Silenzio, intorno: solo, alle ventate,
odi lontano, da giardini ed orti,
di foglie un cader fragile. E' l'estate
fredda, dei morti.
Giovanni Pascoli
maidiremaiadulti blog a più mani di AAAS
31.10.2024
IL CICLAMINO
In questo periodo vediamo i ciclamini ovunque. I negozi autorizzati ne hanno carrelli pieni per la vendita.
Il mese di Novembre porta un tempo ballerino, caldo,
freddo, e piaggia, non sai proprio quale fiore è il migliore per la festa di Ognissanti, ma questo specie è molto richiesta, ed apprezzato.
La loro varietà di colori esprimono serenità, appaiono quasi timidi, fa piacere riceverli ed anche regalarli. I colori sono di varie sfumature. Amano la luce ma non hanno paura della notte.
I ciclamini selvatici sono meravigliosi, non sempre evidenti nel terriccio del bosco, ma il loro profumo si espande nel aria ed attirano l'attenzione ai passanti distratti.
(dal
web) Ciclamino
Pianta
erbacea tuberosa delle Primulacee ( Cyclamen europaeum ), con foglie
basali picciolate e cordate, fiori solitari, dalla corolla a tepali ritorti,
variamente colorati, dal rosa al lilla al rosso porpora. Le specie com.
coltivate derivano da una specie originaria dell'Asia Minore e della Persia
( Cyclamen persicum ).
Il ciclamino
ha diversi significati simbolici, spesso legati alla sua bellezza e alla sua
capacità di fiorire in condizioni difficili. Ecco alcuni dei significati più
comuni:
Simbolismo
del Ciclamino
In Ialia i Ciclamini crescono nelle zone montane, fredde e nei boschi o dove prevale l’ombra. Questa pianta era già nota anticamente per le proprietà velenose delle loro radici.
Gli antichi greci, invece, viste le fattezze della sua corolla a forma di utero e la diffusione dei suoi semi che provocano crescita di altre piante, lo consideravano un afrodisiaco, associato alla fertilità e in grado di agevolare il concepimento.
https://www.thecolvinco.com/it/blog/duplice-significato-del-
23.10.2024
Quante lettere avete scritto,
e quante lettere avete visto scrivere a mano?
Melbourne
(1958/68) Ho visto mia Mamma scrivere una lettera ogni settimana, per dieci
anni, ai miei Nonni in Italia.
Nonostante sia trascorso tantissimo tempo da quei giorni, tengo stretta nella mia memoria la visione che ho di lei seduta al tavolino di cucina a scrivere, di solito si prendeva il tempo la sera dopo cena, sebbene con la stanchezza sulle spalle. Con una mano teneva la penna e l’altra stringeva tra le dita la sua sigaretta accesa, della quale in quel occasione non si faceva mai mancare. Con occhi da bambina notava tanta serenità in quel immagine. Ogni tanto si fermava a pensare e poi riprendeva a scrivere con la sua bella calligrafia che tanto ammiravo. Molto spesso insieme alla lettera aggiungeva nella busta anche una foto di noi, per accertare i parenti lontani che stavamo bene. Non fu sempre “rose e fiori” la vita degli emigranti, ma questo, la Mamma non lo faceva mai sapere alle persone care oltre oceano, e mi diceva,
Quando
raggiunsi l’età di leggere e scrivere, anch’io aggiungevo i miei saluti e
raccontavo qualcosa delle mie giornate ai cugini lontani. Mi piaceva scrivere
lettere, le scrivevo in Italiano nonostante la mia scuola fosse in lingua
inglese. Dalla Mamma accettavo solo che mi correggesse qualche sbaglio nelle parole, tutto il resto era mio pensiero, pero si raccomandava che mi spiegassi bene per non essere fraintesa dal destinatario. A differenza di me, le mie sorelline non hanno avuto l’esperienza
di comunicare scrivendo le lettere, perché non avevano ancora l’età di leggere
e scrivere.
Negli
anni che abitammo all’estero i miei genitori pensavano a spedire, tramite
posta, anche dei bei pacchi pieni seppi di cose di ogni genere, avendo
attenzione a non sforare il peso ideale. Le confezionavano in un certo modo,
per quello che mi ricordo, credo siano stati preparati in sacchi di stoffa, e
non era facile scrivere l’indirizzo sul quel materiale. La posta era molto
vicina alla nostra abitazione in Brunswick st, ma era comunque faticoso
arrivare all’ufficio postale con quel carico. Ero sempre a fianco alla Mamma, perché
traducevo per lei in inglese se aveva da chiedere qualcosa all’impiegata e vice
versa in italiano se l’impiegata aveva domando per lei.
