martedì 5 agosto 2025

QUATTRO DONNE UN SOLO FILO INVISIBILE.....









5.08.2025...

QUATTRO DONNE UN SOLO FILO INVISIBILE

 Clementina (1923) conosceva la fatica del lavoro di fabbrica. Prima dei quindici anni era già segnata dalla stanchezza dei turni della vita lavorativa, e usava le mani per fare il nodo alla tessitora.  Conosceva l’aria mattutina nelle cariole che profumava di pane fresco, ed udiva le campane del campanile scandire l’ora del risveglio. Lei lavava ai pozzi, e stendeva il bucato dove meglio asciugava. I suoi sogni erano semplici: il matrimonio con un marito onesto, ed una famiglia d’accudire. Poi arrivò per lei la svolta dell’emigrazione. Partì per andata molto lontana, e sentiva il forte desiderio di scrivere tutte le settimane una lettere, era l'unico mezzo per mantenere contatti con i suoi cari nel paesello natale.

Emma (1953) a quindici anni viaggiava in tram per la città. Studiava per diventare una segretaria, ed il suono del ticchettio della macchina da scrivere e l’odore d’inchiostro fresco erano per lei molto famigliari. I suoi vestiti erano estremamente diversi da quelli di sua Mamma, lei indossava la mini gonna. Sognava di lavorare in un bel ufficio, con il telefono sulla scrivania, un marito in giacca e cravatta, e forse anche un’automobile di proprietà. Emma era l’emblema del boom economico, guardava al futuro con ottimismo. I suoi sogni erano fatti di opportunità, di scelte e di un’indipendenza ancora inesplorata.

Tania (1974) a quindici anni puliva con l’aspira polvere. La sua vita era un mix di musica rock, manifestazioni scolastiche per la pace e serate in discoteca. Le mani non le usava per fare il nodo alla “tessitora”, come faceva la Nonna Clementina, ma per impugnare una penna, e giocare nella squadra di pallavolo. La Nonna Clementina le raccontava storie di sacrifici che sembravano leggende di un’altra epoca, mentre sua madre Emma le parlava di un mondo che si apriva alle Donne. Tania però, voleva di più. Sognava di viaggiare, di studiare all’università, di cambiare il mondo. Era la prima a lottare per le sue idee. Era la figlia di un’epoca di rivoluzione e di grandi cambiamenti sociali.

Chiara (2014) ha undici anni e tiene in mano uno smartphone. Conosce solo dai racconti la vita della Bisnonna Clementina e della Nonna Emma. Per lei è un film in bianco e nero. La vita di Chiara è fatta di video, videogiochi e lezioni di programmazione. Con un clic, può vedere ogni parte del mondo, parlare con amici dall’altra parte del pianeta ed imparare qualsiasi cosa su internet. Il suo mondo è veloci, connesso, Sky, FB, INSTAGRAM, DESKTOP, LAPTOP, SMART TV, TABLET, e pieni di informazioni. I suoi sogni non hanno confini: diventare una youtuber, una scienziata o una designer. È nata in un mondo in cui ogni opzione è a portata di mano, ma anche in cui la velocità e la quantità di scelte possono a volte generare confusione.

La vita cammina ma “C’È QUALCOSA DI BELLO IN OGNI TEMPO”…..



TRANSLATION:

Clementina (1923) knew the hardship of factory work. At fifteen, she was already marked by the weariness of working shifts. She knew the morning air smelling of fresh bread, and she heard the bells in the church tower ringing the hour of awakening. She washed at the public wells and hung out her laundry where it would dry best. Her dreams were simple: marriage to an honest husband and a family to care for. Then came the turning point of emigration; she had gone very far, and she felt a strong desire to write letters every week to stay in touch with her loved ones in her hometown.

Emma (1953) was fifteen and rode the tram around the city. She was studying to become a secretary, and the sound of the typewriter clicking and the smell of fresh ink were very familiar to her. Her clothes were very different from her mother's; she wore a miniskirt. She dreamed of working in a big office, with a telephone on the desk, a husband in a suit and tie, and maybe even have her own car. Emma was the epitome of the economic boom, looking to the future with optimism. Her dreams were made of opportunity, choices, and an independence yet unexplored.

