sabato 24 luglio 2021
AAAS - IN GIRO IN VACANZA. Estate 2021.
martedì 20 luglio 2021
GRANDE ITALIA
domenica 18 luglio 2021
Una cartolina dal NEPAL
Katmandu (NEPAL)
Una piazza abbastanza anonima :
da una parte un mercatino con banchetti ricavati da scatole di legno. Cianfrusaglie e oggetti di uso comune aggrovigliati sulle tavole. E' ora di pranzo, la piazza è quasi deserta. Mi guardo intorno, passeggiando, sola, nessuno mi dà fastidio o cerca di vendermi qualcosa. Una donna, robusta, dai tratti mongoli, china dietro un banchetto, mi incuriosisce... mi avvicino... la donna estrae da sotto il banco una scatola coperta da un panno, toglie il panno...e.... solleva con cura un bambino di circa quattro mesi, bello, robusto, nudo e tranquillo. Tenendolo in grembo, con la calma determinazione di chi compie spesso quei gesti, inizia a strattonarlo, con vigore tira una gamba del bambino, poi l'altra gamba, un braccio, poi l'altro braccio, il piede, l'altro piede, la mano, le dita e via via ogni parte del corpo che così subisce lo stesso trattamento. Il bimbo non protesta. Dopo circa dieci minuti , la donna da un barattolo estrae un unguento e, con delicatezza, massaggia il bambino che, lucido di grasso, con aria rilassata e tranquilla, si addormenta. La donna lo ripone nella scatola, copre la scatola, la rimette sotto il banco, poi torna tranquilla al suo lavoro.
Perplessa e sbigottita rientro in albergo, rammaricandomi di non aver potuto filmare né fotografare la scena. Dopo alcuni mesi, una trasmissione televisiva italiana mostrerà, consigliandolo, un tipo di massaggio per bambini ed era lo stesso che avevo visto in Nepal.
Il mondo, geograficamente grande per popoli, razze, religioni, evidentemente può anche essere piccolo se si considera che siamo tutti esseri umani.
martedì 13 luglio 2021
IL "filmino" del Prof."
😁 Mi è piaciuto il collegamento tra il gruppo di Informatica Pratica e i 50+ nel senso di Maidiremai e Adulti ancora a scuola. Lo spettacolo di "Come le rondini al cielo" è stato bello e coinvolgente, non dimentichiamo però che, sentimenti, stati d'animo e capacità di rappresentarli, penso siano l'ossatura del corso che ha portato a quella rappresentazione. Informatica Pratica è un corso di apprendimento e, se è stato molto di più, lo si deve al conduttore (il Prof. per l'esattezza) che, con i suoi articoli sul blog e il non mollarci mai, ci ha tenuto cervello e cuore in movimento per tutta la pandemia.
😆 Non mi è piaciuto invece il "filmino" che, forse, pensa di essersi fatto il prof. circa l'affiatamento delle persone del gruppo di Informatica. E' vero che ora regna il silenzio , a parte qualche sporadico saluto su whatsapp e, per fortuna , a parte gli articoli del prof . e l'inglese di Emma GOOD. ma, di certo, appena passato il periodo estivo ci risentiremo. Troppi impegni di vario genere, ma l'amicizia rimane: è come per i bambini, non ci si conosce ma si fanno cose insieme, uno è bravo in una cosa, uno in un'altra e non ha importanza, l'importante è ritrovarsi e, dopo un periodo di silenzio, incontrandosi , si riannoda subito il filo della conversazione interrotta . La conversazione, a dir la verità, mi è mancata durante l'anno e anche a fine corso. La chiacchierata informale è troppo breve durante gli incontri per la lezione, è faticosa e non adatta da mettere per scritto e, del resto, il contatto telefonico tra di noi, non conoscendo le reciproche abitudini e gli orari di lavoro, è compromesso dal timore di dare noia, di infastidire. L'amicizia che permette di mandarci vicendevolmente a quel paese senza offesa per nessuno non è facile da raggiungere e si costruisce nel tempo, quindi, per ora, contentiamoci e salutiamoci allegramente in attesa del prossimo anno di: mai diremai e adulti ancora a scuola.
improvvisamente tutto si acquieta.
Dopo un'ora di gioco con i suoi amici di Firenze, per farlo smettere e andare a cena bisogna convincerlo a farsi ammazzare dal giocatore amico del cuore ,altrimenti il gioco non finisce mai. Nel frattempo la sorella vorrebbe chiacchierare un pò con qualche coetanea, essendo adolescente, o girare per Barga, cosa che la fa sentire autonoma e indipendente e dalla Moma vorrebbe andare a piedi per la Corsonna da sola fino a Barga, cosa che una volta era normale, ma ora proprio non mi sembra il caso. E il fratello nel frattempo? Perchè a Barga non c'è un centro sportivo, un parco attrezzato, un campetto di calcio? E, cosa più importante, cosa fanno a Barga i bambini quasi ragazzini e le bambine adolescenti?
