Katmandu (NEPAL)
Una piazza abbastanza anonima :
da una parte un mercatino con banchetti ricavati da scatole di legno. Cianfrusaglie e oggetti di uso comune aggrovigliati sulle tavole. E' ora di pranzo, la piazza è quasi deserta. Mi guardo intorno, passeggiando, sola, nessuno mi dà fastidio o cerca di vendermi qualcosa. Una donna, robusta, dai tratti mongoli, china dietro un banchetto, mi incuriosisce... mi avvicino... la donna estrae da sotto il banco una scatola coperta da un panno, toglie il panno...e.... solleva con cura un bambino di circa quattro mesi, bello, robusto, nudo e tranquillo. Tenendolo in grembo, con la calma determinazione di chi compie spesso quei gesti, inizia a strattonarlo, con vigore tira una gamba del bambino, poi l'altra gamba, un braccio, poi l'altro braccio, il piede, l'altro piede, la mano, le dita e via via ogni parte del corpo che così subisce lo stesso trattamento. Il bimbo non protesta. Dopo circa dieci minuti , la donna da un barattolo estrae un unguento e, con delicatezza, massaggia il bambino che, lucido di grasso, con aria rilassata e tranquilla, si addormenta. La donna lo ripone nella scatola, copre la scatola, la rimette sotto il banco, poi torna tranquilla al suo lavoro.
Perplessa e sbigottita rientro in albergo, rammaricandomi di non aver potuto filmare né fotografare la scena. Dopo alcuni mesi, una trasmissione televisiva italiana mostrerà, consigliandolo, un tipo di massaggio per bambini ed era lo stesso che avevo visto in Nepal.
Il mondo, geograficamente grande per popoli, razze, religioni, evidentemente può anche essere piccolo se si considera che siamo tutti esseri umani.
Che bel racconta Pieranna.
RispondiEliminaI popoli, e le usanze sono affascinanti. La possibiltà di viaggiare è una vera scuola di vita. Dopo questa pandemia ci sarebbe bisogni di avvicinarsi di più a tutto quello che ci circonda perchè "cè sempre da imparare"...