Durante
il servizio militare, mio Marito, (allora fidanzato, 1970) mi mandava i suoi
saluti tramite lettere e cartolina (non avevamo il telefono nelle case) della
quale ricevevo volentieri e mi sbrigavo a risponderli.
Oramai quei tempi sono
tramontati da un pezzo, ma per me sono ricordi indelebili, ed ancora oggi costudisco,
con queste lettere, la testimonianza di un passato molto diverso da oggi, ripensando a quei
giorni quando, con mia Mamma preparavo carta e penna per scrivere a mano lunghe
lettere spedite con il francobollo.
Le
più antiche lettere della storia dell’uomo occidentale di cui si conosca
l’esistenza sono poco meno di una decina di esemplari greci, scritti a graffio
su sottili lamine di piombo rinvenute in genere arrotolate o su frammenti di
coccio, cronologicamente assegnati al periodo tra il VI e il IV secolo a.C…….
https://www.designforeverydaylife.com/it/art-of-writing/la-storia-delle-lettere/
17.10.202
Ecco il treno!!! Here comes the train!!!
Arriva puntuale al binario 4. Salgo in fretta per affrontare
un viaggio lungo, ma piacevole.
Velocemente mi accomodo al posto assegnato: carrozza5, posto17A, recuperato con l’acquisto del biglietto on-line. Sono al finestrino!
preferisco il sedile verso il corridoio, perché non voglio disturbare l’altro
passeggero quando mi devo alzare per qualche mia esigenza, ma da quella parte non lo becco mai!!!!
Aggiusto il mio bagaglio al meglio, e mi siedo subito senza
ingombrare il passaggio.
Accomodato di fronte a me ho un giovane uomo che tiene gli
occhi chiusi ascoltando qualcosa dal suo pc con gli AirPods. Per adesso siamo
solo in due, dei quattro posti disponibili, invece nei sedili dalla parte
opposta sono tutti occupati, da 4 femmine! 2 giovane Mamme con 2 belle bambine a
fianco. Ad osservarle bene credo che le bambine abbiano: una, 3 anni, e l’altra pressoché 5. Nemmeno dirlo, hanno tutte, compreso le più piccine lo smartphone acceso per
non annoiarsi durante il tragitto.
Ogni tanto guardo fuori dal finestrino, ma per la velocità
del treno riesco a captare come un flash: alberi, pali della luce, tetti di
capannoni, grossi tubi posti a terra, campi, e vecchie barchette in disuso
abbandonate come in una discarica abusiva.
La gente è molto silenziosa, ma ad un
tratto rompe il silenzio l’allegra vocina di una delle bambine, che sta parlando
con la sua Mamma, mentre gli sfiora il viso con una manina e le offre qualche
bacetto.
Sono a metà strada del mio viaggio e decido di aprire il backpack per tirare fuori un piccolo sandwich portato da casa per non affrontare l’intera corsa senza mettere un boccone tra i denti. Attentamente mi avvicino alla carrozza riservata per la ristorazione dove c’è anche la possibilità di prendere un caffè al distributore automatico.
C’è folla alle stazioni, la gente sale di corsa, ma per ora
non si è fermato ancora nessuno ad occupare i posti vicino a me. Sono passati
anche due amici a quattro zampe con i loro padroni, ma erano solo di passaggio per prendere posto nell’altra carrozza.
Nel fra tempo mi diverto ad osservare la gente. Noto che
sono tutti molto paziente in attesa di arrivare a destinazione. Guardandomi
intorno riesco a vedere un signore che morde un panino, una signora che dorme,
una bella turista che sta in piedi aggrappando la borsa nella stiva, un cinese
che cammina nel corridoio, ed uno che legge attentamente il giornale, mentre quel giovanotto di fronte a me sta
ancora dormendo, e le bambini sono ancora connesse al phone.
Soddisfatta del mio panino e della tazzina di caffè decido
di leggere il libro, quello della storia di Puccini che ho portato con me con
l’intenzione di finirlo, per quanto mi appassiona.