At fifteen, Tania (1974) was cleaning with the  vacuum. Her life was a mix of rock music, school peace demonstrations, and nights at the disco. She didn't use her hands to tie a weaver's knot, as her grandmother Clementina did, but to hold a pen and play in the volleyball team. Her grandmother Clementina told her stories of sacrifice that seemed like legends from another era, while her mother Emma spoke to her of a world that was opening up to women. Tania, however, wanted more. She dreamed of traveling, of studying at university, of changing the world. She was the first to fight for her ideas. She was the daughter of an era of revolution and great social change.

Chiara (2014) is eleven years old and walks with a smartphone in her hand. She only knows by telling the story life of her great-grandmother Clementina and her grandmother Emma. For her, it's a black-and-white movie. Chiara's life is made up of videos, video games, and programming lessons. With a click, she can see any part of the world, talk to friends on the other side of the planet, and learn anything online. Her world is fast, connected—Sky, Facebook, Instagram, desktop, laptop, smart TV, tablet— full of information. Her dreams know no bounds: to become a YouTuber, a scientist, or a designer. She was born into a world where every option is within reach, but also where the speed and multitude of choices can sometimes lead to confusion.

Life changes, but "THERE'S SOMETHING BEAUTIFUL IN EVERY TIME"...

lunedì 21 luglio 2025

DAILY DIARY.....IL CORREDO DI UNA VOLTA.....

 



21.07.2025

DAILY DIARY.....

IL CORREDO DI UNA VOLTA….

 

Nel 2018 il Circolo Culturale Tognotti decise di allestire una bella mostra dell’arte del ricamo, dedicato alle ricamatrici del nostro paese e non solo. La location scelta per l’evento fu nelle cantine della bella Villa Simonini situata nella piazza principale di Gallicano, una cornice perfetta per la mostra.

Un tempo le nostre Nonne si dedicavano con tanta pazienza e abilità alla preparazione  del corredo per le future spose. Questa usanza con gli anni è stata dimenticata.  I lavori realizzati da queste Donne sono pezzi preziosi. Ogni ricamo, ogni tessuto, raccontano la storia le tradizioni, e le radici della comunità....


Mia Mamma, Clementina, era una ricamatrice, e tutti i ricami che ha regalato alla famiglia, per me hanno un grande valore affettivo. Potrei raccontare una storia per ogni pezzo di ricamo che ha fatto, perché mi ricordo ogni occasione e luogo dei suoi lavori.

Ho impresso nella mia mente quando la trovavo seduta al tavolo di cucina mentre ricamava, aveva  davanti a lei una stesa di filati colorati, quelli che usava per i suoi lavori:  tovaglie, lenzuoli, tende, cuscini, e coperte.

 




TRANSLATION:

In 2018, the Circolo Culturale Tognotti decided to organize a beautiful exhibition of the art of embroidery, dedicated to the embroiderers of our town and beyond. The location chosen for the event was the beautiful Villa Simonini in the main square of Gallicano, a perfect setting for the exhibition.


Our grandmothers once, dedicated great patience and skill to preparing the trousseau for future brides. This custom has been forgotten over the years, but all the works created from their hands are precious pieces. Each embroidery, each fabric, tells the story, the traditions, and the roots of the community...

My mother, Clementina, was an embroiderer, and all the embroidery she gave to the family has great sentimental value for me. I could tell a story for every stitch she made, because I remember every occasion and place of her work.






I still remember finding her sitting at the kitchen table embroidering, with a spread of colorful threads in front of her, the ones she used for her work: tablecloths, sheets, curtains, pillows, and blankets.

 


 





lunedì 14 luglio 2025

DAILY DIARY....14.07.2025

 DAILY DIARY....

14.07.2025

Ciao Vittoria,


oggi, per la lettura a Villa Verde, mi sono ispirata al tuo splendido racconto

 "UN BORGO DA SOGNARE", pubblicato sul giornalino “L'ARINGO”.

Lo abbiamo letto insieme e con grande piacere. Come sempre dopo la lettura, tutti si sono dedicano a commentare l’argomento con parole proprie i loro ricordi. Ognuno ha descritto le bellezze che il proprio "Borgo del cuore" gli ha regalato, e come puoi leggere, anche per loro il passato è colmo di un attaccamento a questi luoghi, proprio come per te questo sentimento vola verso il futuro.

