sabato 29 marzo 2025

La favola del Prof.

 


La  favola del Prof.


Scritta da AI Gemini con solo due prompt  in occasione del compleanno del Prof. Luti durante il corso sull'Intelligenza Artificiale da lui condotto.

AUGURI PROFESSORE E GRAZIE perché come continuamente ci ricorda Emma " c'è sempre da imparare"


C'era una volta, in un piccolo villaggio chiamato "Età dell'Argento", un gruppo di abitanti, ormai in pensione, che si sentivano un po' arrugginiti. Avevano perso la bussola nel labirinto del mondo digitale, sentendosi isolati e fuori dal tempo.   


Un giorno, nel villaggio arrivò un uomo carismatico e determinato, con uno sguardo sicuro e un'energia contagiosa. Il suo nome era Professore Settantasei, e con la sua passione e competenza, iniziò a guidare gli abitanti nell'esplorazione del mondo dell'informatica.


Con grande pazienza e determinazione, il Professore Settantasei condusse i suoi allievi attraverso le meraviglie del digitale, insegnando loro a comunicare con i nipoti, a scoprire nuovi interessi e a rimanere connessi con il mondo esterno.



Grazie al suo spirito intraprendente, gli abitanti del villaggio scoprirono un universo di possibilità. Insieme, superarono le sfide del Covid, impararono a scrivere e pubblicarono un libro sulla loro esperienza, condivisero le loro storie con il mondo e persino scrissero articoli per il giornale locale.




Il Professore Settantasei non era solo un insegnante, ma un vero leader. Con il suo carisma e la sua capacità di ispirare fiducia, creò un'atmosfera di entusiasmo e collaborazione, aiutando gli abitanti del villaggio a stringere nuove amicizie e a sentirsi parte di una comunità dinamica.



E così, il villaggio dell'Età dell'Argento fiorì, grazie alla guida del Professore Settantasei. Gli abitanti, una volta isolati e fuori dal tempo, ora erano connessi, felici. 








mercoledì 19 marzo 2025

DAILY DIARY 19.03.2025...

 

DAILY DIARY 19.03.2025    FESTA DEL PAPA'...




Caro Babbo,

I tuoi occhi celesti, un cielo sereno,

un cuore immenso, mai venuto meno.

Babbo affabile, dal sorriso brillante,

amato da noi, tue figlie, un tesoro gigante.

 

Cresciuto in quel paese, tanto amato,

Dove il tempo scorre, mai segnato.

Babbo buono, mani laboriose,

che donavano mimose, luminose.

 

In questa festa del Babbo,

ti pensiamo, e con amore, ti celebriamo.

Perché il tuo ricordo, nei cuori rimane,

come un arcobaleno, che mai svanisce.

 

EMMA....2025


domenica 16 marzo 2025

DAILY DIARY 16.03.2025

 

DAILY DIARY 16.03.2025

During the years I lived in Melbourne (1958-1968), I often went to the cinema. The small cinema was in Clifton Hill, very close to my house and only a block from the school I attended. My parents trusted me and allowed me to go alone. I liked going to the there on Saturday afternoons, in  company of some classmates.

In the 60s, many Elvis Presley films came out, which I liked a lot, as I liked him. He had a handsome body and green eyes. He was my idol. I was fascinated by watching him dance with his agile movements. He interpreted the songs playing the guitar with great energy. When he appeared on stage for his concerts, he wore clothes never seen before, with fringes and studs. He invented the figure of the "rock star" and drove all his fans crazy.

At that time I was just a teenager, but even today, sixty years later, I still remember the movie "Follow That Dream", my favorite.

Unfortunately, his life turned out to be a very sad story. He died before his fiftieth birthday, on August 16, 1977. But in the eyes of that little girl, he seemed immortal. That great artist had lost himself in alcohol and drugs. Just before leaving his stage forever, he appeared physically exhausted and he put on a lot of weight. I was sorry. He no longer looked like the artist I had admired during my adolescence.

When I heard the news of his death, a tear ran down my face.

A biopic about this great and much admired singer was recently released in theaters. I listened carefully to the interview with actor Austin Butler, who played him, and I was surprised when he said he had studied the character for two years, discovering many dark sides of his life.

