5.12.2024
Ricordo di un video del 2020
ASPETTANDO IL NATALE
5.12.2024
Ricordo di un video del 2020
ASPETTANDO IL NATALE
https://www.facebook.com/emma.saisi/videos/1033109558581840
maidiremaiadulti blog a più mani di AAAS
5.12.2024
Ricordo di un video del 2020
ASPETTANDO IL NATALE
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ASPETTANDO IL NATALE
https://www.facebook.com/emma.saisi/videos/1033109558581840
27.11.2024
A HAPPY STORY OF DOLLS .... UNA STORIA FELICE DI BAMBOLE
I
don’t remember having many toys in my childhood, and I don’t think I’ve had
dolls either.
There
is a scene in my mind which I can’t focus very well, like a faded dream. At
that time I was, a 4 or 5 year old kid (1957). Although I force my mind back into my memories, I can barely
see Mum and me at the train station waiting for Dad who was coming back from
Sardegna, where he lived and worked six months a year far away from his wife
and child. When the train arrived, Dad got off quickly, and ran towards us, and
as soon as he hugged me, he put a doll in my arms. That was his present for me,
at the moment I was his only daughter.
That’s
all I can remember about having a doll, and I think that my younger sisters never
owened one, ever.
When
I had my daughter (1974) we filled her with dolls.
All
sorts of dolls, but the most popular for the girls of her age was the famous
Barbie. For every occasion a doll was always in her gifts. She also became my
sisters' doll, when she was born they were very young auties, and they liked playing
with her, and dressing her, as kids .
Although many years have passed we still keep in our house two dolls that my Mum bought for my daughter, (her grandchild) when she was a little girl, in the 80’s. Two dolls which have became part of our family. I remember that Mum bought them in a little toy shop in town, actually the only shop that sold toys in those years.
They
are both beautiful dolls. Their face is made of porcelain and have an elegant expression.
One is dressed as a bride, and the other a french dressed one. Every now and
then we wash their cloths. My grand-daughter (born 2015) donesn’t often play with these two, because
now other models are requested. I enjoy buying dolls for her. Some are very
small, with long colored hair, others have many accessories, and of course they
are all placed in a doll house, which she keeps in her bedroom.
Six
years ago when Chiara, my grand-daughter frequented the kintergarden, through the toys
in her classroom there was a dolly without cloths, so I thought to sew a dress
for her………I did, and I enjoyed myself!!!
The
next day when she brought the doll back to school all the girls were amazed
and were happy to see her dressed with a new out-fit!!!
Non
ricordo di aver avuto molti giocattoli durante la mia infanzia, e nemmeno di
aver avuto bambole.
C'è
una scena nella mia mente che non riesco a mettere a fuoco, un ricordo
sbiadito, come un sogno!. A quel tempo ero un bambino di 4 o 5 anni (1957).
Anche se mi sforzo per ricordare, riesco a malapena a vedere mia Mamma ed io alla stazione ferroviaria ad aspettare il Babbo che ritornasse dalla Sardegna, dove viveva e lavorava per sei mesi all'anno. Quando il treno
arrivò, scese in fretta e corse verso di noi. Appena mi abbracciò, mi mise una
bambola tra le braccia. Quella era il suo regalo per me, al momento ero la sua
unica figlia.
Questo è tutto ciò che riesco a ricordare di una bambola mia, e penso che le mie sorelle minori non ne abbiano mai avuta una propria.
Quando
nacque mia figlia (1974) l’abbiamo riempita di bambole. Bambole di tutti i
tipi, ma la più popolare per le bimbe della sua età era la famosa Barbie. Per
ogni occasione una bambola era sempre fra i suoi regali. Presto lei diventò
la bambolina delle mie sorelle, perché diventarono zie ancora molto giovane, e a
loro piaceva giocare con lei, e anche vestirla, come avere tra le mani una
bambola propria, mai avuta.
Dopo
molti anni abbiamo ancora in casa due bambole che mia Mamma regalò a mia figlia
(sua prima nipote) quando era ancora alle elementari, negli anni '80. Due
bambole diventate parte della nostra famiglia. Ricordo che mia Mamma le comprò in un
negozietto di giocattoli in paese, (dai commercianti Gianni ed Anna) in realtà era
l'unico negozio di giocattoli nella zona in quegli anni.
