Già il filosofo Aristotele osservò, che la
luce, passando attraverso un piccolo foro, proiettava un'immagine circolare[4].
Lo studioso arabo Alhazen Ibn Al-Haitham giunse (prima del 1039) alle stesse
conclusioni, definendo la scatola nella quale tutte le immagini si
riproducevano con il termine "camera oscura"[5]. Nel 1515 Leonardo da
Vinci, studiando la riflessione della luce sulle superfici sferiche, descrisse
una camera oscura che chiamò "Oculus Artificialis" (occhio
artificiale), la cosiddetta camera oscura
leonardiana, al cui modello applicò
una lente. Un apparecchio del genere, usato per studiare l'eclissi solare del
24 gennaio 1544, fu illustrato dallo scienziato olandese Rainer Geinma
Frisius[5]. A Gerolamo Cardano fu da attribuirsi, nel 1550, l'utilizzo pratico
di una lente convessa per aumentare la luminosità dell'immagine, mentre il
veneziano Daniele Barbaro, nel 1568, utilizzò una sorta di diaframma di
diametro inferiore a quello della lente per ridurre le aberrazioni.
La Cara Vecchia Fotografia
Quando teniamo tra le mani una fotografia ci limitiamo
ad ammirare l’immagine. Ci piace osservarla ed anche commentarla. La fotografia
è un importante documento di vita. Ė facile da realizzare: si mira all’oggetto e con un
semplice click abbiamo fermato il tempo. Oggi è ancora più semplice, basta uno
smartphone.
Una volta non era cosi, perché la macchina fotografica
non era alla portata di tutti, la possedevano solo chi di professione ……………
ma il desiderio di avere una foto ricordo era di tutti.
All’epoca anche ai miei genitori (babbo1921/
mamma1923)piaceva mettersi davanti all’obiettivo e conservare le fotografie. Ne
avevano tante. Credo che anche loro si rivolgessero ad un esperto.
Abbiamo mai pensato quale storia può essere nascosta
in quegli scatti di immagine, il motivo di voler immortalare quel preciso attimo, persone, e cose? chi c’era nel background? Tante
volte sfogliando il nostro album non
troviamo la risposta.
Qualche volta ho sentito mio Babbo e Mamma parlare
quando dicevano che per avere una fotografia bisognava chiamare un
professionista, e ricordavano una persona che veniva da Barga, con un nome
buffo, il Pencetto.
Quella foto per me è speciale.
L’altra foto (2023) è frutto della tecnologia moderna.
Una Domenica mattina mentre mi incamminavo, da sola,
verso il Duomo, mi fermo, e con l’uso dell’auto scatto capto quella breve sosta
ai piedi del monumento.
Ė
una fotografia con il background meno affascinante.
Per me quella foto non ha niente di speciale.
Forse un giorno lontano lo sarà per i miei nipoti.
EVVIVA LA FOTOGRAFIA
p.s "e, sono ancora qui" .... per fortuna ..
Bella idea Emma ed hai ragione, tante cose ci sarebbero da scrivere sulla fotografia, cose legate ad emozioni forti, ricordi dolcissimi del passato, nostalgia rigenerante il futuro. Grazie per avercelo ricordato.
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