mercoledì 18 ottobre 2023

LA CARA VECCHIA FOTOGRAFIA


 18.10.2023


Le origini della fotocamera(dal web)

Già il filosofo Aristotele osservò, che la luce, passando attraverso un piccolo foro, proiettava un'immagine circolare[4]. Lo studioso arabo Alhazen Ibn Al-Haitham giunse (prima del 1039) alle stesse conclusioni, definendo la scatola nella quale tutte le immagini si riproducevano con il termine "camera oscura"[5]. Nel 1515 Leonardo da Vinci, studiando la riflessione della luce sulle superfici sferiche, descrisse una camera oscura che chiamò "Oculus Artificialis" (occhio artificiale), la cosiddetta camera oscura
leonardiana, al cui modello applicò una lente. Un apparecchio del genere, usato per studiare l'eclissi solare del 24 gennaio 1544, fu illustrato dallo scienziato olandese Rainer Geinma Frisius[5]. A Gerolamo Cardano fu da attribuirsi, nel 1550, l'utilizzo pratico di una lente convessa per aumentare la luminosità dell'immagine, mentre il veneziano Daniele Barbaro, nel 1568, utilizzò una sorta di diaframma di diametro inferiore a quello della lente per ridurre le aberrazioni.

                                                
                                                                                                                                     
 

                                                                                                        



La Cara Vecchia Fotografia

 

          Quando teniamo tra le mani una fotografia ci limitiamo ad ammirare l’immagine. Ci piace osservarla ed anche commentarla. La fotografia è un importante documento di vita. Ė facile da realizzare: si mira all’oggetto e con un semplice click abbiamo fermato il tempo. Oggi è ancora più semplice, basta uno smartphone.

          Una volta non era cosi, perché la macchina fotografica non era alla portata di tutti, la possedevano solo chi di professione    ……………   ma il desiderio di avere una foto ricordo era di tutti.

 

       All’epoca anche ai miei genitori (babbo1921/ mamma1923)piaceva mettersi davanti all’obiettivo e conservare le fotografie. Ne avevano tante. Credo che anche loro si rivolgessero ad un esperto.

      Abbiamo mai pensato quale storia può essere nascosta in quegli scatti di immagine, il motivo di voler immortalare quel preciso attimo,  persone, e cose? chi c’era nel background? Tante volte sfogliando il nostro album   non troviamo la risposta.




       Nella foto del 1955, io avevo appena 2 anni, non ricordo assolutamente niente di quel lampo, però nel background di quella fotografia mi piace immaginare che fosse stato mio Babbo a prendermi in braccio e delicatamente posarmi in quella posizione, penso che intorno a me ci fossero state tante persone, forse in attesa di farsi scattare anche loro una fotografia, mi piace pensare che i miei occhi fossero rivolti verso la Mamma che mi diceva di sorridere prima di sentire lo scatto del fotografo. Di sicuro i miei genitori avevano la volontà di eternare un frammento della mia vita, e regalarmi un ricordo di quel giorno al monumento del loro paese. Forse eravamo in compagnia di amici e parenti, perché a quei tempi il centro era molto frequentato, e poi non poteva mancare la presenza del fotografo.

       Qualche volta ho sentito mio Babbo e Mamma parlare quando dicevano che per avere una fotografia bisognava chiamare un professionista, e ricordavano una persona che veniva da Barga, con un nome buffo, il Pencetto.

Quella foto per me è speciale.

L’altra foto (2023) è frutto della tecnologia moderna.

Una Domenica mattina mentre mi incamminavo, da sola, verso il Duomo, mi fermo, e con l’uso dell’auto scatto capto quella breve sosta ai piedi del monumento.

Ė una fotografia con il background meno affascinante.

Per me quella foto non ha niente di speciale.

Forse un giorno lontano lo sarà per i miei nipoti.

EVVIVA LA FOTOGRAFIA


p.s "e, sono ancora qui" .... per fortuna ..


 


 


1 commento:

  1. Bella idea Emma ed hai ragione, tante cose ci sarebbero da scrivere sulla fotografia, cose legate ad emozioni forti, ricordi dolcissimi del passato, nostalgia rigenerante il futuro. Grazie per avercelo ricordato.

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