L'abitudine ad andare a scuola, il suo diventar routine è un veleno o un mettersi il prosciutto sugli occhi, fa calare adrenalina e curiosità, sia agli scolari che agli studenti, ancorché adulti. Forse perché chiunque pensa di essere Achille. Il paradosso, invece, per noi, quando capiamo che cosa voglia dire essere adulti, è che scopriamo che adulti significa ancora che "c'è sempre da imparare!", e questo nonostante che abbiamo detto, alla fine dei nostri studi da giovani, "finalmente è finita! Vado a mettere i libri in soffitta, e chiudo!"
Per questo per un e una adulta tornare a scuola è dura! Ma poi si vede chi è "ancora a scuola" e chi no, tra la gente adulta!
Tuttavia, imparare non deve diventare pesante, per questo ci sono dei metodi come quelli che adoperiamo in AAAS: a volte ti sembra di sprofondare nell'iintrigato o nell'inutile o nel già visto: poi la scintilla del nuovo e del non conosciuto, cioè della utilità della curiosità si riaccende.
È forse questo che può capitare dopo un ciclo di studi intenso, di tre anni, con prove ed esami che mettono alla prova la tua capacità di crescita non soltanto in informatica pratica, ma anche nel pensare, nel correggere il tuo controllo personale, nel concedere e nel cercare il valore del lavoro a 20 mani del quale ti eri dimenticata/o o che non avevi mai fatto perché non era in auge ai tui tempi o fino a quando non hai incontrato gli AAAS.
E poi ci sono gli inconvenienti, anche tecnologici, o gli impegni della vita che ti chiedono di sospendere o passare ad altro. Anche altrove ci si può realizzare, non solo nello studio, certo! Le esperienze intense hanno bisogno anche di pause o di distrazioni nel senso di fare altro.
I successi, contengono gratificazioni, sono importanti, sono molle o trampolini di lancio per altre sfide o vicende fantastiche. Tuttavia sono come le ciambelle, quando le mangi non ti rimane in mano neppure il buco! 😊 E poi il successo stressa, per questo il consiglio è cercar di ripeterlo ma in modalità via via diverse. E il successo può essere superfluo o può avere delle prospettive, delle mete.
È possibile farsi la domanda su quando gli AAAS abbiano concepito di aver effettivamente delle mete. Individuali, di gruppo, di associazione. Oppure le abbiano riconosciute a cose fatte, vissute.
Il logo in alto dice: AAAS continua. Quindi può voler dire anche che ormai atteggiamenti e metodologie sono comprese e saranno comunque AAAS anche in ordine sparso e senza stare con gli AAAS. 😶
Un po' l'atteggiamento degli scienziati: per loro non è una novità cercare di scoprire, e percorrere per questo strade nuove con la medesima meta.
Ci sarebbe adesso da dichiarare la meta, anche se è insita nella esperienza pluriennale degli AAAS .
E l'altra cosa è: la meta è uguale (la stessa) per ognuno o ce ne sono di personali che convivono con quelle condivise nel gruppo? O ancora, le mete si scoprono durante il percorso?
Le mete ( almeno per me AAAS) sono obiettivi da raggiungere anche se sono consapevole che comportano fatica e a volte voglia di rinunciare, ma la voglia di mettersi in gioco prevale sempre, e allora forza e AVANTI!..DanielaP:........
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