Sono entrambe molto belle. Hanno il visino di porcellana e tengono un espressione elegante. Una è vestita da sposa e l'altra è vestita alla Francesina. Ogni tanto laviamo i loro indumenti.
Mia
nipote (nata 2015) non gioca spesso con queste due, perché oggi giorno sono
richieste altre modelle.
Mi piace comprare bambole per lei. Alcune sono molto piccoline, con lunghi capelli colorati, altre hanno accessori di ogni specie, e ovviamente sono tutte collocate in una casina, che tiene nella camerina, vicino al suo letto.
Sei
anni fa, quando frequentava la scuola materna, tra i giocattoli nella sua
classe c'era una bambola senza vestiti, pensai subito di cucirle una veste......
lo feci, e mi divertì pure!!!
Il
giorno dopo quando la riportò in classe tutte le bambine rimasero meravigliate
e furono contente!!!!
(click on
the link to know more) https://it.wikipedia.org/wiki/Bambola
La storia……
(dal web)La bambola è la riproduzione di un essere umano (adulto o bambino), comunque di una
forma umanoide (non di un animale, in quel caso si tratta di giocattolo).
Normalmente è realizzato in plastica o stoffa, ma anche in legno, porcellana, porcellana Biscuit, gomma, cera e molti altri
materiali.[1]
Alcune bambole sono veri e propri giocattoli per i bambini, ma altre hanno scopo decorativo o da collezione e hanno anche significati culturali, utilizzate in cerimonie o rituali come una rappresentazione fisica della divinità…..
PRENDIAMO IN MANO LA NOSTRA VITA E...FACCIAMONE UN CAPOLAVORO...
(GIOVANNI PAOLO II)
Ci avete tolto la
magia di una foto, la poesia di una lettera, la calligrafia, l'odore d'un
libro, il ritaglio di un giornale, il "ci vediamo alle otto in
piazza", il negozietto di alimentari sotto casa, le infinite chiacchierate
in una cabina, i baci su una panchina, la paura che rispondesse il padre al
telefono fisso, il diario segreto, il pallone nel cortile, la dedica alla
radio, l'impaccio nel ballare un lento, i giochi di società, la comunicazione.
Quando la
tecnologia avrà seppellito anche l'ultimo sussulto relazionale, avrete
completato l'opera inarrestabile di desertificazione emotiva perché allora, e
solo allora, ci avrete reso animali urbani, sempre più vicini, eppur così
lontani.
(pensieri, parole)
15.11.2024
“Nonna non mi aspettare oggi a pranzo, vado al sushi, e stasera dopo la partita ceno al Mac Donald’s con la squadra”.
“oh my god, ma vieni a casa a mangiare, che è meglio! Risponde la Nonna al nipote…
La mia Mamma cucinava le pietanze tradizionali. Quello che metteva sulla tavola era gradito a tutti. Sono stata abituata a quei gusti, ed anch’io tendo a cucinare le stesse ricette.I ricordi che più mi riportano all’infanzia sono il profumo del cibo sulla tavola apparecchiata, nella grande cucina della Nonna!(nata 1897) Quei piatti poveri (cosi detti) che stuzzicavano l’appetito, e puntualmente pronti quando dal Duomo si sentivano i dodici rintocchi delle campane avvisando l’ora del “desinare”.
Spesso mi ritornano alla mente la mia Nonna e Mamma intorno ai fornelli.
Ricordo quando la Nonna faceva bollire, per più di un’ora (non aveva la pentola a pressione) un bel pezzo di carne per preparare un buon brodino, e poi lo serviva per secondo piatto con contorno le patate in umido. Ogni tanto, anch’io, cucino volentieri questa pietanza!
Per accontentare la mia famiglia, io il brodino lo preparo con un bel "polpettone di carne" e lo servo con le patate in umido.
Questa ricetta la ritengo utile quando i nipoti arrivano da scuola ad orari diversi.
Basta
riscaldare e servire.
Buon appetito!!!
Sbucciare le patate (ho usato quelle piccoline) e tagliare a spicchi.