Dopo un po guardo sull’app infomobilità di TreniItalia vedo la mia posizione e leggo che siamo in orario. Ancora tre stazioni prima che
possa scendere dal treno.
A metà della corsa passa il controllore e scannerizza il QR
code del il mio biglietto, proseguendo professionalmente ad esaminare tutti gli
altri.
Inaspettatamente il treno si ferma lontano dalla stazione prevista. Ci comunicano in lingua Italiana ed Inglese "the strain is not stopped at a station, we have to wait for the police because of a death on this railway track”. E continua “please stay on the seats”, ed intanto si sentono qualche lamentela per il ritardo non previsto.
Dopo aver letto pressoché trenta pagine del mio libro è tempo di prepararmi, il treno si sta avvicinando in direzione d’arrivo. Si stanno preparando anche altri passeggeri. C’è chi si mette la maglietta, e altri che si caricano del trolley o di un bagaglio a mano.
Prima di scendere, si vede dai finestrini l'immenso mare blu, una vista meravigliosa da immortalare in fretta prima di perdere
l’attimo.
Il treno si ferma.
La ragazza più vicina all’uscita preme il pulsante per aprire la porta, ed una dopo l’altro, con cautela, scendiamo gli scalini, dirigendosi in fretta verso l'uscita. Chi prende a destra, e chi a sinistra in poco tempo la stazione si svuoto.
Mi piace viaggiare sui mezzi pubblici, c’è sempre qualcosa
di nuovo da osservare e da imparare.
15.10.2024
FRIENDSHIP
Che bella parola: “AMICIZIA” “FRIENDSHIP” …
COSA SIGIFICA AMICIZIA?
Si nota subito nei bambini quando c’è più intesa con un coetaneo rispetto ad un altro, e di solito rimane un legame speciale per tutta la vita. Ho conosciuto coppie che sono cresciuti insieme fino a sposarsi. Ho visto i miei nipoti in tenera età in compagnia di bimbetti, che hanno conosciuto da quando gattonavano al “nido” ed adesso hanno 20 anni, e sono ancora molto affiatati.
Chi non ha un amico/a del “cuore?”
Dal web) I
valori fondamentali dell’amicizia sono la
fiducia e l’onestà. Quando una persona, senza esitare, ti guarda negli occhi e
può dire “sì, di te mi fido!”, allora quella è vera amicizia. Per questa
ragione è importante distinguere gli amici dai conoscenti. L’amicizia è un
valore più profondo e radicato, che passa per la condivisione e lo scambio.
L’amico non ti chiede di cambiare, non giudica le tue azioni ma allo stesso
tempo ti fa notare se stai prendendo una strada sbagliata. A un amico puoi confidare
pensieri, idee, segreti; a un amico puoi chiedere aiuto senza che questi
pretenda nulla in cambio. La differenza fra amici e conoscenti, insomma, è
abissale, ed essere circondati da persone non significa necessariamente essere
circondati da amici.
L’amica/o si distingue in
momenti di difficultà.
Per mia Mamma nacque una
vera amicizia con la signora Luciana, emigrante come lei, vista per la prima
volta durante il viaggio in nave, di 32 giorno, dall’Italia verso l’Australia (1958).
Il destino le portò anche ad essere
vicine di casa in Melbourne. Nello stesso anno ebbero entrambe una gravidanza,
per mia Mamma fu la terza, ma per la Signora Luciana, della quale era più
giovane, fu la prima. Mia Mamma, avendo 3 figlie non potè permettersi di
ritornare a lavorare dopo la nascita, per l’altra, pur avendo un figlio solo, fu difficile anche per
lei perché non aveva nessuno a cui poterlo affidare. Conoscendo questa
situazione, mia Mamma si offrì ad occuparsi lei del piccolo bimbo. Le disse “io intanto devo stare a casa per le
miei figlie, ed insieme a loro mi posso occupare anche del tuo”. E cosi fu!! In
quegli anni la Luciana lavorò in una fabbrica di confezioni, ed ogni fine
settimana portava un sacco di abiti ed indumenti per tutta la famiglia. Ricordo che questa nuova
amicizia era sempre presente alle nostre feste e quel bambino diventò un caro amichetto
per le mie sorelle.
