura come lo è stata la mia.
Con gli auguri più sinceri di buon
proseguimento di vita a tutti,
Un caro saluto
Emma
my last working day..........ero felicissima di timbrare per l'ultima volta di "cartellino"....
Bella esperienza di vita e lavorativa...certo a quell'età non manca l'entusiasmo. Apprezzabile soprattutto la capacità di adattamento ad un paese che ti sarà parso arretrato, in particolare dopo aver trascorso un periodo così lungo all'estero. Complimenti Emma.
RispondiEliminaSi Mariella, mi era parso molto arretrato. E non mi è stato per niente facile adattarmi, anche alla mentalità paesana.
RispondiEliminagrazi Mariella per il tuo commento.....