mercoledì 3 luglio 2024

UNA STORIA DI MOTO!!!!



 3.07.2024





Già da ragazzotto mio Marito nutriva la passione per le motociclette, e trasmise questo amore a nostro Figlio, dove alla fine della maturità (2000) incoronò il suo sogno di meccanico in un’officina di riparazioni di  motocicli, per lui era il massimo, ed era felice!!!!

 

 Conobbi mio Marito (1968) nella piazzetta del Centro Storico seduto per terra davanti alla sua amata Lambretta, circondato di stracci, che usava per lustrarla, e vari attrezzi meccanici per la manutenzione. Quel piccolo veicolo riusciva a distrarlo anche dalla compagnia degli amici e delle amiche.

Un giorno decise di alzare lo sguardo anche su di me, e iniziò la conversazione presentandomi quella motoretta con parole tecniche che  mi limitai solamente ad ascoltare. Da quel giorno i suoi atteggiamenti nei miei confronti cambiarono. Mi invitava spesso a fare un breve “giretto” in paese perché potessi provare il brivido di stare sulla sella delle due ruote. Con molta calma e pazienza mi insegnò la corretta posizione di seduta sul veicolo, indicandomi anche il modo giusto da adottare per accompagnare la manovra nelle curve, praticamente dovevo tenermi molto stretta a lui con le braccia intorno al suo giro vita. Lui sapeva tutto: i giusti giri del motore, e la marcia perfetta da inserire durante la corsa ….. ed era pronto a farmi qualsiasi osservazione riguardo l’oggetto.

A quei tempi il casco non era obbligatorio e noi affrontavamo il viaggio con il vento nei capelli e i moscini negli occhi.

Eravamo giovani (lui 19 ed io 17 anni) quando si viaggiava con la Lambretta, ed era appropriata per una coppia di fidanzatini come noi.


 dal web) La Lambretta è uno scooter italiano prodotto dalla industria meccanica Innocenti di Milano, nel quartiere Lambrate, dal 1947 al 1972. Il nome "Lambretta" deriva dal fiume Lambro, che scorre nella zona in cui sorgevano proprio gli stabilimenti di produzione.[1]

Forse non tutti sanno che durante la seconda guerra mondiale, la fabbrica Innocenti fu bombardata e completamente distrutta. Innocenti, nell’attesa di riacquisire da parte degli Alleati gli stabilimenti di Milano, diede vita nella Capitale allo studio del prodotto che avrebbe costituito la riconversione post-bellica della fabbrica: infatti, prendendo ispirazione proprio dai motor scooters militari americani che si vedevano in Italia durante la guerra, e comprendendo le nuove necessità di motorizzazione utili alla popolazione nell’immediato dopoguerra, decise di dedicarsi alla produzione del rivoluzionario scooter.

Quali sono le principali caratteristiche meccaniche della Lambretta 

Come la Vespa, anche la Lambretta, quando fu progettata, aveva un motore a 2 tempi funzionante a miscela di benzina e olio, nonché 3 marce, con una cilindrata che variava dai 49 ai 198 cc. Diversamente dalla Vespa, che è stata costruita con un telaio costituito da un solo pezzo, la Lambretta però aveva una struttura tubolare più rigida su cui veniva assemblata la carrozzeria.

https://www.google.com/search?q=la+storia+della+lambretta

                        


 Gli anni passarono e ci sposammo (1973). A quel punto si mise da parte quel veicoletto per passare alla guida di una macchina, per far fronte  alle esigenze famigliari. 

I figli crescevano, ed arrivò il momento che diventarono indipendenti, e come per tanti genitori, anche noi ci trovammo a viaggiare molto spesso da soli. 

A quel punto, si risvegliò in lui, quella passione, di motociclista che per anni lasciò dormire nel suo cuore.

Rimuginava i suoi pensieri e presto decise di comprare una moto Ducati (1998), anche a me piacque la scelta. Ci affrettammo ad attrezzarci con caschi, tute, stivali, guanti, borse laterali per il bagaglio, “chi più ne ha più ne metta”, non ci doveva mancare nulla per viaggiare in sicurezza su quella bella moto, di colore “canna da fucile”. Con la testa avvolta da quel casco integrale mi sentivo spensierata, riuscivo a sentire i profumi, la freschezza e la dolcezza dell’aria, le vibrazioni sulle braccia, le gioie, le meraviglie e i disagi quando il tempo era brutto. E poi anche quella sensazione magica quando la strada è monotona e il tempo non esiste più.



 Partecipavamo ai raduni organizzati dal MOTO CLUB, e la sensazione che si prova a muoversi con un gruppo di oltre 300 moto scattanti, è indescrivibile.

Molto di più nella stagione estiva si sente a distanza il rombo delle moto, e come fulmini si vedono sfrecciare. Mi emoziona!!! Mi piace quando i centauri, avanzano nelle lunghe file in autostrada, sembra che volino e si aggiudicano la padronanza della strada in libertà.

Ma quando gli anni si fanno sentire, è bene pensare,

“chi va piano, va sano e lontano”

 

BUONA GUIDA MOTOCICLISTI

 

(Dal web)

 

La storia della Ducati

 

https://www.powerbikeprato.it/la-storia-della-ducati/

 

 

Il logo Ducati è stato modificato tantissime volte nel corso della storia dell’azienda. L’ultima versione è stata creata nel 2008 per celebrare l’emozione della curva, luogo e momento in cui una moto Ducati regala sensazioni uniche e impareggiabili. La curva è incastonata in uno scudetto di colore rosso, simbolo di vittoria e di sportività italiana, e sovrastata dal classico logo Ducati.

Il nome Ducati

L’azienda fu creata nel 1926 dall’ingegnere Antonio Cavalieri Ducati con il nome di Società Scientifica Radio Brevetti Ducati, specializzata nella ricerca e produzione di tecnologie per le comunicazioni radio. Lo scopo era di sfruttare industrialmente i brevetti del figlio Adriano che, benché giovanissimo, aveva realizzato il primo radio collegamento stabile fra Italia e Stati Uniti. Negli anni a seguire l’azienda cominciò ad affermarsi anche su altri campi industriali ma fu solo nel dopoguerra che, nel 1946 fu creato il reparto motociclistico.

 

 

 

 

 

 

2 commenti:

  1. Buongiorno Emma e complimenti, ci hai deliziati con i tuoi ricordi giovanili. Interessanti anche le curiosità sulle storiche marche italiane delle 'Due ruote'

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  2. Mariella grazie per aver letto il mio racconto!!!😘

    RispondiElimina

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