La Quaresima è una discesa umile
dentro di noi e verso gli altri.
Giunge ogni anno come un “tempo favorevole” per accogliere
la grazia del Signore, invitandoci ad iniziare ancora una volta un cammino di
conversione: un tempo di quaranta giorni da vivere insieme, come tempo di
ritorno a Dio. Questa nuova opportunità che il Signore ci offre, non dobbiamo
mai darla per scontata: è un dono che dovrebbe suscitare in noi un senso di riconoscenza
e scuoterci dal nostro torpore.
Il termine Quaresima in genere suscita negli animi
della gente di oggi un senso di disagio, richiamando alla mente quasi un senso
di oppressione e il “dovere” di pratiche penitenziali e austerità per nulla allettanti.
In realtà non dovremmo sentire questo periodo dell’anno come un peso, ma
piuttosto come un’occasione e una possibilità straordinaria di salvezza, e
quindi viverlo con generosità e gioia.
In questi giorni dove i rumori della
guerra turbano i nostri cuori, minano la pace e provocano dolore e distruzione,
morte e lacrime, vogliamo ancora di più innalzare la nostra preghiera al
Signore, perché ponga fine a tutto questo male e faccia sorgere una nuova alba
sulla nostra terra.
E allora, in queste settimane di
Quaresima c’è da dare “spazio alla preghiera ", ritornare all'adorazione,
di cui abbiamo perso il senso e nell'adorazione "rimanere in ascolto alla
presenza del Signore”, “Dio di misericordia e di compassione, il Dio del
perdono e dell’amore, il Dio della tenerezza e della sollecitudine”.
Che riflessioni vere! Quanto c'è bisogno di silenzio per imparare ad ascoltare!
RispondiElimina