Ti aspettiamo con impazienza, finché il tuo bellissimo sogno non si sarà realizzato.

Complimenti e un abbraccio affettuoso da tutti gli ospiti di Villa Verde!

 




 

Hi Vittoria,

Today, for the reading at Villa Verde, I was inspired by your wonderful story

"A VILLAGE TO DREAM," published in the magazine "L'ARINGO."

We read it together with great pleasure

.

As always, after the reading, everyone took the time to comment on the topic in their own words and share their memories. Each described the beauty that their "favorite village" has given them, and as you can read, for them too, the past is filled with an attachment to these places, just as for you, this feeling goes toward the future.

We look forward to seeing you, until your beautiful dream comes true.

Congratulations and a warm hug from all the guests at Villa Verde!

 

martedì 8 luglio 2025

DAILY DIARY. QUANDO LA MAMMA HA BISOGNO DI AIUTO

 


DAILY DIARY:


Quando la Mamma ha bisogno d'aiuto dai suoi 3 figli.
















“Ragazzi prima di uscire fate i vostri letti!”. Ecco la voce della Mamma appena sveglia. “Lo sapete che la camera prendo un tocco di ordine, mi raccomando piegate il pigama come vi ha insegnato la Nonna, e non dimenticati di mettere i panni sporchi nell’ apposita cesta. Anche questi piccoli gesti contribuiscono a rendere la stanza ordinata, ancor di più se la casa è piccola”.

I tre fratelli ascoltano e rilasciano qualche commento scontento, ma sapevano benissimo che aiutare in famiglia è per il bene di tutti. Tra di loro si accordano per fare altri lavoretti rendendosi utile, specialmente quando i genitori sono fuori per lavoro, e tornano a casa stanchi.

Lorenzo il maggiore dei tre prende in mano la situazione per gestire il da farsi.

“Chiara tu apparecchi, mentre io metto su l’acqua per la pasta”, disse, aprendo il mobile per prendere la pentola.

Lei rispose un pò risentita, “perché non lo dici a Filippo? Lui non apparecchia mai!”.

“Lui sparecchierà e metterà i piatti nella lavastoviglie. Contenta?”. Risponde a voce alta il fratellone.

Filippo si affaccia nella stanza con in mano l’insalata da lavare, ed esclama “oh Chiara che rompiscatole che sei”.

Lorenzo a quel punto risolse subito, “Tranquilla Chiara, lui sparecchierà e metterà i piatti nella lavastoviglie. Contenta?”

Al più grande piace cucinare e per pranzo preparò una bella carbonara, e per secondo una cotoletta alla milanese con contorno di insalata, quella che Filippo aveva lavato accuratamente.


I tre ragazzi si misero a tavola gustando il pasto e complimentandosi per i lavori fatti come una squadra.

Finito il pranzo erano ben organizzati, ognuno sapeva cosa fare per lasciare la cucina pulita in un baleno, e con ogni cosa al suo posto.




Quando i genitori tornarono a casa c’era anche per loro il delizioso pranzetto ad aspettarli, ed intorno era tutto messo ordinatamente.

 

Sapevano di poter contare su di loro ed erano ben fieri dei loro figli.


“Boys, before you go out, make your beds!”. Here is the voice of Mm as soon as she wakes up. “You know that the room needs a touch of order, remember to fold your pajamas like Grandma taught you, and don’t forget to put the dirty clothes in the appropriate basket. Even these small gestures help to make the room tidy, even more so if the house is small”.

The three brothers listen and make some discontented comments, but they knew very well that helping in the family is for the good of all. They agree among themselves to do other jobs making themselves useful, especially when their parents are out for work, and come home tired.

Lorenzo, the eldest of the three, takes charge of the situation to manage what needs to be done.

“Chiara, you set the table, while I put the water on for the pasta”, he said, opening the cabaord to get the pot.

She replied a little resentfully, “Why don’t you tell Philip? He never sets the table!”.

“He’ll clear the table and put the dishes in the dishwasher. Are you happy?”. The big brother replies loudly.

Philip appears in the room with the salad to wash in his hand, and exclaims “Oh Chiara, what a pain in the ass you are”.

