da Poemi conviviali -Solon (vv.41-62)
trema appena d’un tremolio d’argento...
Nei lontani monti color di cielo
sibila il vento.
Mugghia il vento, strepita tra le forre,
su le quercie gettasi... Il mio non sembra
che un tremore, ma è l’amore, e corre,
spossa le membra!
M’è lontano dalle ricciute chiome,
quanto il sole; sì, ma mi giunge al cuore,
come il sole: bello, ma bello come
sole che muore.
Dileguare! e altro non voglio: voglio
farmi chiarità che da lui si effonda.
Scoglio estremo della gran luce, scoglio
su la grande onda,
dolce è da te scendere dove è pace:
scende il sole nell’infinito mare;
trema e scende la chiarità seguace
crepuscolare.
La Morte è questa! il vecchio esclamò. Questo, G. Pascoli
ella rispose, è, ospite, l’Amore.
Magica Poesia Pascoliana.....
RispondiEliminaHo letto questi versi circa 40 anni fa. Li ho incontrati per caso, sfogliando un volume di opere Pascoliane. Mi hanno sempre emozionato e ho pensato che prima o poi li avrei sentiti recitare nelle varie manifestazioni a Pascoli dedicate. Non é successo e allora ho voluto riproporli, per curiosità, per sapere se sono piaciuti solo a me. In ogni caso penso che ognuno cerca quello che vuol trovare e trova quello che cerca, sia in poesia che nei libri, che nei viaggi. e questa, secondo me, é una gran bella cosa.
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