Ho scritto approfittando di qualche giorno di intervallo da nipoti e quindi.. SALUTI A TUTTI.
lunedì 5 luglio 2021
BELLISSIMO SPETTACOLO
Barga, martedì 6 luglio 2021
Sono stato stasera, anzi ieri sera perchè ormai è passata mezzanotte, allo spettacolo "Come le rondini al cielo", il recital di poesie scritte dalla professoressa Doris Bellomusto, che insegna all'istituto superiore di Barga, che si trova a pochi passi dal giardino della Villa Gherardi in cui eravamo. Anche chi recitava e porgeva cultura sono state, tutte donne, cioè femmine. Il regista animatore è machio, Francesco Tomei, e maschio è chi ha suonato la chitarra classica accompagnando i versi, le parole di quelle signore e le canzoni che hanno aggiunto senso, oltre che coreografia, alla preparazione di quelle persone. Maschio è stato anche un lettore, ospite non vedente all'interno della serata offerta dalla associazione 50&Più di Lucca, qualcosa come la Unitre, una università popolare.
Sono rimasto entusiasta da quello che ci hanno regalato stasera. La cultura popolare, cioè fatta dal basso, è meravigliosa.
Credo che sia stato bravissimo quel Francesco, maestro e animatore delle risorse umane che si è trovato "tra le mani" durante i mesi di confinamento e distanziamento sociale imposto dal covid. Un laboratorio teatrale on line che ha dato un frutto molto bello.
Apprezzabile poi la sfida sul filo della cultura vivente, recitare poesie di una persona vivente e presente alla serata, parlare e riflettere su di esse, quasi facndole proprie mischiandole alla esperienza personale e lanciando con esse stimoli di buoni pensieri a tutti i presenti. Tanta gente. Che ha applaudito non come una clac automatica, ma per felicità di applaudire gente vivente e non commiserando colonne storiche della cultura accademica conclamata.Quelle signore, nelle loro discorrere col pubblico silenzioso ed attento hanno anche "parlato" di mai dire mai adulti, proprio come il concetto che ha portato al nome di questo blog condiviso.
Di adulti ancora a scuola se ne trovano, e di bravi, anche fuori dell'Isola delle Mascherine che conosciamo bene, quella che sta sotto il mantello della Pania Sempre Bella.
Anche qui un piccolo gruppo, un gruppetto di persone che si sono affiatate strada facendo. Almeno questo è il filmino che mi faccio su di loro. Ma la loro esperienza è reale, concreta. Un aspetto che ho apprezzato particolarmente è stata la calma, la delicatezza, la soppesatezza dei loro discorsi. La composizione dei momenti diversi dello spettacolo che ci hanno offerto è diventata, per uno spettatore come me, un gusto di ascoltare e di parecipare. Anche quando non pochi su quelle sedie di platea bisbigliavano del frddino e dell'umido che verso le 23 cominciava a penetrare nelle loro ossa. Sotto gli alberi giganti del giardino della biblioteca al Cancellone.
Anche per loro, per quel piccolo gruppo di donne, come per il gruppo di Informativìca Pratica Unitre_Barga, una situazione eccezionale ha partorito un grande significato. E un risultato. Auguro loro di esser di esempio per altre esperienze che per la loro natura possono essere altro che irripetibili. Ma il cliché può essere esportato. Fare cultura, meglio: produrre cultura. Adulti ancora a scuola per imparare e per produrre. Per esser contenti di scambiare e condividere un po' di se stessi.
Un'altra vicenda fantastica.
Quegli Adulti Ancora A Scuola mi hanno confermato che l'arte può andare incontro al cittadino e il cittadino può fare cultura (in questo caso erano cittadine).
L'essenza della parola, come della musica, non conosce confini, non ammette steccati. Così loro, quel gruppo di 50&Più, hanno deciso di intagliare la loro esibizione indroducendo degli ospiti, ci hanno presentato una signora, dottoressa, originaria del Burkina Faso, che ha testimoniato la abissale diversità tra la tutela sanitaria in Italia e quella nel suo paese di origine, ragione per la quale i 50&Più hanno aperto un progetto di solidarietà per aiutare laggiù cinque persone bisognose. Anche il ricavato dalla vendita del libro della professoressa Doris sarebbe andato a quel progetto concreto di solidarietà a distanza.
Poi è apparsa, sorridente, guidata dal suo cane accompagnatore una bella signora bionda, almeno così me la ricordo, presidente dell'associazione dei non-vedenti della zona di Lucca, e dopo di lei è intervenuta una bimba sul suo carrozzino, disinvolta ha dialogato con Francesco, poi leggendo il braille, il sistema di lettura tattile a rilievo per non vedenti ed ipovedenti, ci ha fatto ascoltare altri versi tratti da "Come le rondini al cielo". Dopo di lei un signore spigliato ha fatto lo stesso. Ci ha detto che è diventato cieco da adulto. E abbiamo ascoltato i versi da lui scelti.
Ospiti mirati. In un mondo che ha bisogno di unità, solidarietà, accettazione delle diversità, rispetto per gli altri. Mi è sembrato che la spirale dello spettacolo fosse eccezionale.
In quel gruppo c'è anche Emma, di adultiancoraascuola di nostra conoscenza.
click su Emma era buio da lontano 😊 |
Complimenti vivissimi a tutte/i le/gli autrici/tori della serata. Grazie.
QUESTO POST DEL BLOG CONDIVISO AVREBBE BISOGNO DI UN COMMENTO ALMENO CHE RACCOGLIESSE I NOMI DELLE PERSONE CHE CI HANNO OFFERTO LA RAPPRESENTAZIONE, AUTORI, ATTRICI, OSPITI, ED ALTRI CHE IO NON SO ELENCARE. INVECE SAREBBE BENE DARE PANE AL PANE E VINO AL VINO, NO? GRAZIE.
giovedì 1 luglio 2021
Una Vicenda Fantastica vissuta da spettatrice
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