Lorenzo at that point immediately resolved, “Don’t worry Chiara, he’ll clear the table and put the dishes in the dishwasher. Are you happy?”

The eldest likes to cook and for lunch he prepared a nice carbonara, and for the second course a Milanese cutlet with a side salad, the one Filippo had washed carefully.

The three brotherss sat at the table enjoying the meal and complimenting each other on the work done as a team.

Once lunch was over, they were well organized; everyone knew what to do to leave the kitchen clean in a flash, with everything in its place.

When the parents returned home, their delicious lunch was waiting for them too, and everything was neatly arranged around them.

They knew they could count on them and were very proud of their children.

 

 

 

sabato 5 luglio 2025



 E MI PIACE PENSARE CHE UN SOFFIO DI VENTO, ALL'IMPROVVISO, SIA LA CAREZZA DI CHI NON È PIÙ ACCANTO A NOI... Alda Merini



venerdì 27 giugno 2025

COME GIOCANO I BAMBINI OGGI?

 27.06.2025


COME GIOCANO I BAMBINI OGGI?


    

Basta che guardi giocare i miei nipoti, per capire che le loro possibilità sono infinite.

Nell’era tecnologica sono attratti dai telecomandi e l’ultimo modello della robotica, che fino a qualche anno fa sembrava fantascienza.

Ma per i loro Nonni e Nonne non fu così. Ai loro tempi dovevano inventarsi l’attrezzo da gioco che quasi sempre era fatto di materiale di scarto o poco altro. La strada era per loro il posto per avventurarsi senza pericoli, dove incontravi sempre un altro bimbetto o bimbetta per condividere le ore libere assieme, e mettere in pratica l’ingegno.

Io mi ricordo che mi divertivo tanto a saltare la corda.




Poteva essere un gioco individuale come di squadra. Durante la ricreazione a scuola, nel cortile stavamo tutte insieme per questo gioco tanto divertente. Si prendeva una lunga fune: due amiche la impugnavano alle due estremità ed iniziavano a girarla, mentre un bel gruppetto si sistemava in fila pronte a  saltare a sua volta una dopo l’altra nella fune, cogliendo il giro giusto per non annodarsi i piedi e poi cadere davanti a tutte.




Mi divertivo anche con i semplici sassetti, erano necessari solo cinque. Gli posavi sul palmo della mano, le lanciavi in aria con un gesto delicato per poi raccogliere il più possibile sul dorso della mano, e recuperare quelli caduti per terra con un veloce gesto.

Per i maschietti il gioco più gettonato erano le bilie, ed ovviamente per loro non mancava mai il pallone per calciare, magari ai muri delle case facendo infuriare i proprietari.

Ma quella è un’altra storia!!!





How do children play today?

Just watch my grandchildren play, to understand that their possibilities are endless.

In the technological age they are attracted by remote controls and the latest model of robotics, which until a few years ago seemed like science fiction.

But for their Grandparents it was not like that. In their time they had to invent the play equipment that was almost always made of waste material or little else. The street was for them the place to venture without danger, where you always met another little boy or girl to share free hours together, and put your ingenuity into practice.

I remember that I had so much fun jumping rope.

It could be an individual game or a team game. During recess at school, we would all be together in the courtyard for this very fun game. You would take a long rope: two friends would hold it at both ends and start twisting it, while a nice little group would line up ready to jump one after the other on the rope, taking the right turn so as not to get their feet tangled and then fall in front of everyone else.

I also had fun with simple pebbles, only five were needed. You would place them in the palm of your hand, throw them in the air with a delicate gesture and then collect as many as possible on the back of your hand, and recover those that fell on the ground with a quick gesture.

For the boys the most popular game was marbles, and obviously for them there was never a shortage of a ball to kick, maybe at the walls of the houses making the owners furious. But that's another story!!!


lunedì 9 giugno 2025

ULTIMO GIORNO DELLE ELEMENTARI PER LA BIMBA....... GIUGNO 2025!!!

 9.06.2025



ULTIMO GIORNO DELLE ELEMENTARI PER LA BIMBA... GIUGNO 2025!!!!

 

Arriva l’ultimo giorno di Scuola, la Nonna e Nipotina ne parlano durante la colazione mentre la bimba si spalma la nutella sulla fettina di pane tostato, e la Nonna sorseggia il caffè fumante nella sua solita tazzina della Thun con scritto, “caffe al volo”.



