sabato 14 maggio 2022

Guardavo avanti....la Pania impassibile

 


Guardavo davanti a destra, dal giardino di casa mia, alla cima del podere, e così ho visto che il cielo era sgombro sul cielo della Pania, Bella Sempre. Era sabato mattina, sarei andato a Barga al mercato, tanto per fare un giretto; non vedo quasi mai gente quassù sul colle di Selvano, sotto Perpoli, un po’ fuori da Fiattone. Veder gente è corroborante, anche se non parli, vedi animazione e questo rigenera, a meno che tu non sia invidioso o agorafobico. Ci vogliono sedici minuti di macchina a scendere e a risalire valicando il Serchio al fondo valle; quindi, fatta la barba e quel che serve per essere in odine senza essere elegante, arrivano le dieci. Parto, siamo in due, ma nel piazzale del mercato le nostre strade si dividono: interessi diversi e libertà di pizzicare qualsiasi cosa dai banchetti senza avere l’avvoltoio sulla spalla. Peccato che ancora a quell’ora la facciata del bar pasticceria Lucchesi non sia baciata dal sole, ma sono ugualmente affollati i tavolini all’esterno dove si consumano colazioni senza soluzione di continuità. E fin qui siamo in due: cappuccini due e un pezzo salato ed uno dolce. Poi, “ciao, ci vediamo in giro e poi riprendiamo la macchina”, queste le parole ed il cenno con la mano col sorriso sulla bocca: senza mascherina! Allora, continuo a scrivere al presente. Girellando incontro una coppia di persone, lei e lui, gente che mi conosce da tempo e che solo raramente ha la ventura di incontrarmi per Barga. Sono felice di salutarli e lui mi dice: “Ci verremo, ma ti devo fare una domanda.” 

La prima, forse unica domanda, è stata “ma perché gente dovrebbe venire a quella festa con presentazione e cena?” 
Domanda da venti milioni di rubli! Penso guardandolo negli occhi. Quindi cerco di non rispondere frettolosamente e dire di due o tre prospettive. È una festa di fine corso o anno scolastico come si dice di solito per gli studenti del mattino, ma organizzata assieme agli altri ed al prof, quindi un po’ come una recita, la recita di fine anno. Domando: “Vi piacciono le recite? Sarà breve, poi sarà un chiacchierare a tavola.”
Di solito chi ti aspetti che ci vada ad una festa come questa? Gli studenti, quelli senza remore li vedresti tutti. Tanto più che è la loro recita che va in onda. Adesso qui si parla di adulti ed allora è possibile che non tutti ci saranno, per acciacchi o per fisime. Ci dovrebbe essere qualche familiare e qualche amico, vicino di casa, vicino di facebook, amico di chat, insomma gente della cerchia dalla quale ogni persona pensa di essere curata, ben voluta e che ha a cuore i tuoi successi, a qualsiasi età tu li raggiunga. Come avviene per i ragazzi e le ragazzine, che hanno comunque un seguito alle loro spalle, in famiglia, tra i parenti ed amici di vicinato con cui familiari scambiano confidenze. Perché ci verranno? Verranno alla festa per capire come si è comportato lo scolaro di turno, e magari per capire qualcosa di quello che si fa a scuola, magari per capire, se si capisce, i successi raggiunti dagli scolari, in particolare di quello che per cui hanno deciso di spendere un po’ di tempo e di danaro per farlo felice, magari anche per riconoscenza per i tanti altri sacrifici che fa quello/a, scolaro/a o corsista, per loro. La curiosità di scoprire cosa fa col computer una persona che diciamo di amare o di stimare.
La gente della scuola o della associazione potrebbe venire alla festa perché si sente parte della comunità ed è felice di essere parte della performance che altri-dei-nostri andranno a mostrare. Del resto, non è una cosa molto comune che la festa si riferisca al gruppo di persone che come Adulti Ancora A Scuola hanno ricevuto un riconoscimento europeo come buona pratica nel campo della educazione digitale non-formale in età adulta. In una qualsiasi scuola suonerebbero le trombe, e farebbero bene. “Tu ci andresti se tua nonna o tua madre fosse uno studente di quel gruppo?“, dico retoricamente, e continuo dicendo che se sapessi della festa, della festa di una persona cara, farei del mio meglio per esserci, arrangiandomi, anche se è di mercoledì sera e l’indomani mattina l’orario di entrata al lavoro non muta.
“La Festa, dato che mi avete detto che ci sarete, non andrà alle lunghe, alle 23 suonerà la sirena della metallurgica per lo sciogliete le righe!” E da un sorriso dolceamaro mi sentivo modellare i muscoli della faccia. 
Lei mi guardava e lui non sapeva che dire, forse non si aspettava che parlassi così a lungo, forse si aspettava solo una battuta come risposta alla domanda che solo a me  mi era sembrata da 20 milioni di dollari.
“Senti, Renato, quelli che saremo, saremo. Semmai confermaci che la festa ci sarà. E se la rimanderete, verremo più avanti. Col libro stampato.” 
Aveva letto un’ombra nel mio colloquiare?












1 commento:

  1. "PERCHE' quella gente dovrebbe venire a quella festa ....?"

    A me piacerebbe che QUELLA gente venisse a QUELLA festa perchè sono orgogliosa di mostrare la mia appartenenza a QUELLA scuola di AAAS. (life long learning). Mi piacerebbe far conoscere il mio Professore ed i miei compagni di classe. Sono entusiasta di parlare del lavoro che abbiamo realizzato quest'anno, di descrivere quanto abbiamo di nuovo per i futuri progetti, e quanto è stato bello stare in compagnia on-line, ed adesso il ritorno in presenza. Vorrei invitare tutti ad affacciarsi al MONDO DI MAIDIREMAIADULTI. Io ci provo!
    PERO' sè all'invito non cè una grande risposta dagli vitati a me piacerebbe trascorrere la serata con "chi cè cè". Semmai ci riproveremo un'altra volta per la presentazione del nostro libro "il diario durante il covid".

    YOU ARE INVITED TOO....
    JOIN US, IT WILL BE FUN......

    RispondiElimina

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