domenica 30 luglio 2023

Stagione infernale...Luglio 2023

       09/07/2023    

      Con grande apprensione veniamo a conoscenza di un grave incidente occorso al nostro Prof. Siamo ovviamente sconvolti e nonostante la lontananza, (alcuni in vacanza altri occupati da molteplici attività), ci ricompattiamo e proviamo a portare conforto spiritualmente, o meglio virtualmente, come Lui ci ha addestrato, al nostro prof.   

      La nostra chat WA diventa ottimo veicolo di informazioni, in breve lui stesso ci fa partecipi dei notevoli disagi conseguenti, ma non manca di trasmetterci il consueto coraggio ed ottimismo che lo contraddistinguono.

      Dal giornale di Barga online di quel giorno


       A distanza di qualche settimana, in vista di una riconquistata normalità...torniamo ad augurargli un buon proseguimento di estate...ci vediamo presto! 




venerdì 21 luglio 2023

A seguito di: La Corsonna di Emilio Lammari

https://www.adultiancoraascuola.eu/la-corsonna-chi-come-me-oggi-e-nonna-puo-dire/ 


Bello l'articolo di Emilio, ricco di memorie condivise, e letto e riletto quindi con gran piacere. Fantastica la foto della passerella oscillante, che credevo introvabile.

La percorrevo da bambina correndo sulle tavole di legno che sobbalzavano forte, in senso contrario al dondolio della passerella : non era facilissimo mantenere l'equilibrio ed avevo un po' paura, ma non volevo certo esser da meno del mio grande fratello. Era una prova di coraggio! (da farsi, spero, quando il torrente era in secca) Nel ricordo di me bambina la passerella aveva un'altezza incredibile ed era lunghissima, vederla nella foto mi ha fatto sorridere.
Molte persone la percorrevano, specie la Domenica quando a Barga c'era il mercato e chi abitava di là dalla Corsonna, alla Moma o ad Albiano veniva in "città" per la S. Messa e il mercato, camminando lungo quella mulattiera, lastricata e ben tenuta che, al Candino attraversava il torrente. Anche i negozi erano aperti la Domenica e le Banche chiudevano soltanto il Lunedì.
C'era chi passava per il sentiero con scarpe grosse o zoccoli di legno,  tenendo al collo, legate tra di loro le  scarpe della Domenica, pulite e lucidate, da indossare, appena in vista del paese, per la Messa e il mercato domenicale.
Anche gli zii di mia mamma venivano a Barga a piedi dalla Moma a comprare lo zucchero, il sale e le altre poche cose che non venivano prodotte dai contadini della zona. Si recavano alla messa delle nove in S. Rocco, sempre affollatissima perché nella zona del mercato e si fermavano a mangiare da noi, che lì abitavamo, portandoci qualche uovo, talvolta un pollo ruspante e, sempre, verdure appena colte dal loro grande orto e avvolte, a mo' di cestino, in un fazzolettone a quadri bianchi e blu.
Tra i contadini di allora c'era un vecchio ( vecchio secondo me bambina) che ogni tanto mi raccontava del cavallo e delle sue mucche, aveva gli occhi celesti e mi  affascinava tantissimo perché non portava le scarpe :  camminava a piedi nudi!   Non capivo come facesse a non sentire male sulle stoppie e sui sassi appuntiti e mi incantavo a guardare quei piedi grossi e callosi.    Provavo anche ad imitarlo, di nascosto a mia madre, ma, nonostante i miei sforzi ero in grado di farlo solo su un prato di erba fresca.

