First day of school. Melbourne 1958...
Se qualcuno mi chiedesse di descrivermi con due aggettivi non
esiterei a riconoscermi “SORRIDENTE E PAZIENTE”.
Ho frequentato la scuola in Melbourne negli
anni 1958/68. Iniziai gli studi alla St.
John’s School, all’età di cinque anni. Purtroppo a quindici anni dovetti lasciare
perchè i miei genitori decisero di
ritornare al Paese. Ricordo di aver seguito questi anni di studio molto
volentieri. Era un bel istituto e c’erano anche delle brave insegnanti(SUORE)che non dimenticherò. Per me diventò la mia casa fuori casa. Non
persi un giorno di lezioni.
Quando ritornammo in Italia decisi di non proseguire, perché mi sentivo a disaggi
per il mio accento Australiano che avevo acquisito negli anni. In famiglia ho sempre parlato in Italiano e facevo da interprete ai miei genitori..
Da
quel momento in poi, ed in età molto giovane, slittai nel mondo della scuola della vita, sia quella
nell’ambiente di lavoro e sia quella della vita famigliare propria.
Quando raggiunsi la meritata pensione (2009) mi iscrissi all’Unitre(università
della terza età) di Gallicano. In quell’ambiente mi ritrovai circondata da
Maestre e Professoresse. Partecipavo alle conferenze con piacere ed iniziai a conoscere
tanti argomenti della quale non avevo avuto l’occasione di approfondire prima di allora.
Durante questi due anni di pandemia, ho scoperto, in modalità
on-line il programma di adulti ancora a scuola,(AAAS) proposto dall'UNI3 di Barga e presidiato dal Professore Renato Luti, dove, tutt’ora frequento
assiduamente alcuni corsi molto interessanti. Con curiosità partecipo anche al Laboratorio Teatrale di 50&Più di Lucca proposto dal Professore Francesco Tomei.
Con pazienza ho superato il distacco dalla scuola della
mia infanzia, e con il sorriso affronto le possibilità che mi si presentono per apprendere nuovi argomenti……….perché “che cè sempre da imparare”
Dover lasciare la scuola
Che peccato.
Lasciare i compagni
E’ stato un pianto.
Lasciare un paese
Da me tanto amato.
Per me una sofferenza
Trovare tanta differenza…
Emma Saisi
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