La grande casa dove ora abito, in tempo di guerra, nel '44' si trovava lungo la linea gotica; per questo motivo, lì hanno soggiornato e sono passati soldati tedeschi, americani, brasiliani e partigiani.
Insieme a quest'ultimi, come raccontava mia madre, c'era un ragazzo, di sedici anni che, con loro, avrebbe oltrepassato l'Appennino. Portava con sé una grossa scatola di cartone accuratamente chiusa.
A mia madre chiese se poteva lasciarla in custodia, perché, andando al nord, in montagna con i partigiani, non avrebbe potuto portarsela dietro.
Nella scatola, affidata in custodia, c'era un... PRESEPE :
Statuine di cartapesta, ben rifinite: S. Giuseppe, la Madonna, il Bambino, il bue e l'asinello. C'erano tante casette di sughero dipinte e con il tettuccio di cartone, il pozzo dal secchio appeso in alto con il fil di ferro, il pastore con le pecorelle e ancora... la lavandaia, il boscaiolo e il bellissimo castello di Erode, con le torri di tappi ben incollati e dipinti e con l'arco a sovrastare la strada di ingresso.
Passò il tempo, la guerra finì, passarono gli anni, si susseguirono le generazioni.....il ragazzo non é più tornato a prendere la sua preziosa scatola.
IL presepe ,passando di mano in mano, apprezzato e usato dai bimbi di prima generazione a quelli di poi, con il tempo si è rovinato. le statuine distrutte, le pecorelle disperse.
E' rimasto il pozzo, un po' sbrenciato, qualche casuccia e il castello di Erode con il suo arco d'ingresso.
Del ragazzo di allora non si é più saputo nulla.
Voglio sperare e pregare che sia sopravvissuto alla guerra e che abbia avuto una vita serena, ricca di presepi e di speranza.
Pieranna è una bellissima storia. Bella per te da ricordare, e bella da raccontare. BUON NATALE.....
RispondiEliminaVeramente bella storia, anche se lascia un'ombra di tristezza per il giovane che non è tornato...
RispondiEliminaGrazie per averla condivisa. Buone feste.