 “Nonna” disse Chiara con un  velo di tristezza nella voce,  “lo sai che oggi è l’ultimo giorno di scuola? Mi dispiace lasciare le elementari, non sarò più con le mie brave Maestre, che mi hanno insegnato per cinque anni, e forse perderò anche qualche compagno!” 

La Nonna con un sorriso dolce la guardò mentre la bimba addentava il pane sporcandosi le labbra con la cioccolata.

“Ma no tesoro, non dispiacerti, le Maestre le rivedrai ancora. I tuoi compagni come te siete cresciuti ed è arrivato il momento di frequentare le Scuole Medie. Entrerai ancora per tre anni dalle stesse porte, e vi ritroverete ancora tutti insieme, anche se alcuni siederanno in un’altra aula. Sono sicura che ad accogliervi ci saranno altrettanto bravi Professori!”.

“Comunque, Nonna, nel pomeriggio faremo una bella festa finale, balleremo, canteremo, reciteremo e alla fine andremo a cena tutti insieme. Vieni anche te alla festa?” chiede la Bimba con gli occhi che brillavano di  entusiasmo.

La Nonna continua con un sorriso, “devi pensare a tutte le belle cose che avete fatto. Ma ti ricordi quella volta che sono venuta in classa a leggervi il Calendario che avevo scritto con i miei compagni della scuola degli anziani? Quelle storie del passato? Anche noi, sai, avevamo un bravissimo Professore!”

“Sono già le ore otto”, esclama la Nonna, “ adesso preparati che è l’ora di partire”, accollandosi lo zaino per lei.

Chiara per l’ultima volta indossa in fretta il suo grembiulino con il collettino bianco.

E la Nonna continuò a parlare di ricordi:

“Sai, Chiara, mi ricordo il tuo primo giorno di scuola, era Settembre 2020. Che brutto quel periodo del Covid. Vi siete presentati a scuola con la mascherina, come pure le Maestre e tutti gli altri che vi hanno accompagnato, compresa me. Quell’anno era proprio tremendo, non poter mostrare il vostro bel faccino perché dovevate stare tutto il giorno suoi banchi con la mascherina. Io vi pensavo mentre ero a casa, e la cosa mi dispiaceva tanto."

 Fece una pausa con il tono addolcito.

“Ma adesso tutto quello è passato, pensiamo alla festa, e stai certa che ci sarò anch’io a festeggiarvi e ad applaudirvi con tutto il cuore!!”.

 




The last day of school arrives, Grandma and Granddaughter talk about it during breakfast while the little girl spreads Nutella on a slice of toast, and Grandma sips steaming coffee in her usual Thun cup with the words, “caffe al volo” written on it.

“Grandma” said Chiara with a hint of sadness in her voice, “do you know that today is the last day of school? I’m sorry to leave elementary school, I won’t be with my good teachers anymore, who taught me for five years, and maybe I’ll even lose some classmates!”

Grandma with a sweet smile looked at her while the little girl bit into the bread, dirtying her lips with chocolate.

“But no, darling, don’t be sorry, you will see the Teachers again. Your classmates have grown up like you and the time has come to attend Middle School. You will enter through the same doors for three more years, and you will all be together again, even if some will sit in another classroom. I am sure that there will be equally good Teachers to welcome you!”.

“Anyway, Grandma, in the afternoon we will have a nice final party, we will dance, sing, act and at the end we will all go to dinner together. Are you coming to the party too?” asks the Little Girl with her eyes shining with enthusiasm.

Grandma continues with a smile, “you have to think about all the beautiful things you have done. Do you remember that time I came to class to read you the Calendar that I had written with my classmates from the senior school? Those stories from the past? You know, we too had a great Professor!”

“It’s already eight o’clock,” Grandma exclaims, “now get ready because it’s time to leave,” carrying the backpack for her.

Chiara quickly puts on her school apron with the white collar for the last time.

And Grandma continued to talk about memories:

“You know, Chiara, I remember your first day of school, it was September 2020. How awful that Covid period was. You showed up at school with a mask, as did the teachers and everyone else who accompanied you, including me. That year was really awful, not being able to show your pretty face because you had to sit at your desks all day with a mask on. I thought about you while I was at home, and it made me so sad.