Dell'infanzia rimangono frammenti,  flash vivi e come appena avvenuti.  Se ne stanno spesso nascosti negli angoli della memoria , ma, come in questo caso, leggendo l'articolo di Emilio, esplodono, balzando fuori vivi e graditissimi.     GRAZIE EMILIO!

mercoledì 19 luglio 2023

La Corsonna: articolo scritto da Emilio Lammari

 Il fanciullino che ero, sull'acqua d'argento del Serchio e sulla verde Corsonna. Com'era l'ambiente naturale fuori dal nido di casa mia? Cominciai a scoprirlo quando piccolissimo mi padre mi portava con se al Campo dell'Impero, dove vicino all'alveo del Serchio coltivava l'orto. Erano i primi anni cinquanta e a quel tempo non si praticava la pesca sportiva, dall'argine del fiume vidi uomini catturare i pesci stordendoli battendo con una mazza sui sassi affioranti d'acqua. Era quello un modo efficace a quel tempo per riempire i piatti. A sei anni la mia famiglia si trasferi nella campagna di Albiano sulla Corsonna. Da li nell'ottobre del 1954 iniziani ad andare a piedi a scuola Barga passando sulla passerella oscillante posta su cavi. Più in là dell'acqua della Corsonna c'era il mulino, erano i primi meccanismi che osservavo e mi affascinavano. Ricordo con nastalgia l'Alfredo il mugnaio che lo teneva vivo, i ballocchi di farina dolce che mi regalava il rumore delle macine in movimento, il getto dell'acqua contro le pale. Ora quel rumore me lo ricordo suono. Da quel punto della Corsonna iniziai ad osservare l'orizzonte, le Panie, il Gragno , il Forato dove in purezza segretamente pensavo che finisse il mondo abitato, ero un terrapiattista convinto. Poi anni dopo mi portarono sul quel profilo e allora da lassù osservai che "ci sono più orizzonti di quelli che vedi."D'estate presso la diga del Candino divenne la spiaggia di Barga, un folla di ogni età veniva a fare il bagno molti con la saponetta in mano nell'invaso che si venne a creare con lo sbarramento della diga. Noi ragazzi nella platea dove imparai a nuotare dove l'acqua era meno profonda. Da casa la mamma mi chiavava spesso per localizzarmi dove ero. Poi verso gli gli 8 e i 10 anni cominciai ad esplorare catturando girini e ranocchie, i grilli nei prati, per raccoglie le more e pescando a mano nei momenti di secca, trote, anguille, chiozzi e rovelle che all'epoca popolavano l'acqua del torrente e la gora del mulino. Un giorno mi spinsi oltre e trovai un'altro mulino dove abitava Pietro mio compagno di scuola, scopri allora che il primo mulino non era più il solo. Iniziai cosi pian piano a conoscere ed a esplorare il percorso della Corsonna, che divenne la mia palestra. Con la paura addosso che mi attanagliava quando mi allontanavo troppo da non sentire più le grida e la voce della mamma con i suoi rassicuranti richiami. Iniziai cosi col timore dell'ignoto, sulla mia cara e verde Corsonna a conoscere il territorio



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martedì 18 luglio 2023

MY SHADOW AND I ....

 18.07.2023 ....


Me and my shadow …

 

There’s nothing better than starting the day practecing a quick walk. Early in the morning the fresh summer air regenerates your lungs and hugs your heart. You feel covered from head to toe by energy. Along the road only the chirping of the birds break the silence, and you glance to capture all the best of the green scenery surrounding you!

Nature life is amazing.

 

All of a sudden appears my shadow!!!

it follows me,

 it turns in front of me,

 then it switches on my left,

 and quickly switches on my right.

 It makes me dizzy!!!

e.s.#

 

I love the wild flowers growing on the edges of the road, and I admire the sunbeams shining on the ecobales in the dry fields. All this gives a delightful pleasure. The trees look even higher under the blu sky.

It’s fun walking with my mischievous shadow under the big, and wonderful Pania mountain.

 

 


 

Non c’è niente di meglio che iniziare la giornata praticando una veloce camminata. Nelle prime ore del mattino l’aria estiva rigenera i polmoni ed abbraccia il cuore. L’energia positiva ti avvolge. Per la strada solo il cinguettio degli uccelli rompe il silenzio, e regala agli occhi una miglior visione del verde panorama circondante.