It's a shame that he didn't follow "HIS DREAM" of a long and successful life.









https://www.youtube.com/watch?v=WguTQWL-0Ko

Durante gli anni in cui ho vissuto a Melbourne (1958-1968), andavo spesso al cinema. La piccola sala cinematografica si trovava a Clifton Hill, molto vicina a casa mia e a solo un isolato dalla scuola che frequentavo. I miei genitori si fidavano di me e mi permettevano di andarci da sola. Mi piaceva andare il sabato pomeriggio alle proiezioni, in compagnia di alcune compagne di classe.

Negli anni '60 uscirono molti film di Elvis Presley, che mi piacevano molto, così come mi piaceva lui. Aveva un fisico bellissimo e degli occhi verdi. Era il mio idolo. Mi affascinava vederlo ballare con le sue mosse agili e disinvolte. Interpretava le canzoni suonando la chitarra con grande energia. Quando si presentava sul palco per i suoi concerti, indossava abiti mai visti prima, con frange e borchie. Lui inventò la figura della "rock star" e faceva impazzire tutte le sue fan.

A quel tempo ero solo un'adolescente, ma ancora oggi, a distanza di sessant'anni, ricordo il film "Follow That Dream", il mio preferito, "Segui quel sogno".

Purtroppo, la sua vita si rivelò una storia molto triste. Morì prima di compiere cinquant'anni, il 16 agosto 1977. Ma agli occhi di quella ragazzina, lui sembrava immortale. Quel grande artista si era perso tra alcol e droghe. Poco prima di lasciare per sempre il suo palco, appariva fisicamente provato e molto appesantito. Mi dispiaceva. Non assomigliava più all'artista che avevo ammirato durante la mia adolescenza.

Alla notizia della sua morte, mi scese una lacrima sul viso.

Di recente è uscito nelle sale cinematografiche un film biografico su questo grande e tanto ammirato cantante. Ho ascoltato con attenzione l'intervista all'attore Austin Butler, che lo ha interpretato, e sono rimasta sorpresa quando disse di aver studiato il personaggio per ben due anni, scoprendo molti lati oscuri della sua vita.

Peccato che non abbia seguito con attenzione il "suo sogno" di una vita lunga e piena di successi.

sabato 15 marzo 2025

DAILY DIARY 15.03.2025





DAILY DIARY 15.03.2025....


Today my day has started with joy.💚👦👦👦👧👧👧👧👦

Taking preschool children by little steps towards the Eglish language is extremely helpful for them. 

The earlier they start, the grater their ability to understand the sounds of the words. Through SINGING AND PLAYING, the lesson becomes a pleasant experience. With a loud voice they repeat the alphabet so that spelling the words makes it easier, which  this language has some words that are  pronounced the same way but wroten differently.

At the end of the lesson the parents were happy as much as their children.



Oggi la mia giornata inizia in allegria.💚👦👦👦👧👧👧

Accompagnare a piccoli passi i bambini della scuola materna verso la lingua inglese è estremamente vantaggioso per  loro. Prima iniziano, maggiore sarà la loro capacità di capire i suoni delle parole.

Attraverso il corso "CANTARE E GIOCARE", l'apprendimento diventa un'esperienza piacevole e coinvolgente. Ad alta voce ripetono alfabeto, facilitando lo spelling e la comprensione delle parole, perché nella lingua Inglese ci sono parole che si pronunciano allo stesso modo ma scritte diversamente.

Alla fine dell’incontro anche i genitori erano contenti quanto i loro bambini.









venerdì 14 marzo 2025

LA FONTANA DIMENTICATA

 

 

La fontana dimenticata

 

Nel cuore di Castelvecchio, dove il tempo sembra scorrere più lento, si erge silenziosa una testimonianza di un'epoca passata: la fontana del paese. Nata nel lontano 1900, quando l'acqua nelle case era un lusso, questa fontana era il cuore pulsante della comunità, un punto di ritrovo e di ristoro per generazioni di Castelvecchiesi. Il Pascoli in quel tempo gli ha dedicato una poesia LA FONTE DI CASTELVECCHIO.

 La sua struttura in ferro levigato e arrugginito dal tempo e dall'acqua, raccontano storie di fatiche e di speranze, di bambini che giocavano spensierati e di anziani che si ritrovavano a chiacchierare all'ombra dei suoi zampilli. L'acqua, che sgorgava fresca e limpida, dissetava i contadini dopo una lunga giornata nei campi e le donne che lavavano i panni con le mani arrossate.