She paused, her tone softening.

“But now all that is over, let’s think about the party, and be sure that I will be there too to celebrate you and applaud you with all my heart!!”.

 

 


 

domenica 8 giugno 2025

Un viaggio nella storia di Luni


 

Un tuffo nella storia di Luni:

antichi fasti tra marmo e mito



A giugno, le Alpi Apuane ci hanno offerto l'opportunità di un viaggio affascinante, non solo nella natura e nel marmo, ma anche nella storia, con la visita all'antica colonia romana di Luni, conosciuta anche come Luna. Situata strategicamente in Liguria, tra il fiume Magra e le Alpi Apuane, Luni e un crocevia di antiche strade come l'Aurelia e la Via Francigena, un importante sito archeologico e rinomata per i suoi vini DOC.




Museo Archeologico Nazionale di Luni ci ha accolto con un percorso espositivo che narra la ricca storia della colonia. Grazie alla guida, abbiamo ammirato vari tipi di marmi, capitelli e busti romani (spesso privi di testa, che veniva aggiunta in seguito per ritrarre personaggi specifici). Particolarmente suggestive sono state, la statua infantile forse raffigurante l'imperatore Nerone, e le statue in pregiato marmo lunense. I mosaici sono stati un'altra meraviglia: quello della "Domus di Oceano", con la sua raffigurazione del dio-fiume e una scena marina vibrante, e un altro con le maschere di Medusa e del Sileno a due facce, simboli di saggezza e dissolutezza. 











Il museo ha anche illustrato le origini preistoriche di Luni, con reperti che testimoniano la frequentazione del territorio fin dal Paleolitico. La foce del Magra era un punto strategico conteso tra Etruschi e Liguri, come dimostrano le tombe liguri e i corredi funerari rinvenuti.

Dopo il museo, abbiamo esplorato il sito archeologico e l'anfiteatro, dove abbiamo avuto la fortuna di assistere a una "Rievocazione Lunensia". Un'esperienza immersiva con laboratori didattici, una battaglia tra legionari e Liguri Apuani e la degustazione di tipiche ricette romane.


                                           

       Fondata nel 177 a.C. inizialmente divenne colonia romana, dopo la sconfitta dei Liguri Apuani, Luni, con il suo porto e la disponibilità di marmo apuano, divenne un fiorente centro economico e culturale. La sua importanza è ancora visibile nella planimetria quadrangolare della città, con resti di mura, un teatro, terme e ricche domus.


Purtroppo, a partire dal IV secolo d.C., Luni iniziò un lento declino. Cambiamenti del fiume Magra, insabbiamento del porto, aree paludose e forse un terremoto, uniti a mutate condizioni politiche, portarono a un progressivo spopolamento. L'antica metropoli si trasformò così nelle rovine che ammiriamo oggi.




Oggi, Luni è un'area archeologica fondamentale per comprendere la storia romana, con le rovine del foro, il tempio della dea Luna, l'anfiteatro, il teatro e le terme, completate dalla vasta collezione del Museo Archeologico Nazionale. 

Un luogo imperdibile per gli appassionati di storia.

mercoledì 4 giugno 2025

DAILY DIARY......GRANTURCO 8 FILE



 

4.06.2025

DAILY DIARY





“C’È SEMPRE DA IMPARARE”

Recentemente alcune amiche mi hanno chiesto,

“Emma ma te sai cosè il granturco a 8 file?”. Quella domanda mi mise in difficultà.

“No, non lo conosco”, risposi timidamente sentendomi ignorante in materia.

Mi difendo e dico, “non conosco niente di agricoltura. I miei genitori hanno sempre lavorato in fabbrica, mia Mamma era operaia di un’azienda tessile mentre mio Babbo fece esperienze in diversi lavori e tra questi anche nella fabbrica metallurgica. A mia volta anch’io sono stata dipendente in una fabbrica tessile per 40 anni, e certamente questa lavorazione non c’entrava proprio niente con i campi di grano”.

Recentemente sui social è apparso un invito di un corso rivolto agli anziani, un campo estivo presso un noto Podere, dove presentano proprio una lezione sul “granturco a 8 file”. Perfetto, ho pensato, è proprio quello che mi ci vuole. La curiosità mi ha spinto a partecipare.