Nella padella mettere: olio, aglio, cipolla, timo e rosmarino, quando l'olio frigge buttare le patate, al punto che sono ben dorate, insaporire con sale e aggiungere il brodo precedentemente preparato e portare a fine cottura.
11.11.2024
TUTTI ABBIAMO QUALCOSA DA RACCONTARE. PERCHÈ NON SCRIVERLO?
NOI AAAS (adultiancoraascuola) LO ABBIAMO FATTO!
(PROFESSOR LUTI, MARIAROSA, MARIA, PIERANNA, MARIELLA, LUCIANA, PATRIZIA, RITA, DANIELA, FRANCESCO, EMMA)
“RACCONTARE”- esporre a voce o per scritto, per lo
più in tono familiare, fatti reali, o immaginari. (S) narrazione, dire,
esporre, riferire: raccontare una favola, un sogno, un segreto; raccontare
bugie; raccontare a tutti i fatti propri; raccontami per filo e per segno
quello che è successo.(dal dizionario DEVOTI OLI di lingua Italiana)
“TO
TELL” - to
relate; to tell what happened; to relate the facts; to tell all about; relate
the whys and wherefores; you are lucky
you’re alive to tell the story.
(dal dizionario inglese-italiano
ZANICHELLI)
Finalità
dello storytelling
È una
metodologia che usa la narrazione come mezzo creato dalla mente per inquadrare
gli eventi della realtà e spiegarli secondo una logica di senso. L'atto del
narrare, nello storytelling, si ritrova nell'esperienza umana e si può
rappresentare in varie forme (individuali o collettive) che connettono pensiero
e cultura. Soprattutto le emozioni dell'uomo – attraverso la narrazione –
trovano il mezzo più efficace di espressione. Il "pensiero narrativo"
possiede una molteplicità di significati, ma questi necessitano di essere
tradotti, affinché si possano costruire una o più forme di comunicazione che
siano rielaborate dai soggetti secondo i termini della narrazione……………….
https://it.wikipedia.org/wiki/Storytelling
I preistorici
raccontavano lasciando disegni sulle pareti delle cave. Riuscivano ad esprimersi senza parole, anche, con il solo potere di emettere strani suoni vocali per
trasmettere i loro pensieri.
RACCONTARE È UNA FONTE
VITALE CHE LEGA TUTTI I POPOLI E GENERAZIONI.
Non abbiamo
mai smesso di raccontare.
Facciamo le
domande per saziare la curiosità che nasce in noi.
Chiediamo
“mi racconti…”
Raccontiamo
le nostre storie per condividere, per crescere, per tramandare alle giovani
generazioni, i quali a loro volta racconteranno poi del loro passato, così si fissano le memorie nella storia dei tempi.
Da sempre i Nonni raccontano ai Nipoti.
“NONNA MI
RACCONTI DI QUANDO AVEVI LA MIA ETA?"
"NONNA COME HAI CONOSCIUTO IL NONNO?”
E da lì
inizia il racconto .
Anche la
Nonna a sua volta domanda,
“BIMBA RACCONTAMI
DELLA TUA GIORNATA A SCUOLA.”
Spicca in
noi la curiosità del voler sapere, per conoscerci meglio. Dare notizie del passato per lasciare il
nostro regalo nel futuro.
Un giorno
chiedo alla mia nipotina “lo sai quanti anni ho?”
lei tenta di indovinare “57, 60, 67.”
E io
rispondo “ne ho precisamente 70”.
La bimba
mi guarda ed esclama,
“ma Nonna allora sei vecchia”.
“eh si
Chiara, ma sono veramente felice perché ho avuto la possibilità di fare tante
cose, alcune belle, alcune meno belle, e potrò raccontarle tutte a te, e ne
vorrei fare tante altre ancora, insieme a te, per lasciarti bei ricordi da
raccontare.”.
Gli insegnanti delle scuole spesso invitano nonni e genitori a raccontare il loro passato ai bambini.
Una volta,
quando non esistevano ancora i mezzi tecnologici, comunicare era molto più fisico,
la gente si riuniva nelle case, e durante le serate di veglie gli adulti
raccontavano le loro storie, a volte per stupire i giovani. Anche i più piccoli
raccontavano, e allora si instaurava un forte legami fra le generazioni. Il
passato ed il presente, insieme verso il futuro.
