mercoledì 10 gennaio 2024

C'ero alla Conferenza del dottor Landi

 

grazie Giuliano per la bella foto. Maria Lammari, Roberto Landi, Renato Luti, Sonia Ercolini.

Non mi capita spesso di avere pomeriggi realmente liberi. Regolato il disco orario e parcheggiata l’auto in Piazzale Matteotti, ci saranno trecento metri per arrivare alla Sala Colombo di Via del Giardino. Barga è quasi deserta, sarà anche per il freddo, ma è per la stagione senz’altro. È inverno. Dalla tarda primavera in poi il flusso di persone esterne rende le vie della cittadina meglio animate; e poi in estate le scuole sono chiuse e la gioventù semplicemente si ritrova per via.             

 

Lunedì 9 Gennaio 2023. Il freddo era sufficientemente stagionale, una normalità in questi cicli stagionali che ci raccontiamo impazziti oppure ammalati di crisi ambientale.  Questo dopo pranzo lo avevo programmato come un po’ libero poiché non avrei voluto mancare alla lezione sulla prevenzione e sulla reazione alle malattie neurovegetative che Roberto Landi, neurologo, medico in pensione ma ancora attivissimo nella sua professione e all'Università, sarebbe venuto a tenere presso UniTre Barga. È il marito della Catia Gonnella, barghigiana doc, insegnante e infine Dirigente dell’ISI, proprio a Barga. Lei la conosco da tempo, ma di lui non sapevo niente fino a pochi mesi fa. Me ne parlò la Pieranna quando stavamo preparando il convegno sulla Educazione degli Adulti, nell’Aprile del 2023. Finì che venne come relatore a proposito del valore neurologico dell’attività di apprendimento continuo in età adulta.

La porta d’ingresso è sulla destra, uno scalino, un pianerottolo poi ancora a destra la  rampa di una decina di passi e a sinistra puoi mettere la mano sulla maniglia. Erano le 17.00 e quattro minuti, il brusio lo udivo dalle scale, c’era senz’altro molta gente quella sera. Poi, aprendo l’uscio, l’animazione della sala mi fece un bell’effetto. Piacere. La sala tra pochi minuti sarà colma, pensai subito.

Qualcuno conoscevo, salutavo, sorridevo e mi avvicinai per salutare Roberto che con altri era intento a sistemare pc e proiettore. Alla fine tutto funzionava. Poi ho trovato un posto a sedere, su al muro dirimpetto all’oratore, accanto al Loriano Rinaldi. È buffo, perché l’animazione non tendeva a scemare, come avrebbe dovuto, visto che ognuno poteva vedere che tutto era pronto; la Maria, vicepresidente della associazione, chiedeva di iniziare, presentare l’ospite e l’argomento. I presenti, più femmine che maschi, non si chetavano, cosa avranno da dirsi, mi venne da pensare. La gente non può esser diventata maleducata tutt’un tratto. Una bella eccitazione, forse per l’argomento della lezione, visto che riguarda proprio noi persone e le nostre esperienze di salute e di cura. “PREVENIRE E REAGIRE ALLA MALATTIA NEUROVEGETATIVA.”

“Vogliamo cominciare?” E così d’un tratto tutti ci chetammo e l’attenzione fu immediata, ma titubante. Il dottor Landi introduceva alla lezione. Si è sentito subito che non porgeva come un barone per il suo modo di parlare in maniera accattivante, semplice ma insieme precisa nel “suo” linguaggio. L’argomentazione si appoggiava ad una successione di diapositive proiettate a muro; utile per seguire ed accoppiare le parole del neurologo.  Poche le frasi appena esposte dal dottore che tra il pubblico si sentivano nuovi bisbigli nervosetti. E qualche parola a voce alta. Qualche domanda impaziente che si sovrapponeva alla voce del dottor Landi, che non si scomponeva, sorrideva e diceva che lo “avremmo visto”, le risposte sarebbero venute ascoltando la lezione.   Ma più volte accadeva questa la situazione. L’argomento era molto sentito dal pubblico, molte persone avrebbero voluto portare conferme o fare domande immediatamente, stimolate dal sentire sulla pelle l’argomento. Chissà quali emozioni passavano per i ragionamenti di molte persone: “Alzheimer, Parkinson, ci sono vicina o lontano?” “Allora, la mia mamma… “A che età può avvenire” …

L’emozione di una buona parte della platea era comprensibile e sentita, anche nel senso che via via, pur seguendo il discorso del dottor Landi, alcune non potevano non bisbigliarsi impressioni e conferme sotto le labbra. La conferma che argomenti sulla salute e sulle problematiche di gestione dei malati siano un argomento sul quale continuare a conoscere e magari scambiarsi esperienze, raccontarle per condividere e ragionarci su.

Lo sapeva bene il dottor Landi, che a costo di esser lungo, invitava a seguire una serie di animazioni filmate che chiosano esperienze reali e comportamenti adeguati e inadeguati alla cura e all’assistenza di chi è, purtroppo, colpito da malattie neurovegetative. Simpatica è stata la richiesta, quasi una battuta spiritosa, di Maria Rosa “c’è una età nella quale siamo fuori del rischio di degenerazioni neurovegetative?” Ovvia la risposta, e i sorrisi, pure, erano lo scaricare la tensione che comunque può prendere le persone più o meno adulte che si impegnano a riflettere su quelle patologie neurologiche che non puoi ancora curare effettivamente e che coinvolgono spesso la vita quotidiana dei familiari. Alcuni dati sulle patologie neurologiche nel nostro Paese.

Le 19 erano passate da un po’, ora inconsueta per rimanere i conferenza, alla spicciolata, ma velocemente la sala si svuotava, molti i sorrisi e i ringraziamenti al dottor Landi per la realistica lezione che aveva appena tenuto.

Abbiamo la lezione di Roberto Landi, neurologo, attraverso le sue slide, a disposizione di chiunque conoscerla.

 

 

Renato

2 commenti:

  1. Grazie prof. sei riuscito a rendere palpabili le sensazioni e le aspettative (poi ampiamente soddisfatte dal relatore). Ottima anche la possibilità di rivedere la lezione e forse riuscire a cogliere qualcosa in più rispetto a quella in presenza. Grazie!

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  2. Potremo provare (alla nostra età) a "PREVENIRE E REAGIRE ALLA MALATIA NEOROVEGETATIVA", ad unirsi alle conferenze dell'UNITRE, tornare sui banchi di scuola con gli AAAS, socializzare, leggere, e scrivere le nostre memorie. PERCHE NO!!!! TUTTO FA!!!!!

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