La natura è meravigliosa.

 

 

Tutt’ad un tratto  appare la mia ombra,

mi segue,

 ruota davanti,

poi arriva alla mia sinistra,

e velocemente cambia alla mia destra.

Mi  fa girare la testa!!!!

e.s.#

 


Ammiro i fiori selvatici che crescono lungo il ciglio della strada e mi fermo a guardare i raggi di sole che splendono sulle ecoballe sparsi qua e là nei campi aridi. Gli alberi sembrano più alti, quasi accarezzano il cielo azzurro.

É divertente camminare sotto la sempre bella Pania a fianco della mia ombra birichina. 

















lunedì 17 luglio 2023


La magia delle lucciole

Quando le serate estive si fanno sempre più calde, si accendono tante piccole luci che si muovono libere nel buio. 
Una danza meravigliosa che brilla a intermittenza: è il tempo delle lucciole
Possiamo ammirare lo spettacolo solo allontanandoci dai luoghi illuminati dalle luci artificiali, andare in mezzo alla natura e silenziare i nostri flashes. 
Allora ecco l'incontro con la loro bioluminescenza (così si chiama questo fenomeno). 
La lucciola ama la notte. E poi, come potresti vederla se non fosse notte? 
Anzi, illumina anche le zone più buie, creando un'atmosfera magica. 
In genere è sempre in buona compagnia. Si muove  in gruppi. Ricordo, da bambina, veri e propri sciami. 
Qual è il loro segreto? 
Sono piccoli coleotteri, maschi e femmine, che producono la luce nella parte terminale dell'addome: è il loro rito di accoppiamento. 
La femmina sta tra i fili d'erba, non vola, brilla. Il maschio sorvola la zona cercando il segnale luminoso della femmina. Appena la vede, scende e avviene l'accoppiamento.


Non sapevo tutto questo da bambina, ma il loro bagliore aveva un grande richiamo su di me perché, oltre alla bellezza, nascondeva un mistero. Ogni lucciola infatti, una volta catturata e messa sotto un bicchiere o in un barattolo di vetro, garantiva la mattina seguente qualche soldino.


La voglia era di catturarne più di una, così di sera in sera avrei riempito il mio salvadanaio, ma la mamma diceva che solo lasciandola unica sarebbe arrivato il "mitico" regalo. 
Naturalmente, di nascosto, ridava poi la libertà al povero insetto.
E la mattina dopo, ... che gioia! Come brillava quel soldino!
Proprio come la lucciola!
Ricordo che con quelle dieci lire compravo il primo gelato, ad un solo gusto, dal Morino.
Il tempo in cui sarebbero comparse le prime lucciole, allora, era molto atteso, particolarmente da noi bambini che abitavamo in campagna. 
La scuola era finita e l'orario per andare a letto era un po' allungato.
Era il gioco della sorpresa: quando ci saranno le lucciole?
La mamma ci invitava a vigilare. Era un modo per farci sognare.
Negli ultimi anni, purtroppo, sono diminuite. Addirittura dicono che siano in via d'estinzione per varie cause: l'inquinamento ambientale che distrugge il loro habitat, l'inquinamento atmosferico e l'aumento della luminosità artificiale, l'uso dei pesticidi.
Nonostante questo, io le aspetto, anzi le vado a cercare nel buio.
Il loro fascino è irresistibile...

"Lucciola lucciola vien da me
che ti do il pan del re
pan del re e della regina
lucciola lucciola vieni vicina"

Da loro anche una pillola di saggezza:
"Non prendere lucciole per lanterne"
                                                           
                             





                   




                 

mercoledì 12 luglio 2023

IL RITORNO DEL PALIO DI GALLICANO.

 

13.07.2023            LET'S START AGAIN!!!



                           1997 


1988






1977

 

Ogni paese ha le sue tradizioni, ed ogni paese ha il suo Patrono.