I nostri
racconti sono reali. Noi scriviamo per lasciare traccia della vita vissuta,
perché senza tramandare notizie nessuno saprà e nessuno sarebbe consapevole dei
cambiamenti avvenuti.
D'altronde non vogliamo fare finta che il passato non esista, bello o brutto che sia stato, vogliamo ricordarlo, raccontarlo, e scriverlo.
La
REDAZIONE (cosi ci chiama il Professore Luti) ha scritto tante
esperienze di vita vissuta, anche molti aspetti personali, ogni nostro
pensiero era importante da scrivere, e con lo spirito di gruppo lo abbiamo
elaborato a 22 mani una serie di racconti e riflessioni, certi della costante presenza del Professore.
Abbiamo messo tanta cura a rendere ogni “Angolo” speciale, perché per noi ogni persona e luogo citati nei ricordi rimangono indelebili nel profondo dei nostri cuori.
Vi
presentiamo questa edizione frutto di piacevoli memorie senza una nota di
nostalgia. Sono sicura che rispecchia un po' anche le vostre ricordanze.
Aspettiamo i commenti da parte chi legge!!
Buona
lettura a tutti!!!
P.S
come avete potuto constatare dalla copertina è stato tutto tradotto in lingua
Inglese, ed attraverso il QR-code potete ascoltare l’audio della letture delle
storie, sia in Italiano che in Inglese.
“RACCONTARE È UN OMAGGIO ALLA REALTÁ, ALLA
VITA CHE CI CARICA E CI FA ESSERE PERSONE. Ė UN
OMAGGIO ALLA SOCIALITÁ, SENZA LA QUALE SAREMMO LARVE O PREPOTENTI.
RACCONTARE TI DÁ EQULIBRIO, SE RACCONTIAMO
INSIEME FA AMICIZIA, CI FA SORRIDERE. È IL MODO PIÙ SEMPLICE PER EDUCARE, E PER
NOI PER RICORDARE E RIFLETTERE.
RACCONTARE NON Ė
FERMARE LA STORIA, SEMMAI UN INVITO A VIVERLA ATTIVAMENTE. IL RACCONTO Ė UN
OMAGGIO ALLA CREATIVITÁ, SERVE A SMUOVERE GLI ANIMI.
SI DICE CHE IL RACCONTO PRENDE VITA: GIÁ
RIMANE ANCHE QUANDO CHI L’HA PARTORITO NON C’E’ PIÙ”.
(MAGICO RE PER ADULTIANCORAASCUOLA 2022)
Grazie al Giornale di
Barga, per aver pubblicato i nostri racconti lasciando uno spazio mensile per “OUR CORNER”.
“Quando non ci sarò più i miei racconti
saranno la testimonianza del mio vissuto”. Emma Saisi
31.10.2024
IL CICLAMINO
In questo periodo vediamo i ciclamini ovunque. I negozi autorizzati ne hanno carrelli pieni per la vendita.
Il mese di Novembre porta un tempo ballerino, caldo,
freddo, e piaggia, non sai proprio quale fiore è il migliore per la festa di Ognissanti, ma questo specie è molto richiesta, ed apprezzato.
La loro varietà di colori esprimono serenità, appaiono quasi timidi, fa piacere riceverli ed anche regalarli. I colori sono di varie sfumature. Amano la luce ma non hanno paura della notte.
I ciclamini selvatici sono meravigliosi, non sempre evidenti nel terriccio del bosco, ma il loro profumo si espande nel aria ed attirano l'attenzione dei passanti distratti.
(dal
web) Ciclamino
Pianta
erbacea tuberosa delle Primulacee ( Cyclamen europaeum ), con foglie
basali picciolate e cordate, fiori solitari, dalla corolla a tepali ritorti,
variamente colorati, dal rosa al lilla al rosso porpora. Le specie com.
coltivate derivano da una specie originaria dell'Asia Minore e della Persia
( Cyclamen persicum ).
Il ciclamino
ha diversi significati simbolici, spesso legati alla sua bellezza e alla sua
capacità di fiorire in condizioni difficili. Ecco alcuni dei significati più
comuni:
Simbolismo
del Ciclamino
In Ialia i Ciclamini crescono nelle zone montane, fredde e nei boschi o dove prevale l’ombra. Questa pianta era già nota anticamente per le proprietà velenose delle loro radici.