 Ma il tempo, inesorabile, ha portato con sé il progresso, e le case di Castelvecchio si sono riempite di rubinetti e di comodità. La fontana, un tempo indispensabile, è stata relegata ai margini della vita del paese, dimenticata e trascurata. Eppure, nonostante l'abbandono, continua a svolgere il suo compito, offrendo acqua fresca a chiunque si avvicini.

 Nella sua struttura in lega di ghisa si notano i segni del tempo e anche i fori di schegge dell’ultima guerra, ricoperta di muschio e di licheni, conserva ancora la memoria di un passato glorioso, quando la fontana era il centro della vita del paese. I suoi zampilli, che un tempo risuonavano allegri, ora sussurrano storie antiche, come un'eco lontana di un'epoca che non c'è più.

 La fontana di Castelvecchio è un simbolo di un tempo che fu, un monumento alla fatica e alla resilienza dei suoi abitanti. Anche se dimenticata, continua a svolgere il suo compito, offrendo acqua fresca e un po' di ombra a chiunque si fermi ad ascoltare la sua storia.

 

 

LA FONTE DI CASTELVECCHIO

di Giovanni Pascoli (Canti di Castelvecchio)

O voi che, mentre i culmini Apuani
il sole cinge d’un vapor vermiglio,
e fa di contro splendere i lontani
vetri di Tiglio;

venite a questa fonte nuova, sulle
teste la brocca, netta come specchio,
equilibrando tremula, fanciulle
di Castelvecchio;

e nella strada che già s’ombra, il busso
picchia de’ duri zoccoli, e la gonna
stiocca passando, e suona eterno il flusso
della Corsonna:

fanciulle, io sono l’acqua della Borra,
dove brusivo con un lieve rombo
sotto i castagni; ora convien che corra
chiusa nel piombo.


A voi, prigione dalle verdi alture,
pura di vena, vergine di fango,
scendo; a voi sgorgo facile; ma, pure
vergini, piango:

non come piange nel salir grondando
l’acqua tra l’aspro cigolìo del pozzo:
io solo mando tra il gorgoglio blando
qualche singhiozzo.

Oh! la mia vita di solinga polla
nel taciturno colle delle capre!
udir soltanto foglia che si crolla,
cardo che s’apre,

vespa che ronza, e queruli richiami
del forasiepe! Il mio cantar sommesso
era tra i poggi ornati di ciclami
sempre lo stesso;

................


 

 

 

giovedì 13 marzo 2025

DAILY DIARY 13.03.2025

 DAILY DIARY 13.04.2025


Il tiramisù, è un dolce che sa di casa, di famiglia, di momenti felici trascorsi insieme, e fa venire l’acquolina in bocca al solo pensiero.

Questo dolce è un classico intramontabile che metti tutti d’accordo con il suo profumo avvolgente di caffè appena bollito nella vecchia moka, e la sua crema vellutata al mascarpone soffice e golosa.

Oggi ho preparato questo dessert per un pranzo speciale.

Ė un dolce al cucchiaio che si scioglie in bocca, lasciando una sensazione di puro piacere. La sua consistenza morbida e il suo sapore intenso lo rendono irresistibile. Non c'è niente di meglio che condividere un tiramisù fatto in casa con le persone che ami. Un dolce che unisce, e regala momenti di allegria.

La crema vellutata, con una spolverata di cacao, ed i pavesini inzuppati nei sapori intensi creano un viaggio nel gusto, un'esplorazione di sapori e consistenze che si fondono in un'armonia perfetta."

Il tiramisù è un dolce al cucchiaio che si scioglie in bocca, ogni boccone è un piacere per i nostri sensi.


This dessert is a timeless classic that everyone will agree on, with its enveloping aroma of freshly boiled coffee in the old moka pot, a and its velvety cream, soft and delicious.

Today I prepared this dessert for a special lunch.

It is a spoon dessert that melts in your mouth, leaving a sensation of pure pleasure. Its soft consistency and intense flavor makes it irresistible. There is nothing better than sharing a homemade tiramisu with the people you love.

 A dessert that unites, and gives moments of joy.

The velvety cream with sprinkled cacao, and the pavesini soaked in intense flavors create a journey into taste, an exploration of flavors and textures that blend in perfect harmony.

Tiramisu is a dessert that every bite is a pleasure for our senses.

 

https://whatsgabycooking.com/classic-italian-tiramisu/

 



MMMMMMM.........!!!


