Si parla di rigenerazione delle Comunità anche con il PNRR, OK Ottimo! Ma si può rigenerare una comunità se gran parte della popolazione anziana e che via via sarà sempre più numerosa è tagliata fuori da una società sempre più digitalizzata?
Nella società attuale gli anziani non hanno più competenze
maturate con l’esperienza da insegnare, troppo veloce il cambiamento e i mezzi
che lo supportano, ma di sicuro hanno da dare, se messi in grado di poterlo
fare.
Il desiderio di sapere, capire e relazionarsi con gli altri
non viene meno con l’età e l’EDUCAZIONE PERMANENTE potrebbe riavvicinare le
generazioni con beneficio per entrambi. Il potenziale umano degli anziani
potrebbe aiutare i giovani a conoscere la loro storia e guardare con maggior
consapevolezza al futuro invitandoli a ripensare il loro vissuto e a cercare le
risposte alle loro domande che non passino sempre e solo dall’AI perché riguardano le emozioni , la
consapevolezza di sé, traguardi morali e
non esami scolastici da superare.
Le associazioni APS come Unitre e EDA,( L’Educazione degli Adulti) è ora sostenuta solo dalla passione e dal volontariato di alcuni Insegnanti e quindi è solo un caso e una fortuna se l’anziano può accedervi e accedervi dal luogo dove vive .
Serve una struttura, come c’è per la scuola dei ragazzi che sia di riferimento e vicina
territorialmente.
Tra l’altro una scuola di Adulti anziani desiderosi di
continuare ad imparare senza l’incubo di un esame da superare o un posto di
lavoro da trovare, potrebbe suggerire scelte da fare circa l’organizzazione
futura ( e si spera a breve) della scuola dei ragazzi. Agli Adulti anziani non
interessa copiare ma capire.
I ragazzi oggi con l’AI, che sanno usare benissimo, sono
sempre più tentati , e molti già lo fanno, non a farsi aiutare a capire ma a
far fare subito tutti i compiti all’AI, comprese le verifiche in classe ( I
prof. se ne accorgono? Penso di sì, ma alcuni di loro impigliati in programmi
da rispettare ecc. ecc. e spesso avviliti lasciano perdere). Si Incrementa così e si giustifica il sistema dei
furbetti di cui purtroppo la nostra società è ricca. I ragazzi che si impegnano
saranno i perdenti del momento e faticheranno più del normale (se i prof. non
intervengono) con risultati sofferti e scadenti.
Si spera che con una drastica e veloce riorganizzazione della scuola i mezzi multimediali vengano
usati alla luce del sole e così controllati e finalizzati a risultati migliori.
PS. Non mi riferisco alle scuole dove ora vivo perché non le
conosco, mi riferisco a esperienze di scuole cittadine.
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