Un amico è una persona che ti sta vicina, che
ti capisce, che ti sopporta e supporta. Se è vero che anche soli si può stare
bene, il rischio è che la nostra mente venga interamente occupata dai nostri
pensieri isolandoci dal resto del mondo. Un amico è il modo per mantenere un
contatto con l'esterno.
Anche
se succede che un amica/o non si frequenti per tanto tempo, friendship rimane
sempre un punto di riferimento nella nostra vita, e quando ci si rivede, si ritorna
come se la distanza non avesse interrotto quel bel rapporto di affinità consolidato
negli anni.
Da parte della Maria Rosa
7.10.2024
LETTERE D’AMORE
…quanto vorrei anch’io le lettere d’amore che il Maestro Puccini scrisse
ad Elvira!!!📩….ma anche Lei non scherzava!!!!💌
In una delle sue lettere Elvira scrisse:
P.S. “Straccia subito questa mia che non la legga nessuno….
Addio
ancora un bacione grosso grosso”.
Menomale che non lo ha fatto altrimenti non potevamo sognare!
Perdutamente innamorata, scrive in un’altra lettera….
“Oggi e domani son sola, il mago (sopranome con
cui chiamavano il marito di Elvira) andato in Garfagnana; avevo quasi idea di
farti un telegramma stamani che tu fossi venuto a passare la notte con me; ma
poi ho pensato che sarebbe stato inutile e non ne ho fatto nulla! Io nutro la
dolce speranza che finalmente sabato andranno in scena le Villi, e che mercoledì
mattina alle 8 tu sia nelle mie braccia”.
Al Maestro
non mancavano le belle parole per rispondere alla sua adorata Elvira:
“voglio morire d’amore con te, ti voglio nuda
bella col petto nudo baciarti….e poi…..in quel modo che piace tanto a noi…morire
insieme. Oh! Dio non resisto più…..tutta l’anima mia è tua…..che felicità sarà per
me il giorno in cui ti rivedrò! Addio il tutto tuo per sempre Giacomo”
Ancora belle frasi per la sua amata Elvira:
(Bologna sabato ore 1.30 di notte)
“Ti ricordi quante belle cosine mi dicevi? Si quelle espressioni d’amore che sai dir tu sola e che nissuna donna al mondo potrà mai farmele comprendere come te, me lo fai?”…
… how
much I would like the love letters that Maestro Puccini wrote to Elvira!! 📩 ......but she didn’t joke either!!!
💌
In one
of her letters Elvira wrote:
P.S. "Tear up this one of mine right away so
that no one reads it.
Goodbye again a big big kiss".
Thank
goodness he didn't do it otherwise we couldn't have a chance to dream!
Hopelessly
in love she wrote in another letter....
"Today and tomorrow I am alone, the magician
(nickname with which they called Elvira's husband) who went to Garfagnana; I
had almost the idea of sending you a telegram this morning if you could come to
spend the night with me; but then I thought it would be useless and I didn't do
anything about it! I have the sweet hope that finally on Saturday the Villi
will be staged, and that on Wednesday morning at 8 you will be in my
arms".
The
Maestro did not lack beautiful words to respond to his beloved Elvira:
"I want to die of love with you, I want you beautiful
and naked with a bare chest to kiss you....and then.....in that way that we
like so much... die together. Oh! God I can no longer stand it.....my whole
soul is yours.....what happiness it will be for me the day I see you again!
Goodbye all yours forever Giacomo"
More
beautiful phrases to his lover Elvira:
(Bologna Saturday 1.30 pm)
"Do you remember how many nice things you
used to say to me? Yes, those expressions of love that you alone can say and
that no other woman in the world will ever be able to make me understand as you
do! you do it to me?" ….
1.10.2024
GRANDPARENTS’ DAY 2024
Nella casa c’è una stanza che mette tutti
d’accordo, quella è la cucina. E’ li dove ci ritroviamo insieme a tavola
davanti alle pietanze fatte con mani amorevoli.
Preparare un pasto con la NONNA è sempre
stato un grande piacere per tutti i bambini del mondo.
“come sono
buoni i biscotti fatti dalla Nonna, (nata 1953) oggi mi ha insegnato la sua
ricetta, e mi sono divertita un sacco!”, racconta orgogliosa la bambina alle
sue amiche.
