L’albero dei fazzoletti
Ho avuto la fortuna di trovarmi in un giorno di aprile o
inizio maggio (non ricordo bene, comunque ho poi saputo che quello è il tempo
della sua fioritura) sotto un grande albero quando i suoi petali bianchi
cadevano a terra.
Cercai subito informazioni. Si trattava della Davidia Involucrata, nota come albero dei fazzoletti o nel mondo anglosassone ghost tree (albero dei fantasmi) o dove tree (albero delle colombe).
Il nome latino è invece un tributo a Padre Armando David (1926 – 1900), il missionario francese che per primo descrisse l’albero dai meravigliosi fiori bianchi che cresceva spontaneamente nella montagna della Cina Occidentale.
Nel 1900 fu introdotto in Europa, ma sebbene sia passato più di un secolo rimane ancora una pianta poco conosciuta e utilizzata, pur essendo particolarmente attraente, adatta a grandi giardini o parchi pubblici.
Non posso dimenticare la meraviglia e la bellezza di quel momento!
Sotto e intorno alla pianta si era formata una copertina bianca e leggera che uno sbuffo di vento primaverile aveva poi in parte sollevato creando una nuvoletta candida.
Sotto e intorno alla pianta si era formata una copertina bianca e leggera che uno sbuffo di vento primaverile aveva poi in parte sollevato creando una nuvoletta candida.
Cercai subito informazioni. Si trattava della Davidia Involucrata, nota come albero dei fazzoletti o nel mondo anglosassone ghost tree (albero dei fantasmi) o dove tree (albero delle colombe).
Il nome latino è invece un tributo a Padre Armando David (1926 – 1900), il missionario francese che per primo descrisse l’albero dai meravigliosi fiori bianchi che cresceva spontaneamente nella montagna della Cina Occidentale.
Nel 1900 fu introdotto in Europa, ma sebbene sia passato più di un secolo rimane ancora una pianta poco conosciuta e utilizzata, pur essendo particolarmente attraente, adatta a grandi giardini o parchi pubblici.
Ha foglie dentellate a
forma di cuore che a prima vista possono essere confuse con quelle del tiglio.
La sua fioritura è molto generosa, tanto che la pianta assume un colore bianco
verdastro che la fa distinguere anche da lontano. I veri fiori sono piccoli e
rossastri, ma alla base portano un calice formato da due brattee bianche,
pendule e messe in posizione opposta. Una di queste, la più grande, è del tutto
simile alle foglie tanto da sembrare anch’essa una foglia, ma di color bianco
latte. Le brattee somigliano a pezzi di tessuto che nelle giornate ventose
ondeggiano come fazzoletti in lunghe file al di sotto del livello dei rami.
Lo
spettacolo continua quando i petali bianchi cadono a terra leggeri, formando un
tappeto bianco alla base del tronco.
Davvero la natura riesce sempre a stupire e ad incantare! A volte basta proprio
poco per assistere a spettacoli quasi commoventi e inaspettati.
Infatti la bellezza della Davidia è nella sfioritura. Normalmente, in tutte le piante, i petali dei fiori cadono quando appassiscono. In questa, invece, le brattee si staccano nel momento della loro massima fioritura, generosa e meravigliosa, e cadono a terra dolcemente con intervalli regolari e la delicatezza di un fazzoletto.
C’è da augurarsi che catturi sempre più l’attenzione e venga coltivata, considerando che è una pianta rustica, capace di resistere anche a temperature basse.
Infatti la bellezza della Davidia è nella sfioritura. Normalmente, in tutte le piante, i petali dei fiori cadono quando appassiscono. In questa, invece, le brattee si staccano nel momento della loro massima fioritura, generosa e meravigliosa, e cadono a terra dolcemente con intervalli regolari e la delicatezza di un fazzoletto.
C’è da augurarsi che catturi sempre più l’attenzione e venga coltivata, considerando che è una pianta rustica, capace di resistere anche a temperature basse.
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