Ed ecco che le lancetta dell’orologio sono state spostate
indietro di un’ora. Siamo all’ora SOLARE.
Da sempre i nostri agricoltori seguano il tempo e le stagioni,
affidandosi alla natura. Lavorando nei campi, con lo sguardo rivolto verso il
cielo sapevano prevedere la raccolta.
Quanto è utile? Quanto si risparmia? Fa bene alla nostra
salute? Le risposte l’ho trovate sul web.
P.S mi devo ricordare di calcolare bene l’ora quando voglio
telefonare ai miei Zii e Zie in Australia, perché adesso, nell’ora solare sono 9 ore
avanti, rispetto all’ora legale di 10 ore. Siamo proprio dalla parte opposta
dell’equatore. Nel momento in cui da loro è giorno da noi è notte
Mantenerla
quando le giornate si fanno meno luminose permetterebbe di risparmiare 500
milioni di euro di energia. Ma dal punto di vista della nostra ora
legale sta per salutarci fino all'ultimo weekend di marzo e il caro bollette inizia già a farsi sentire, e
purtroppo è destinato ad accompagnarci a lungo. Con effetti potenzialmente
disastrosi per l’economia, familiare e nazionale. Cosa fare? Si parla di
spegnere l’illuminazione stradale,
obbligatoria nei weekend, orari più corti per i negozi. Soluzioni
concrete (razionamenti a parte), però, ancora non se ne vedono. E se ci fosse
un’alternativa semplice e indolore per risparmiare 500 milioni di
euro di elettricità in un anno? È quello che propone una petizione su Change.org, che in poche settimane ha già
superato le 250mila firme: istituire l’ora legale tutto
l’anno, evitando quindi di spostare indietro le lancette a fine ottobre,
garantendo così un’ora di luce in più ogni giorno nel pomeriggio, quando le
attività lavorative sono ancora in pieno svolgimento. Al costo, ovviamente, di
svegliarsi ben prima dell’alba per i prossimi mesi.
Per la salute potrebbe non
essere una grande idea.
Quanto ci ha fatto risparmiare l'ora legale
Secondo le analisi eseguite da
Terna, nei sette mesi di ora legale il sistema elettrico italiano ha
risparmiato 190 milioni di euro, con benefici anche per l'ambiente
La proposta
I
principali sostenitori della petizione sono la Società Italiana di
Medicina Ambientale e l’organizzazione Consumerismo No profit,
che hanno approfondito la loro ipotesi anche in una lettera aperta pubblicata
sull’ultimo numero di Lancet
Regional Health.
Secondo i firmatari, la società moderna, con i suoi ritmi e le sue abitudini,
rende molto meno problematica per la salute e il benessere dei cittadini la
mancanza di luce solare nelle primissime ore della giornata, mentre l’ora di sole
guadagnata nel pomeriggio si trasformerebbe in risparmi energetici concreti,
ed estremamente preziosi, visto il momento storico.
Il
doppio cambio di orario (con l’introduzione e la cessazione dell’ora legale),
crea disagi per molti cittadini, ed eliminarlo avrebbe quindi anche effetti
benefici sulla salute pubblica. Permetterebbe inoltre di avere più ore di luce
per socializzare e svolgere attività all’aperto, soprattutto per i più piccoli.
In America, il passaggio tra ora solare e ora legale è stato collegato a una
riduzione della produttività lavorativa, aumento
dell’incidenza di infarti e ictus, e una maggiore
probabilità di incidenti stradali. Non a caso, a marzo
di quest’anno il senato degli Stati Uniti ha votato il cosiddetto “Sunshine
Protection Act”, che punta a rendere permanente l’ora legale nell’unione, e
che, se passasse anche il voto della camera, entrerebbe in vigore dall’inverno
del 2023.
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