mercoledì 2 agosto 2023

Mio nonno

Grande esempio di solidarietà

Mia mamma mi ha detto questo

Mio nonno detto il Casetta veniva da Pegnana, forse abitava in una località chiamata in quel modo, poi con mia nonna stava alle Casacce: aveva la casa dove ora ci sono i campi da tennis del Ciocco. Oltre a coltivare quel piccolo pezzo di terra faceva il muratore, spesso veniva chiamato per fare piccoli lavori in case sparse nella montagna. Una volta si trovava in un casolare vicino alle Prade Garfagnine per fare un lavoro per conto del padrone. In questa casa, come contadini, ci abitava una famiglia numerosa con dei bambini piccoli.  Mio nonno mentre svolgeva il suo lavoro si accorse che sul tavolo mentre mangiavano non avevano la polenta di neccio, un alimento importante per quei tempi, praticamente facevano la fame. In quell’anno i castagni su in alto vicino ai mille metri di altezza, avevano fatto poche castagne e la farina era scarsa. Mio nonno quando tornò a casa disse al suo figlio più grande, stasera ti preparo un sacco di farina, domani portalo a quella famiglia nella casa dove lavoravo oggi. Il babbo di quei bimbi quando si vide consegnare quella farina non riuscì nemmeno a ringraziare e si mise a piangere.

Prima della seconda guerra mondiale le famiglie di contadini erano numerose e mangiavano quello che producevano, di solito per mangiare non c'era problema. Solo se per qualche motivo, tipo siccità o ghiacciate, le castagne e altri prodotti non venivano esistevano problemi.

Nei mulini i prodotti magari c'erano, ma nelle famiglie contadine mancavano i soldi per comprarli. 

1 commento:

  1. Direi, generosità e solidarietà. Pronti ad aiutare il prossimo.
    Bella storia. Grazie Francesco!!

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