27.09.2024
LONELINESS
Ho assistito ad un dibattito in tv sul tema della solitudine, questo
argomento mi ha attirato l’attenzione.
Cos’è la solitudine per te? Hai mai sofferto di solitudine?
Anch’io ho sofferto di solitudine!
Ho provata questo
sentimento quando sono ritornata in Italia (Giugno 1968) all’età di quindici
anni, dopo aver vissuto per 10 anni la mia infanzia in Melbourne.
Lo ricordo ancora adesso quel brutto periodo,
per fortuna fu breve. Eppure i famigliari che ritrovai in paese mi accolsero
con tanto affetto, e le mie nuove amicizie mi circondarono di tanta simpatia.
Ma io mi sentivo sola. I motivi erano
tanti: era tutto diverso, tutto strano, non capivo la mentalità della gente,
dovevo crearmi nuove amicizie, e dovevo imparare ad avere fiducia nelle persone
che mi circondavano. Mi sentì come chiusa in una scatola, e riuscivo con fatica
a socializzare.
IA- La solitudine è una sensazione complessa che può manifestarsi
anche quando siamo circondati da altre persone. Non è necessariamente legata all’essere fisicamente soli,
ma piuttosto alla percezione di isolamento sociale e alla mancanza di
connessioni significative12.
Ci sentiamo
veramente soli quando non riusciamo a stabilire legami profondi e autentici con
gli altri. Questo può accadere per vari
motivi, come insicurezze personali, paura del giudizio, o difficoltà a
comunicare i propri sentimenti3. Inoltre, l’uso eccessivo dei social media può
paradossalmente aumentare il senso di solitudine, poiché le interazioni
virtuali spesso non riescono a sostituire il contatto umano reale
Tutto questa tristezza si
sciolse improvvisamente quando iniziai la mia vita lavorativa, (Febbraio 1969)
trovandomi per 8 ore tutti i giorni a lavorare a fianco delle mie colleghe,
dove tra il cottimo ed un caffè ci si raccontava le confidenze della nostra
vita privata, fatta di episodi belli e brutti. Abbiamo fatto tante risate, ma a
volte si piangeva insieme, conquistando reciprocamente la fiducia e complicità.
IA-La solitudine può avere un impatto significativo sulla
nostra salute mentale e fisica, portando a sentimenti di tristezza, ansia e, in
alcuni casi, depressione4. Tuttavia,
è importante ricordare che la solitudine può anche essere un’opportunità per
riflettere su se stessi e crescere personalmente.
Questa tristezza mi sparì per sempre quando conobbi mio
marito, e non si è mai più presentata!
Durante
il dibattito puntualizzavano che in America è stato dichiarato un’emergenza riguardando
la solitudine. LONELINESS. Veramente preoccupante!
Notizie-Negli Stati Uniti, la solitudine è stata dichiarata una vera e propria epidemia di salute pubblica. Secondo il Surgeon General degli Stati Uniti, Vivek Murthy, circa il 50% degli adulti americani soffre di solitudine
1. Questo fenomeno è stato paragonato al fumo in termini di rischio per la salute, aumentando il rischio di morte prematura del 30%1.Negli ultimi 60 anni, il numero di
nuclei familiari composti da una sola persona è quasi raddoppiato1. La pandemia di COVID-19 ha
ulteriormente esacerbato il problema, costringendo milioni di americani
all’isolamento e lontani da familiari e amici1.
Questi dati
mostrano quanto sia importante affrontare il problema della solitudine, non
solo a livello individuale ma anche come società. Hai mai sentito parlare di
iniziative o programmi per combattere la solitudine nella tua comunità?
Una volta le famiglie composte di 3 generazioni abitavano
nella stessa casa. Si facevano compagnia. I bambini venivano trastullati da
tante persone. I più anziani godevano dell’assistenza immediata, i giovani
avevano più libertà perché c’era sempre qualcuno in casa, i lavori domestici
erano condivisi, le conversazioni erano fatti di tanti argomenti e tutti
volevano dire la loro. Magari c’era più confusione e forse avrebbero desiderato
stare da soli, o stare appartati solamente per poter approfondire i propri
pensieri. Adesso diciamo di volere “la nostra privacy”.
Adesso i giovani desiderano al più presto di andare a “vivere da
soli”, e le persone più anziane accettano la libertà di stare da soli per svolgere al meglio le loro abitudini.
La tecnologia ha
veramente contribuito a questa, descritta come “un’emergenza sanitaria”. Si, ma non ne possiamo più fare a meno.
Durante la
pandemia abbiamo imparato che stare da soli, senza contatti fisici, è stato
veramente un brutto colpo per tutti noi.
Solitudine
(Giovanni Pascoli)
Da questo greppo solitario io miro
passare un nero stormo, un aureo sciame;
mentre sul capo al soffio di un sospiro
ronzano i fili tremuli di rame.
È sul mio capo un’eco di pensiero
lunga, né so se gioia o se martoro;
e passa l’ombra dello stormo nero,
e passa l’ombra dello sciame d’oro.
Sono città che parlano tra loro,
città nell’aria cerula lontane;
tumultuanti d’un vocìo sonoro,
di rote ferree e querule campane.
Là, genti vanno irrequïete e stanche,
cui falla il tempo, cui l’amore avanza
per lungi, e l’odio. Qui, quell’eco ed anche
quel polverio di ditteri, che danza.
Parlano dall’azzurra lontananza
nei giorni afosi, nelle vitree sere;
e sono mute grida di speranza
e di dolore, e gemiti e preghiere…
Qui quel ronzìo. Le cavallette sole
stridono in mezzo alla gramigna gialla;
i moscerini danzano nel sole;
trema uno stelo sotto una farfalla.