Anch’io imparai qualche ricetta buona dalla mia carissima NONNA Maria (nata 1896) e dalla carissima NONNA di mio Marito (nata 1894). Lui ha sempre apprezzato la cucina della sua Nonna Zaira.
Mi diceva “come fa buono la salsa verde mia Nonna non la fa nessuno!”.
A lei
piaceva usare la mezza-luna per tritare gli ingredienti.
La sua specialità erano anche le tagliatelle all’uovo, per tagliarle usava un coltello lungo e molto affilato, riusciva a tagliarle tutti di uguale misura, come se avesse usato un metro. A me insegnò a fare lo strudel di mele con l’aggiunta di tanti altri ingredienti. Ricordo che questo dolce era più buono più passavano i giorni.
Anche la mia Nonna cucinava per la famiglia. Ogni
tanto dopo aver fatto un buon brodo di carne cucinava il bollito in umido con
le patate, il sughetto era veramente appetitoso, da leccarsi i baffi.
Anche i NONNI si dedicano ai
nipoti
costantemente. La loro vigilanza è molto
importante, ed insieme alla Nonna sono veramente “angeli custodi”.
La vita di Nonni e Nonne è molto impegnativa, ma
quando prendiamo tra le braccia un nipotino è una gioia immensa.
Diventare Nonni è un dono prezioso che ci hanno regalato i nostri figli!!!!
BUONA FESTA DEI NONNI!!!
Nonno Alfredo 2015...
In the house, there’s a room where everyone agrees, and that’s the kitchen. It’s there where we find ourselves together at the table in front of the dishes made by loving hands.
Preparing a meal with GRANDMA has always been
a great pleasure for all children in the world.
“the biscuits made by my Grandma are very delicious, (born 1953) today she taught me her recipe, and I had a lot of fun!", the little girl tells her friends with pride.
I too learned some good recipes from my dear GRANDMOTHER Maria (born 1896) and from my husband's dear GRANDMOTHER (born 1894). He always appreciated Grandma Zaira's cooking. He told me
"my GRANDMA makes the best green sauce ever!.
She used the half-moon hand cutter to chop the ingredients.
Her specialty was also egg pasta, she used a
long and very sharp knife to cut them, she was able to make them all the same
size, as if she had used a tape measure. She taught me how to make apple
strudel with the addition of many other ingredients. I remember that this
dessert was better the more the days passed.
My grandmother also cooked for the family. Every now and then, after making a good meat broth, she cooked the boiled meat with potatoes, and the sauce was really appetizing, “mouth-watering”.
Grandfathers also devote themselves to their
grandchildren. Their vigilance is very
important, and together with Grandma are truly "guardian angels".
The life of Grandparents is
very challenging, but when we take a grandchild in our arms it is an immense
joy.
Becoming Grandparents is a precious gift that our children have
given us!!!
HAPPY GRANDPARENTS' DAY!!
27.09.2024
LONELINESS
Ho assistito ad un dibattito in tv sul tema della solitudine, questo
argomento mi ha attirato l’attenzione.
Cos’è la solitudine per te? Hai mai sofferto di solitudine?
Anch’io ho sofferto di solitudine!
Ho provata questo
sentimento quando sono ritornata in Italia (Giugno 1968) all’età di quindici
anni, dopo aver vissuto per 10 anni la mia infanzia in Melbourne.
Lo ricordo ancora adesso quel brutto periodo,
per fortuna fu breve. Eppure i famigliari che ritrovai in paese mi accolsero
con tanto affetto, e le mie nuove amicizie mi circondarono di tanta simpatia.
Ma io mi sentivo sola. I motivi erano
tanti: era tutto diverso, tutto strano, non capivo la mentalità della gente,
dovevo crearmi nuove amicizie, e dovevo imparare ad avere fiducia nelle persone
che mi circondavano. Mi sentì come chiusa in una scatola, e riuscivo con fatica
a socializzare.
IA- La solitudine è una sensazione complessa che può manifestarsi
anche quando siamo circondati da altre persone. Non è necessariamente legata all’essere fisicamente soli,
ma piuttosto alla percezione di isolamento sociale e alla mancanza di
connessioni significative12.
