mercoledì 17 gennaio 2024

IL GALLO

                                       


       

   Il   gallo

Quanto la gallina è familiare e dolce, timida, affettuosa e docile, altrettanto il gallo, questo sultano e padrone, è bellicoso, autoritario e valoroso.
Vegliare, combattere, amare: questo è il suo motto. La penna sull’anca e il becco al vento, avvolto nel suo mantello dai riflessi splendidi, inclinando la sua larga cresta come un cappello da moschettiere, ha l’aria di nascondere una spada sotto l’ala e di aspettare un rivale per battersi come un grande prode quale è dei cortili e dei boschi

Il gallo è originario dell’Asia. Dalla Persia passa in Egitto, dall’Egitto in Grecia, da Atene a Roma.


Comunque il gallo non canta solo all’alba, come comunemente si è portati a pensare, ma durante tutto l’arco del giorno e a volte pure di notte, ad esempio, quando della luce filtra all’interno del suo ricovero; la principale funzione del canto del gallo è quella di dichiarare la propria presenza e affermare il proprio impero sulla sua zona e le sue galline.
Se altri galli nelle zone circostanti odono il suo canto, essi a loro volta rispondono, dando vita ad una serie di potenti chicchirichì di “botta e risposta”. 

In generale le galline, rispetto al gallo, sono invece più piccole e leggere, e hanno colori meno vivaci, con un piumaggio “regolare” privo delle vistose piume lanceolate del collo e del dorso e delle piume falciformi della coda.

L'aspetto “regale” del gallo esalta la sua vigorosità e forza, caratteristiche che si traducono poi nella volontà di primeggiare sugli altri galli (gerarchia) e nella capacità di “sedurre” le galline ai fini della riproduzione.

Per secoli il canto del gallo ha accompagnato nelle campagne il risveglio mattutino e scandito i ritmi naturali sonno-veglia (riposo-lavoro). Ai giorni nostri questo avviene per pochi: le aie, gli orti coi pollai, e piano piano anche il contado tradizionale vanno scomparendo. E il gallo non è più il simbolo solare che scaccia le tenebre, ma anche l'odiata incarnazione di colui che ci strappa ai piaceri notturni per farci tornare al duro lavoro.


Ma io sono fortunata ... vicino alla mia casa ci sono diversi campi e prati, ed assai vicino si trova un pollaio, ben fatto, ben tenuto con le galline e un gallo, ogni tanto nelle mie passeggiate vado a vederlo, bello!

Questo gallo ha l’abitudine di cantare a tutte le ore, del giorno e della notte.

Di notte non trova completamente buio, anche quando non splende la luna c’è sempre il lampione nella strada adiacente e…il gallo canta! Canta e ricanta!

Mesi fa, per fortuna passati, non stavo molto bene. Era estate e quelle notti dormivo poco, poi proprio quando riuscivo ad appisolarmi …”Chicchirichi!... Chicchirichi!”, il canto di quel gallo entrava limpido dalla finestra aperta e mi risvegliava!

Quando cominciava a cantare, spazientita  guardavo l’orologio e "sono ancora le tre", pensavo, sgomenta. "Ohi ohi, ancora tante ore prima dell'ora di alzarmi”, mi veniva lo sgomento e mi spostavo dal letto alla poltrona e viceversa nella speranza di poter trovare poi ancora un po’ di sonno. 

Acqua passata. Ora non ho problemi per dormire, vado a letto, ascolto un po’ di musica, mi rilasso e mi addormento. Ora è freddo, le finestre sono chiuse, ma nel silenzio della notte sento il mio amico gallo che canta, canta e ricanta, guardo l’orologio e vedo che mancano ancora ore prima della colazione! Mi copro bene sotto il piumino, accendo la musica e …penso: “Che bello posso dormire ancora al calduccio, nel mio comodo letto!”

Intanto il gallo continua imperterrito a cantare, anche lui contento del suo ruolo di re del pollaio.

 

Maria Rosa

3 commenti:

  1. Simpatico il tuo gallo...! Canta, canta e ricanta, ma come dice un proverbio garfagnino "Triste è quel pollaio,.anche se in pace, dove la gallina canta e il gallo tace".

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  2. Grazie Mariarosa ho letto volentieri il tuo blog e mi hai suscitato curiosità tanto da fare una ricerca nel web per saperne di più del significato di questo pennuto.

    Il gallo è lo stemma del il mio paese, "Gallicano".

    Quando mio Babbo teneva un gallinaio (in Melbourne) c'era un gallo molto arrabbiato, appena ci si avvicinava alla rete saltava su come una iena ed io e le mie sorelline avevamo paura. Ad oggi la mia sorella minore ha paura di galline e galli.

    Dal web .......
    Con l'avvento del Cristianesimo, il gallo diventa simbolo della Resurrezione. Infatti, il gallo è l'animale che, nel Vangelo, canta tre volte annunciando la Resurrezione di Cristo che San Pietro, a causa della sua debolezza umana, rinnega. ecc. ecc.


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  3. Grazie Maria Rosa, divertente e simpatico il tuo racconto e che dire del contributo audiovisivo...semplicemente stupendo!
    Mariella

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