GRANTURCO 8 FILE 
Al primo appuntamento, la maggior parte dei partecipanti conoscevano il lavoro dell’agricoltore, raccontando ricordi ed esperienze vissute nei campi durante la loro infanzia. Io invece non ne avevo da raccontare!

Ascoltavo con grande interesse mentre gli esperti descrivevano l’origine del grano, le tecniche di semina e raccolta.

Non c’è che dire il lavoro del contadino è davvero faticoso.  

Era una bella giornata di sole, e dopo la lezione di teoria siamo usciti volentieri nel Podere per vedere dal vivo il campo seminato, con le piantine ancora timide.


Appena fuori tra le piante di susine, ciliegie, e frutti di bosco in un recinto c’erano anche 4 asinelli che aspettavano la nostra attenzione.

Gli attrezzi dell’agricoltore erano a portata di mano, ed anch’io ho provato ad arare intorno alle piccole piantine appena nate. Certo, per me era solo un gioco, ma chi lo fa di mestiere è un lavoro “duro” e impegnativo.


Nella mia famiglia la farina di granturco è molto usato e le ricette mettono sempre tutti d’accordo. Oltre alla polenta con i suoi vari contorni, una specialità del mio paese sono i “mignecci”, una specie di “crisciolette” che si cuociono nei cosìddetti “testi”.

Questa è una ricetta tradizional che può essere preparata a secondo dei gusti.

L’impasto è molto semplice.

C’è a chi le preferisce fatti totalmente di farina di granturco, amalgamato con l’acqua, sale e un filo d’olio. Ma l’impasto può anche essere preparato mescolando metà dose di granturco e metà di farina di grano.

…ma l’ingrediente che li rende ancora più appetitoso è l’aggiunta di fettine di pancetta, sistemate sopra mentre cuociono.

PROVATE PER CREDERE!!!

 



“THERE IS ALWAYS MORE TO LEARN”

Recently some friends asked me,

“Emma, ​​do you know what 8-row corn is?”. That question put me in difficulty.

“No, I don’t know,” I replied timidly, feeling ignorant on the subject.

I defended myself and said, “I don’t know anything about agriculture. My parents have always worked in factories, my mother was a worker in a textile company while my father gained experience in various jobs, including in a metallurgical factory. I, too, was an employee in a textile factory for 40 years, and this work certainly had nothing to do with the corn fields.”

Recently, an invitation to a course aimed at the elderly, appeared on social media, a summer camp at a well-known farm, where they present a lesson on “8-row corn.” Perfect, I thought, that’s just what I need. Curiosity pushed me to participate.

At the first meeting, most of the participants knew the work of the farmer, telling memories and experiences lived in the fields during their childhood. I, on the other hand, had nothing to tell!

I listened with great interest while the experts described the origin of the wheat, the sowing and harvesting techniques.

There is no denying that the work of the farmer is really hard.

It was a beautiful sunny day, and after the theory lesson we gladly went out to see the sown field to see the shy growing of the plants.


Just outside among the plum, cherry and berry trees in a pen there were also 4 donkeys waiting for our attention.

The farmer's tools were at hand, and I also tried to plow around the small newly born seedlings. Of course, for me it was just a game, but for those who do it professionally it is a "hard" and demanding job.

In my family, corn flour is used a lot and the recipes always satisfy everyone. In addition to polenta with its various side dishes, a specialty of my country is the "mignecci", a kind of "crisciolette" that are cooked in the so-called "testi".

This is a traditional recipe that can be prepared according to taste.

The dough is very simple.

There are those who prefer them made entirely of corn flour, mixed with water, salt and a drizzle of oil. But the dough can also be prepared by mixing half the amount of corn and half of wheat flour.

...but the ingredient that makes them even more appetizing is the addition of slices of bacon, placed on top while they cook.

TRY IT TO BELIEVE!!!

 

 



QUATTRO DONNE UN SOLO FILO INVISIBILE.....

5.08.2025... QUATTRO DONNE UN SOLO FILO INVISIBILE   Clementina (1923) conosceva la fatica del lavoro di fabbrica. Prima dei quindici anni e...