 

martedì 11 marzo 2025

FAMILY TIME...

 DAILY DIARY 11.03.2025


The Family is a paradise where you can shelter from the wickedness of the world.

In the family there are the strong arms of a Dad that protect, and the delicate ones of a Mother, that are a constant hug, full of affectionate gestures: caresses on the hair, kisses on the forehead, a hot dish prepared with love, even when sometimes their voices light up for a reprimand, but they always do it with the love that only parents can give. In the family there is that unconditional attachment that supports and comforts us throughout the journey of our life.

The walls of the house guard our secrets, they feel our tears, and rejoice in hearing our joy, transforming them into a unique melody.

And then there are the Grandparents, the pillars of the family. They give their wisdom, and with much patience they are always ready to support and welcome with care, and kindness.

I am immensely grateful to my family for having passed on to me concrete values ​​such as dignity, generosity, respect and honesty towards everyone. I am grateful for all the beautiful words of comfort and for a safe shoulder to cry on in the saddest moments of my life.

And I am infinitely grateful for the example of positivity towards life, which has made me who I am today.

 




Nella famiglia ci sono le braccia forte di un Babbo che proteggono, quelle delicate di una Mamma, sono un abbraccio costante, colmo di gesti affettuosi: carezze sui capelli, baci sulla fronte, un piatto caldo preparato con amore, anche quando a volte le loro voci si accendono per un rimprovero, ma lo fanno sempre con l’amore che solo i genitori sanno dare. In famiglia c’è quel attaccamento incondizionato che ci sostiene e conforto per tutto il cammino della nostra vita.

 Le mura di casa costudiscono i nostri segreti, avvertono le nostre lacrime, e gioiscono nel sentire la nostra allegria, trasformandola in note di melodia uniche.

 E poi ci sono i Nonni, le colonne della famiglia. Ci regalano la loro saggezza, e con tanta pazienza sono sempre pronti a sostenerci, ed accoglierci con premura.

Sono immensamente grata alla mia famiglia per avermi trasmesso valori concrete come la dignità, la generosità, il rispetto e l’onesta verso tutti. Sono grata per tutte le belle parole di conforto e per una spalla sicura dove piangere nei momenti più tristi della mia vita.

E sono infinitamente grata per l’esempio di positività verso la vita, che mi ha reso quella che sono oggi.

 

 




 

 

 

domenica 9 marzo 2025

UN GRUPPO FANTASTICO

 








La curiosità porta a cercare notizie anche su ciò che non ti interessa

La curiosità ti porta a cercare notizie anche su ciò che non ti interessa quando una pulce ti entra nelle orecchie, ti mette dubbi, quindi spinge a chiederti e a verificare.

Ho letto che si sarebbe voluto avvicinare in qualche modola storia della Matilde di Canossa (1046-1115) al senso della Giornata  Internazionale della Donna. Vespe ronzavano, pulce nell'orecchio.

Mi sono messo a cercare chi fosse Matilde di Canossa e cosa avesse da dire nel senso dell'accostamento ... tra le fonti, Wikipedia è  stata ricca di informazioni. 

Mi sono fatto una sintesi: 

Chi era Matilde di Canossa. (? Marzo 1046 forse a Mantova- 24 luglio 1115 a Bondeno di Roncone) Nobildonna italiana di stirpe longobarda, membro della dinastia degli Attoni, detti comunemente "Canossa" dal nome di un loro feudo, terzogenita della potentissima famiglia feudale del padre, Bonifacio di Canossa detto "il Tiranno", unico erede della dinastia canossiana. La madre, Beatrice di Lotaringia era strettamente imparentata con la famiglia imperiale residente in Germania ed anche con Stefano IX che era il 154º papa dal 3 agosto 1057 e fu il sesto papa tedesco della Chiesa cattolica.

Oggi, Canossa è un comune italiano di 3 770 abitanti della provincia di Reggio Emilia in Emilia-Romagna.

Visse i primi anni della sua esistenza nell'agiatezza e serenità del castello di Canossa, teatro dei grandi banchetti e delle sontuose feste organizzate dal padre. Mentre sui territori si menavano intrighi per il potere le cui spese le facevano le genti. Quando aveva sei anni, nel 1052, perse il padre assassinato da un suo vassallo. La madre Beatrice coi tre figli, Matilde e i due fratelli, ottennero protezione da parte dell’imperatore Enrico III.  Un anno dopo, 1053, i due fratelli maggiori di Matilde morirono a causa di un maleficio, probabilmente furono vittime di avvelenamento.

