Nel “TEMPO DEL CREATO”(1 settembre-4 ottobre) ogni anno gli uomini di tutto il mondo sono chiamati a riflettere e pregare per la cura della Terra, la nostra “casa comune”, come la chiama Papa Francesco.
E’ l’invito
ad ascoltare il grido del Creato, sempre più sofferente per il cambiamento
climatico e la crisi ecologica, e a diventarne custodi, trasformando i nostri
stili di vita e la relazione con le risorse della Terra.
Il “Circolo
Laudato si’” di Barga, alla presenza di un nutrito ed attento pubblico,
la sera di venerdì 17 settembre, ha vissuto un incontro molto significativo con
Giannozzo Pucci, intellettuale, ecologista a livello internazionale ed
editore della storica casa editrice LEF (Libreria Editrice Fiorentina), che ha
presentato i temi fondamentali presenti nel suo ultimo libro La
rigenerazione del bene comune-Una visione ecologica di governo,LEF,Fi,2021, rispondendo
anche alle domande dei presenti.
Ciò che può
sembrare un’utopia, cambiando direzione nella visione del problema, conduce
alla consapevolezza che tutto è interconnesso e, quindi, diventa necessario
lavorare insieme concordi.
E’
importante “sapere dove andare, il come viene dopo”, suggerisce Giannozzo
prospettando una politica che custodisca e serva i beni comuni per un’economia
fondata sulla simbiosi tra umanità e natura.
L’agricoltura
è l’attività principe, è l’arte che ci mette in contatto con tutto il cosmo
dandoci prodotti sani per farci vivere in salute, ma solo se siamo capaci di rigenerarla,
liberandola dall’industrializzazione.
Oggi, dopo
anni d’inquinamenti devastanti, è tempo di passare alla rigenerazione della
casa comune riguardante i vari campi corrispondenti alle materie delle opere di
misericordia corporale: ”la terra col cibo e l’aria, l’acqua, il vestire, la
casa, la salute, le carceri e i rifiuti.”
Con acutezza
il relatore ha indotto i presenti a riflettere, tramite un capovolgimento di
visione, sul concetto di economia a misura d’uomo, cioè la capacità di gestire
al meglio i beni comuni per rispondere con il giusto uso e lavoro ai bisogni di
tutti, senza far prevalere egoismi individuali ed esclusivi interessi monetari.
Economia ed
ecologia di fatto appaiono aspetti di un’unica realtà. Quindi, l’invito ad
unire le forze e lavorare insieme per ripulire la nostra terra, acqua, cibo,
aria, indispensabili a ciascuno per
vivere.
Un incontro
davvero interessante, partecipe, forte nei contenuti e pacato nei modi, un
punto fermo per progredire verso una concreta visione ecologica del bene comune.
E' molto interessante quello che hai scritto Mariella. Ho perso quell'incontro. Speriamo che ci sia un'altro.
RispondiEliminaPenso che bisognerebbe spingere l'opinione che per pagare i recupero ecologico siano usati i soldi degli speculatori e dei miliardari (e non il debito pubblico che dovranno rimborsare i cittadini qualunque a forza di esser tassati), perchè sono i danari frutto della devastazione e della povertà diffusa che tornerebbero fuori dalle tasche ingorde di persone con una concezione della società che ci ha portato all'allarme attuale che soprattutto la gioventù vede chiaramente come castri il futuro loro e della Terra.
RispondiEliminaD'accordissimo, proprio così.
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