grazie Giuliano per la bella foto. Maria Lammari, Roberto Landi, Renato Luti, Sonia Ercolini.
Non mi capita spesso di avere pomeriggi realmente liberi.
Regolato il disco orario e parcheggiata l’auto in Piazzale Matteotti, ci
saranno trecento metri per arrivare alla Sala Colombo di Via del Giardino.
Barga è quasi deserta, sarà anche per il freddo, ma è per la stagione senz’altro.
È inverno. Dalla tarda primavera in poi il flusso di persone esterne rende le vie
della cittadina meglio animate; e poi in estate le scuole sono chiuse e la
gioventù semplicemente si ritrova per via.
Lunedì 9 Gennaio 2023. Il freddo era sufficientemente
stagionale, una normalità in questi cicli stagionali che ci raccontiamo impazziti
oppure ammalati di crisi ambientale. Questo
dopo pranzo lo avevo programmato come un po’ libero poiché non avrei voluto
mancare alla lezione sulla prevenzione e sulla reazione alle malattie
neurovegetative che Roberto Landi, neurologo, medico in pensione ma ancora
attivissimo nella sua professione e all'Università, sarebbe venuto a tenere presso UniTre Barga.
È il marito della Catia Gonnella, barghigiana doc, insegnante e infine
Dirigente dell’ISI, proprio a Barga. Lei la conosco da tempo, ma di lui non sapevo
niente fino a pochi mesi fa. Me ne parlò la Pieranna quando stavamo preparando
il convegno
sulla Educazione degli Adulti, nell’Aprile del 2023. Finì che venne come
relatore a proposito del valore neurologico dell’attività di apprendimento continuo
in età adulta.
La porta d’ingresso è sulla destra, uno scalino, un
pianerottolo poi ancora a destra la rampa di una decina di passi e a
sinistra puoi mettere la mano sulla maniglia. Erano le 17.00 e quattro minuti,
il brusio lo udivo dalle scale, c’era senz’altro molta gente quella sera. Poi, aprendo
l’uscio, l’animazione della sala mi fece un bell’effetto. Piacere. La sala tra pochi
minuti sarà colma, pensai subito.
Qualcuno conoscevo, salutavo, sorridevo e mi avvicinai per
salutare Roberto che con altri era intento a sistemare pc e proiettore. Alla
fine tutto funzionava. Poi ho trovato un posto a sedere, su al muro dirimpetto
all’oratore, accanto al Loriano Rinaldi. È buffo, perché l’animazione non tendeva
a scemare, come avrebbe dovuto, visto che ognuno poteva vedere che tutto era
pronto; la Maria, vicepresidente della associazione, chiedeva di iniziare, presentare
l’ospite e l’argomento. I presenti, più femmine che maschi, non si chetavano, cosa
avranno da dirsi, mi venne da pensare. La gente non può esser diventata
maleducata tutt’un tratto. Una bella eccitazione, forse per l’argomento della
lezione, visto che riguarda proprio noi persone e le nostre esperienze di
salute e di cura. “PREVENIRE E REAGIRE ALLA MALATTIA NEUROVEGETATIVA.”
“Vogliamo cominciare?” E così d’un tratto tutti ci chetammo e
l’attenzione fu immediata, ma titubante. Il dottor Landi introduceva alla
lezione. Si è sentito subito che non porgeva come un barone per il suo modo di parlare
in maniera accattivante, semplice ma insieme precisa nel “suo” linguaggio. L’argomentazione
si appoggiava ad una successione di diapositive proiettate a muro; utile per
seguire ed accoppiare le parole del neurologo. Poche le frasi appena esposte dal dottore che tra il
pubblico si sentivano nuovi bisbigli nervosetti. E qualche parola a voce alta. Qualche
domanda impaziente che si sovrapponeva alla voce del dottor Landi, che non si
scomponeva, sorrideva e diceva che lo “avremmo visto”, le risposte sarebbero
venute ascoltando la lezione. Ma più
volte accadeva questa la situazione. L’argomento era molto sentito dal
pubblico, molte persone avrebbero voluto portare conferme o fare domande immediatamente,
stimolate dal sentire sulla pelle l’argomento. Chissà quali emozioni passavano
per i ragionamenti di molte persone: “Alzheimer, Parkinson, ci sono vicina o lontano?”
“Allora, la mia mamma… “A che età può avvenire” …
L’emozione di una buona parte della platea era comprensibile
e sentita, anche nel senso che via via, pur seguendo il discorso del dottor
Landi, alcune non potevano non bisbigliarsi impressioni e conferme sotto le labbra. La
conferma che argomenti sulla salute e sulle problematiche di gestione dei malati
siano un argomento sul quale continuare a conoscere e magari scambiarsi
esperienze, raccontarle per condividere e ragionarci su.
Lo sapeva bene il dottor Landi, che a costo di esser lungo, invitava
a seguire una serie di animazioni filmate che chiosano esperienze reali e
comportamenti adeguati e inadeguati alla cura e all’assistenza di chi è, purtroppo,
colpito da malattie
neurovegetative. Simpatica è stata la richiesta, quasi una battuta
spiritosa, di Maria Rosa “c’è una età nella quale siamo fuori del rischio di
degenerazioni neurovegetative?” Ovvia la risposta, e i sorrisi, pure, erano lo
scaricare la tensione che comunque può prendere le persone più o meno adulte
che si impegnano a riflettere su quelle
patologie neurologiche che non puoi ancora curare effettivamente e che
coinvolgono spesso la vita quotidiana dei familiari. Alcuni dati sulle patologie neurologiche nel nostro Paese.
Le 19 erano passate da un po’, ora inconsueta per rimanere i conferenza, alla spicciolata, ma
velocemente la sala si svuotava, molti i sorrisi e i ringraziamenti al dottor
Landi per la realistica lezione che aveva appena tenuto.
Renato
Grazie prof. sei riuscito a rendere palpabili le sensazioni e le aspettative (poi ampiamente soddisfatte dal relatore). Ottima anche la possibilità di rivedere la lezione e forse riuscire a cogliere qualcosa in più rispetto a quella in presenza. Grazie!
RispondiEliminaPotremo provare (alla nostra età) a "PREVENIRE E REAGIRE ALLA MALATIA NEOROVEGETATIVA", ad unirsi alle conferenze dell'UNITRE, tornare sui banchi di scuola con gli AAAS, socializzare, leggere, e scrivere le nostre memorie. PERCHE NO!!!! TUTTO FA!!!!!
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