 Anche allora come oggi, era un tempo di beghe, faide, guerre infinite per il potere.

Visto il crescente potere della Casa di Canossa e la scomparsa del loro alleato Leone IX (papa), Enrico III (imperatore) prese in ostaggio Matilde, che aveva solo dieci anni, e sua madre e le portò in Germania; ma dopo un anno anche Enrico III morì e così Matilde ritornò in Italia. La madre Beatrice cercò una nuova protezione risposandosi con Goffredo il Barbuto, fratello di papa Stefano IX.

Goffredo il Barbuto, sposando Beatrice, era diventato signore della Tuscia. Una clausola del contratto di matrimonio stabilì che il figlio di Goffredo, Goffredo il Gobbo, avrebbe sposato la figlia di Beatrice, Matilde. I due promessi sposi erano cugini per il ramo materno, da parte di Beatrice. Matilde e Goffredo il Gobbo si unirono in matrimonio. Il marito era un giovane afflitto da alcuni difetti fisici, tra gli altri gozzo e gobba, comunque Matilde, conscia dei doveri nobiliari per i quali era stata educata e con la persuasione della madre, restò in Lotaringia coabitando con il marito e ne rimase incinta. Partorì una bambina che chiamò Beatrice, per poter rinnovare il nome della madre, (nome molto frequente in Lotaringia), il parto però non fu facile e dopo pochi giorni la piccola Beatrice morì, il 29 gennaio 1071. Appena poté fuggì e rientrò a Canossa dalla madre. Il marito cercò di riaverla con sé ma Matilde decidette per il no. Il marito Goffredo il Gobbo rimase ucciso in una imboscata (1076) nelle terre di casa ad Anversa. Matilde fu vedova!

Alla morte della madre, nel 1076, a trent’anni Matilde divenne erede e  unica sovrana incontrastata di tutte le terre che vanno da Corneto (ora Tarquinia, nel Lazio) al Lago di Garda. Era il tempo della guerra per il dominio dei territori tra l’impero ed il papato. Matilde di Canossa si schierò col papato.
Il 15 ottobre 1080 nei pressi di Volta Mantovana le milizie dei vescovi-conti (e dell'antipapa Guiberto da Ravenna), fedeli all'imperatore Enrico IV, sconfissero le truppe a difesa di papa Gregorio VII e comandate dalla contessa Matilde.
Tuttavia, Matilde resistette e cercò alleati per una coalizione a favore del papato, il 2 luglio 1084 con il suo esercito riuscì a sbaragliare inaspettatamente quello imperiale nella famosa battaglia di Sorbara, presso Modena.

Ma le lotte intestine e la guerra continuava … Nel 1088 Matilde si trovò a fronteggiare una nuova discesa dell'Imperatore Enrico IV e si preparò al peggio con un secondo matrimonio politico, Matilde scelse il duca sedicenne Guelfo (in tedesco Welf), erede del ducato di Baviera. Le nozze facevano parte di una rete di alleanze approvate dal nuovo papa, Urbano II, allo scopo di contrastare efficacemente Enrico IV.

La quarantatreenne Matilde scelse come suo futuro marito il sedicenne Guelfo (in tedesco Welf e erede del ducato di Baviera), d’accordo col papa Urbano II allo scopo di contrastare efficacemente l’imperatore Enrico IV, e gli scrisse una lettera per annunciarglielo:

«Non per leggerezza femminile o per temerarietà, ma per il bene di tutto il mio regno, ti invio questa lettera accogliendo la quale tu accogli me e tutto il governo della Longobardia. Ti darò tante città, tanti castelli, tanti nobili palazzi, oro ed argento a dismisura e soprattutto tu avrai un nome famoso, se ti renderai a me caro; e non segnarmi per l'audacia perché per prima ti assalgo con il discorso. È lecito sia al sesso maschile che a quello femminile aspirare a una legittima unione e non fa differenza se sia l'uomo o la donna a toccare la prima linea dell'amore, solo che raggiunga un matrimonio indissolubile. Addio.»

(Cosma di PragaStoria dei Boemi, traduzione di P. Golinelli)

La Gran Contessa inviò migliaia di armati al confine della Longobardia a prendere il duca, lo accolse con onori, organizzò una festa nuziale di centoventi giorni molto sfarzosa.  Cosma di Praga, autore del Chronicon Boemorum, riporta che dopo il matrimonio, il duca aveva rifiutato il letto nuziale.