Gli antichi greci, invece, viste le fattezze della sua corolla a forma di utero e la diffusione dei suoi semi che provocano crescita di altre piante, lo consideravano un afrodisiaco, associato alla fertilità e in grado di agevolare il concepimento.
https://www.thecolvinco.com/it/blog/duplice-significato-del-
23.10.2024
Quante lettere avete scritto,
e quante lettere avete visto scrivere a mano?
Melbourne
(1958/68) Ho visto mia Mamma scrivere una lettera ogni settimana, per dieci
anni, ai miei Nonni in Italia.
Nonostante sia trascorso tantissimo tempo da quei giorni, tengo stretta nella mia memoria la visione che ho di lei seduta al tavolino di cucina a scrivere, di solito si prendeva il tempo la sera dopo cena, sebbene con la stanchezza sulle spalle. Con una mano teneva la penna e l’altra stringeva tra le dita la sua sigaretta accesa, della quale in quel occasione non si faceva mai mancare. Con occhi da bambina notava tanta serenità in quel immagine. Ogni tanto si fermava a pensare e poi riprendeva a scrivere con la sua bella calligrafia che tanto ammiravo. Molto spesso insieme alla lettera aggiungeva nella busta anche una foto di noi, per accertare i parenti lontani che stavamo bene. Non fu sempre “rose e fiori” la vita degli emigranti, ma questo, la Mamma non lo faceva mai sapere alle persone care oltre oceano, e mi diceva,
Quando
raggiunsi l’età di leggere e scrivere, anch’io aggiungevo i miei saluti e
raccontavo qualcosa delle mie giornate ai cugini lontani. Mi piaceva scrivere
lettere, le scrivevo in Italiano nonostante la mia scuola fosse in lingua
inglese. Dalla Mamma accettavo solo che mi correggesse qualche sbaglio nelle parole, tutto il resto era mio pensiero, pero si raccomandava che mi spiegassi bene per non essere fraintesa dal destinatario. A differenza di me, le mie sorelline non hanno avuto l’esperienza
di comunicare scrivendo le lettere, perché non avevano ancora l’età di leggere
e scrivere.
Negli
anni che abitammo all’estero i miei genitori pensavano a spedire, tramite
posta, anche dei bei pacchi pieni seppi di cose di ogni genere, avendo
attenzione a non sforare il peso ideale. Le confezionavano in un certo modo,
per quello che mi ricordo, credo siano stati preparati in sacchi di stoffa, e
non era facile scrivere l’indirizzo sul quel materiale. La posta era molto
vicina alla nostra abitazione in Brunswick st, ma era comunque faticoso
arrivare all’ufficio postale con quel carico. Ero sempre a fianco alla Mamma, perché
traducevo per lei in inglese se aveva da chiedere qualcosa all’impiegata e vice
versa in italiano se l’impiegata aveva domando per lei.
Durante
il servizio militare, mio Marito, (allora fidanzato, 1970) mi mandava i suoi
saluti tramite lettere e cartolina (non avevamo il telefono nelle case) della
quale ricevevo volentieri e mi sbrigavo a risponderli.
Oramai quei tempi sono
tramontati da un pezzo, ma per me sono ricordi indelebili, ed ancora oggi costudisco,
con queste lettere, la testimonianza di un passato molto diverso da oggi, ripensando a quei
giorni quando, con mia Mamma preparavo carta e penna per scrivere a mano lunghe
lettere spedite con il francobollo.
Le
più antiche lettere della storia dell’uomo occidentale di cui si conosca
l’esistenza sono poco meno di una decina di esemplari greci, scritti a graffio
su sottili lamine di piombo rinvenute in genere arrotolate o su frammenti di
coccio, cronologicamente assegnati al periodo tra il VI e il IV secolo a.C…….
https://www.designforeverydaylife.com/it/art-of-writing/la-storia-delle-lettere/
5.12.2024 Ricordo di un video del 2020 ASPETTANDO IL NATALE 5.12.2024 Ricordo di un video del 2020 ASPETTANDO IL NATALE https://www.facebo...