Ci sentiamo
veramente soli quando non riusciamo a stabilire legami profondi e autentici con
gli altri. Questo può accadere per vari
motivi, come insicurezze personali, paura del giudizio, o difficoltà a
comunicare i propri sentimenti3. Inoltre, l’uso eccessivo dei social media può
paradossalmente aumentare il senso di solitudine, poiché le interazioni
virtuali spesso non riescono a sostituire il contatto umano reale
Tutto questa tristezza si
sciolse improvvisamente quando iniziai la mia vita lavorativa, (Febbraio 1969)
trovandomi per 8 ore tutti i giorni a lavorare a fianco delle mie colleghe,
dove tra il cottimo ed un caffè ci si raccontava le confidenze della nostra
vita privata, fatta di episodi belli e brutti. Abbiamo fatto tante risate, ma a
volte si piangeva insieme, conquistando reciprocamente la fiducia e complicità.
IA-La solitudine può avere un impatto significativo sulla
nostra salute mentale e fisica, portando a sentimenti di tristezza, ansia e, in
alcuni casi, depressione4. Tuttavia,
è importante ricordare che la solitudine può anche essere un’opportunità per
riflettere su se stessi e crescere personalmente.
Questa tristezza mi sparì per sempre quando conobbi mio
marito, e non si è mai più presentata!
Durante
il dibattito puntualizzavano che in America è stato dichiarato un’emergenza riguardando
la solitudine. LONELINESS. Veramente preoccupante!
Notizie-Negli Stati Uniti, la solitudine è stata dichiarata una vera e propria epidemia di salute pubblica. Secondo il Surgeon General degli Stati Uniti, Vivek Murthy, circa il 50% degli adulti americani soffre di solitudine
1. Questo fenomeno è stato paragonato al fumo in termini di rischio per la salute, aumentando il rischio di morte prematura del 30%1.Negli ultimi 60 anni, il numero di
nuclei familiari composti da una sola persona è quasi raddoppiato1. La pandemia di COVID-19 ha
ulteriormente esacerbato il problema, costringendo milioni di americani
all’isolamento e lontani da familiari e amici1.
Questi dati
mostrano quanto sia importante affrontare il problema della solitudine, non
solo a livello individuale ma anche come società. Hai mai sentito parlare di
iniziative o programmi per combattere la solitudine nella tua comunità?
Una volta le famiglie composte di 3 generazioni abitavano
nella stessa casa. Si facevano compagnia. I bambini venivano trastullati da
tante persone. I più anziani godevano dell’assistenza immediata, i giovani
avevano più libertà perché c’era sempre qualcuno in casa, i lavori domestici
erano condivisi, le conversazioni erano fatti di tanti argomenti e tutti
volevano dire la loro. Magari c’era più confusione e forse avrebbero desiderato
stare da soli, o stare appartati solamente per poter approfondire i propri
pensieri. Adesso diciamo di volere “la nostra privacy”.
Adesso i giovani desiderano al più presto di andare a “vivere da
soli”, e le persone più anziane accettano la libertà di stare da soli per svolgere al meglio le loro abitudini.
La tecnologia ha
veramente contribuito a questa, descritta come “un’emergenza sanitaria”. Si, ma non ne possiamo più fare a meno.
Durante la
pandemia abbiamo imparato che stare da soli, senza contatti fisici, è stato
veramente un brutto colpo per tutti noi.
Solitudine
(Giovanni Pascoli)
Da questo greppo solitario io miro
passare un nero stormo, un aureo sciame;
mentre sul capo al soffio di un sospiro
ronzano i fili tremuli di rame.
È sul mio capo un’eco di pensiero
lunga, né so se gioia o se martoro;
e passa l’ombra dello stormo nero,
e passa l’ombra dello sciame d’oro.
Sono città che parlano tra loro,
città nell’aria cerula lontane;
tumultuanti d’un vocìo sonoro,
di rote ferree e querule campane.
Là, genti vanno irrequïete e stanche,
cui falla il tempo, cui l’amore avanza
per lungi, e l’odio. Qui, quell’eco ed anche
quel polverio di ditteri, che danza.
Parlano dall’azzurra lontananza
nei giorni afosi, nelle vitree sere;
e sono mute grida di speranza
e di dolore, e gemiti e preghiere…
Qui quel ronzìo. Le cavallette sole
stridono in mezzo alla gramigna gialla;
i moscerini danzano nel sole;
trema uno stelo sotto una farfalla.
Gemmea l'aria, il sole così chiaro che tu ricerchi gli albicocchi in fiore, e del prunalbo l'odorino amaro senti...