Così non ebbero figli e ottennero l'annullamento nel 1095, dopo sei anni di matrimonio: si erano sposati nel 1089, quando lei aveva 43 anni e lui 17.

La guerra contro tra imperiali e papalini continuava, Tra Matilde di Canossa e l’imperatore che intraprese la “terza discesa Italica”.

Nonostante l'esercito imperiale fosse temibilissimo, fu distrutto dalla vassalleria matildica dei piccoli feudatari e assegnatari dei borghi fortificati, che mantennero intatta la fedeltà ai Canossa.

L’imperatore Enrico IV morì ormai sconfitto nel 1106. Nel 1101, il figlio terzogenito del defunto imperatore e nuovo imperatore, Enrico V di Franconia, riprese a sua volta la lotta contro la Chiesa e l'Italia. Stavolta l'atteggiamento della Granduchessa nei confronti della casa imperiale dovette modificarsi e Matilde si conformò ai voleri dell'imperatore.

Le cronache raccontano che nel 1111, sulla via del ritorno in Germania, Enrico V la incontrò al castello di Bianello, presso Quattro Castella, vicino a Reggio Emilia, tra il 6 e l'11 maggio. Matilde gli confermò i feudi da lei messi in dubbio anni prima, chiudendo così una vertenza che era durata oltre vent'anni.

Matilde morì a 69 anni di gotta il 24 luglio 1115 a Bondeno di Roncore (oggi Bondanazzo di Reggiolo), una corte circondata fino al XIX secolo da fossati e incastellata.

 _________________________________________________________________________

In occasione della Giornata Internazionale della donna, voglio ricordare tutte coloro che non hanno mai smesso di lottare contro l'oppressione, la violenza e la discriminazione. Con determinazione e coraggio continuano a battersi per ottenere un cambiamento e creare un mondo più giusto.  Sono  in prima linea. In Afganistan, in Senegal, in Italia ......


STORIE DI DONNE CHE LOTTANO 

Non vedo uno spiraglio per accostare la storia della feudataria alla giornata internazionale della donna. Forse tra le donne del contado e dei borghi ci sarà stata la voglia di esser altro che .... ma di loro non so niente. Di Matilde ne parlano le cronache medievali e mi confermano che la sua è una storia nell'arroganza dei calcoli per il potere e nella violenza delle armi che lei bene aveva appresa e ne era diventata leader.

Che cosa puoi raffrontare?, che cosa puoi alludere con lei? nella Giornata Internazionale della Donna che è un'occasione dedicata a onorare le conquiste sociali, economiche, culturali e politiche delle donne per le donne in tutto il mondo; è anche un momento per riflettere sulle disuguaglianze di genere e per promuovere l'emancipazione e i diritti.

  • Sebbene Matilde abbia dimostrato capacità eccezionali, non ha messo in discussione le norme sociali che limitavano il ruolo delle donne.
  • Il suo esempio non ha portato a un cambiamento significativo nella condizione delle donne del suo tempo.
  • "Ci vuole attenzione affinché la zona grigia non passi attraverso i varchi della mancanza di pensieri critici."

     


    venerdì 7 marzo 2025

    INTERNATIONAL WOMEN'S DAY 2025

     


    Giornata Internazionale della Donna 2025

    In questo giorno, mi piace molto parlare di solidarietà femminile. Ho conosciuto tante donne che non si sono mai tirate indietro nell'aiutare le altre.

    Ho lavorato per molti anni in una fabbrica tessile dove la maggior parte era manodopera femminile.

    Ricordo un giorno triste, quando si diffuse la notizia delle difficoltà di una nostra compaesana.

    La sua famiglia era tra le più sfortunate: era rimasta sola a crescere cinque figli dopo l'improvvisa morte del marito.

    Le colleghe si organizzarono immediatamente per creare una rete di solidarietà e aiutare questa donna a superare la disgrazia. Una di loro le insegnò a cucire, un'abilità che avrebbe potuto trasformarsi in una fonte di reddito. Altre offrirono il loro tempo per prendersi cura dei figli, permettendole di frequentare i corsi di formazione. Alcune si offrirono di farle la spesa, mentre altre facevano a gara a portarle piatti cucinati per la famiglia.