Per Gallicano,  il 25 Luglio è giorno di festa. Sfila il Palio di San Jacopo.

Da più di 50 anni, esiste questa bella manifestazione.

Tutto prese vita dall’idea di alcune persone che volevano  divertirsi. Iniziarono un gruppetto di abitanti nella zona all’di ‘la dell’ARCO. I più creative fecero un carretto abbellito con cose semplici,  altre persone  si trasformarono con costumi fatti per caso, e suonarono qualche cembalo per far rumore. Tutto questo per dare senso ad una piccola sfilata portata in giro lungo le strade del Centro Storico. L’anno dopo si unirono altre persone di diversi quartieri della borgata, fino a creare i 4 rioni. Dal quel momento nacque una sana competizione, a volte molto animata tra i paesani.



1989



Anno dopo anno i carri fatti di carta pesta diventarono sempre più sofisticati. La sfilata si presentava con belle donne, vestiti sfarzosi, bimbetti a seguito, si sentiva tanta musica e tutti ballavano.

Il tifo per il rione del cuore non mancava.

Al giorno d’oggi i rioni sono 3, BORGO ANTICO, MONTICELLO, E BUFALI.

Il lavoro per la realizzazione della manifestazione è molto impegnativo, e le spese sono tante.


Dopo uno stop di 3 anni per la pandemia, quest’anno ritorna il Palio in tutto il suo splendore. Per la ripresa di questa tradizione va il merito a tutte le persone che amano il loro paese e non hanno voluto perdere le usanze della festa del  Patrono San Jacopo.

 

P.S. GALLICANO VI ASPETTA .........

 

PRIMA USCITA 15 LUGLIO ORE 21

                                                                         

          SECONDA USCITA 25 LUGLIO ORE 21 

 

domenica 9 luglio 2023

Un campo di lavanda ...

 9.07.2023


Un campo di lavanda …..

Alla lavanda sono attribuite numerose attività: sedative, antispastiche, antinfiammatorie, antimicrobiche e perfino ipocolesterolemizzanti. Più precisamente, tutte queste proprietà sono ascrivibili all'olio essenziale estratto dalla pianta.

Basta un breve scorrere tra i rimedi casalinghi e le ricette fai-da-te per sapere che la pianta di lavanda è di gran lunga una delle erbe preferite dalle nonne e non solo.

Non solo è bella e fragrante nel giardino, ha centinaia di usi (letteralmente). È la base di oli essenziali dalle mille proprietà benefiche ed è molto utile nella quotidianità.

La lavanda è nota per la sua capacità di migliorare il rilassamento e promuovere un sonno ristoratore. Meglio di tutto, a differenza di alcuni oli essenziali che richiedono molta cautela, la lavanda cade sul lato più sicuro dello spettro, rendendola un'ottima scelta da utilizzare per neonati e bambini. Un rimedio naturale che aiuta i bambini a stare calmi e ad addormentarsi.

Vediamo un pò cos'altro può fare ...

Lavanda: il piccolo fiore viola dal grande potere.

Si scopre che c'è una buona ragione (molte buone ragioni) per cui la lavanda è il braccio destro di una mamma in casa. Originaria dell'Europa meridionale e parti dell'Africa, dell'Asia e dell'India, molte culture antiche e medievali facevano affidamento sull'erba non solo per il suo profumo caratteristico, ma anche per le sue proprietà antidolorifiche e sedative.

 


Camminare in un campo di lavanda è incantevole. La sua inebriante essenza appiccica alla pelle come una spruzzata di profumo. Nella stagione della fioritura il colore violetta si accentua, ed è una pianta esile ma molto robusta. La lavanda esiccata sprigiona il meglio della sua fragranza. Confezionata in apposita sacchettini, ed appesi nell’armadio, è un naturale rimedio per tenere la biancheria, e non solo, con la freschezza del bucato appena fatto.

 

 

 

STORIA DI NATALE - RODARI

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