La fiera di S. Rocco. C'era una volta...
La fiera di S. Rocco era il top dell'Estate per noi bambini: sognata e attesa dall'anno precedente.
Io abitavo proprio lì, vicino alla piazzetta della chiesa, con davanti i giardinetti e le panchine: Il posto più bello del mondo per un bambino ed era, in quel giorno, il cuore della festa.
Mio padre, il " sor Enrico", direttore della locale banca d'America e d'Italia, sempre allegro e pronto alla battuta, duettava dalla finestra con il proprietario del banco lì sotto, reclamando, a gran voce, la bontà della merce: piatti e pentole. Si divertivano un mondo e, con loro, tutti quelli che si fermavano ad ascoltare. Il signor Sereni commentava, passando, con il suo vocione, mentre mia mamma preparava il pranzo per i parenti che venivano alla fiera. Si mangiava in sala da pranzo, con il servito buono, perché era una festa solenne.
Gli zii della Moma davano a noi bambini qualche spicciolo, da amministrare con oculatezza, non soldi da mettere sul libretto di risparmio, ma proprio spiccioli da spendere alla fiera. Che soddisfazione! Si studiavano i banchi dei giochi, si facevano conti su conti per farci rientrare.. prima di tutto.. la pistola ad acqua: con il caldo di Agosto potevamo permetterci battaglie.. all'ultima...acqua con le squadre degli altri bambini, senza che i genitori intervenissero con rimproveri e punizioni e poi... lo zucchero filato.... che, ad ogni boccone, si spiaccicava su tutta la faccia! Fino alla sera era tutto un correre tra la folla che riempiva le strade, schivando, con maestria, tutti quelli che ci trovavamo davanti.E ora? Molte cose sono cambiate: oggi é Il Ferragosto la festa dell'immaginario collettivo e comprende S. Maria e S. Rocco. Ci sono poi altre fiere più belle e importanti di questa, la gente é diversa, le abitudini pure, ma, per chi l'ha vissuta da bambina il fascino della fiera di S.Rocco non é mutato. Ancora mi piace andare a cercare il coltello che manca, l'asciugamano in più, il cestino da rinnovare e. naturalmente...la collana di agli e cipolle.
Importante e molto apprezzata é inoltre la quasi certezza di incontrare per l'occasione persone che non si vedono da tempo: compagni di scuola trasferitisi altrove, amiche che vivono in altre città ed é bello allora aggiornarsi sui trascorsi di vita e salutarci, sperando di incontrarci di nuovo il prossimo anno.
E allora: EVVIVA! e buon SAN ROCCO a tutti!
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Pieranna hai scritto un bellissimo ricordo. Si, come dici te i tempi sono cambiati ma è per questo motivo che bisogna raccontare alla giovane generazione per far conoscere il nostro vissuto. Buon San Rocco!!!!
RispondiEliminaDa qualche anno trascorro il ferragosto fuori Barga ma quest'anno per ricorrenze familiari ed impegni vari in zona, sono rimasta ed ho assaporato in pieno quanto descritto da Pieranna in maniera come sempre simpatica ed allegra. Grazie anche per immagini e notizie che non conoscevo.
RispondiEliminaBellino sentir raccontare quello che abbiamo vissuto. Pieranna mi piace come scrivi.
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