    Grazie agli sforzi del gruppo, la donna non solo riuscì a superare il momento difficile, ma trovò anche un nuovo inizio. Con tanto impegno, divenne una sarta e iniziò a lavorare da casa. All'epoca c'erano molte fabbriche di confezioni e presto fu assunta in una di queste aziende.

    Per tutta la vita rimase grata a quelle Donne che l’avevano aiutata nei momenti difficili.



    Women's Day

    On this day, I like to talk about female solidarity.

    I have known many women who have never held back in helping others. I worked for many years in a textile factory where most of them were women.

    I remember a sad day, when the news spread about the difficulties of one of our fellow villagers.

    Her family was among the most unfortunate: she was left alone to raise five children after the sudden death of her husband.

    My colleagues immediately organized themselves to create a network of solidarity to help this woman overcome the misfortune. One of them taught her to sew, a skill that could have turned into a source of income. Others offered their time to take care of the children, allowing her to attend training courses. Some offered to do her shopping, while others competed to bring her cooked meals for the family.

    Thanks to the group's efforts, the woman not only managed to overcome the difficult time, but also found a new beginning. With much effort, she became a seamstress and started working from home. There were many garment factories at that time and she was soon employed in one of these companies.

    Throughout her life she remained grateful to those Women who had helped her in difficult times.


     

    Punti di forza:

    • Quadro giuridico:
      • La Costituzione italiana sancisce la parità di diritti tra uomini e donne.
      • Sono state introdotte leggi a tutela della maternità, contro la violenza di genere e per la parità di accesso al lavoro.
      • Importanti conquiste come il diritto di voto (1946) e la legalizzazione dell'aborto (1978) hanno segnato tappe fondamentali.
    • Avanzamenti sociali:
      • Le donne italiane hanno raggiunto alti livelli di istruzione e sono sempre più presenti in posizioni di responsabilità.
      • La consapevolezza riguardo alla violenza di genere è cresciuta, portando a maggiori denunce e supporto alle vittime.

    Sfide aperte:

    • Disparità di genere nel mondo del lavoro:
      • Il divario salariale tra uomini e donne persiste.
      • Le donne sono sottorappresentate nei ruoli dirigenziali.
      • La maternità spesso rappresenta un ostacolo alla carriera.
    • Violenza di genere:
      • Il femminicidio e la violenza domestica rimangono gravi problemi.
      • È necessario rafforzare le misure di prevenzione e protezione.
    • Rappresentanza politica:
      • Nonostante i progressi, le donne sono ancora sottorappresentate in Parlamento e nei governi locali.

    ·        UN GIORNO PER RICORDARE, UN GIORNO PER CELEBRARE,

    ·        CON PASSI DECISI E SICURI, SFIDANO LE TEMPESTE.

    ·         

    ·        SONO MADRI, FIGLIE, SORELLE E AMICHE,

    ·        CON AMORE E DEDIZIONE, COSTRUISCONO ARMONIE,

    ·        E SPERANZE MAI SOPITE

    ·         

    ·        OGGI CELBRIAMO OGNI DONNA

    ·        IL SUO VALOR INESTIMABILE, PER UN MONDO Più GIUSTO E AMMIRABILE.

    ·         

     




    Sonetto di Solidarietà

    In un tessuto di vite intrecciate,

    dove fili d'angoscia e pena si annodano,

    donne, con mani forti e delicate,

    un'altra trama di speranza creano.

     

    Un'eco di dolore nel villaggio,

    una madre sola, il cuore spezzato,

    ma un coro di sorelle, con coraggio,

    un manto di aiuto ha subito creato.

    Ago e filo, un'arte che consola,

     

    tempo donato, un sorriso sincero,

    cibo e conforto, una calda parola,

     un nuovo inizio, un destino intero.

    Così, nel buio, la luce si accende,

    e la forza dell'unione sorprende.









    MIMOSA

    E’ STATA PIANTATA UNA MIMOSA

    NEL MIO GIARDINO:

    ILLUMINA I SUOI FIORI

    E’ ENTRATA UNA DONNA MERAVIGLIOSA

    NELLA MIA VITA:

    UNA FIAMMA ARDENTE

    RISCALDA IL MIO CUORE




    La favola del Prof.

      La  favola del Prof. Scritta da AI Gemini con solo due prompt   in occasione del compleanno del Prof. Luti durante il corso sull'Inte...