martedì 31 gennaio 2023

Ciaspolata sulla neve

 Bellissime le nostre montagne! 



Riescono sempre a sorprenderci con panorami splendidi, oggi mio marito ed io, abbiamo approfittato della splendida giornata per avventurarci sulle nostre montagne a passeggiare sulla neve con le 'ciaspole'.

Nostro genero che risiede in Abruzzo e lavora al Parco Sirente-Velino ci aveva fatto dono di due paia di ciaspole in occasione del Natale 2019 ma purtroppo dopo una prima sporadica uscita non eravamo più riusciti ad indossarle!

Oggi dal punto di vista sportivo, siamo riusciti a cavarcela, nonostante la nostra inesperienza ed  abbiamo trascorso una bella giornata facendo attività fisica e respirando aria pulita. Rientrando abbiamo cercato di cogliere il doppio tramonto del Monte Forato...ma purtroppo non ci siamo riusciti, forse la giornata giusta era ieri.






     

domenica 22 gennaio 2023

COFFEE TIME.....

 21.01.2023



L'ORA DEL CAFFE'...

Per il primo incontro dell’anno nuovo, gli AAAS si sono dati  appuntamento a Gallicano, alla pasticceria Gallo Goloso. Faceva freddo, siamo arrivate imbacuccate con sciarpa, capello, e guanti,  la Pania con il suo manto di neve ero uno spettacolo. Bella sempre!

Sedute al tavolo abbiamo ordinato, 3 caffè, 2 caffè macchiati, un tè, un cappuccino, un succo di frutta all’albicocca ed un paio di cornetti. Mentre si sorseggiava la nostra bevanda parlavamo dei nostri prossimi programmi di studio, e come al solito il Professore ci ha illustrato nuove idee per l’anno accademico, e l’importanza del Lifelong Learning nel territorio.

L’argomento che più ci sta a cuore,  è il nostro Story Book, il nostro “asso nella manica”…..  Abbiamo dato il VIAAAAAA alla STAMPA….

Dopo un pò ci siamo salutate perchè era l’ora del pranzo…….

Il tempo passò in fretta. Ci siamo dovute salutare perché era mezzo giorno. Rimaniamo in attesa per il prossimo incontro dell'ORA DEL CAFFE'…..


Coffee Time….

The Students of Longlife Learning have met at Gallicano for the first time, in the new year 2023, in the coffee and cake shop, Gallo Goloso.

 It was very cold, we arrived wrapped up with a scarf, a hat and gloves. The Pania Mountain looked amazing dressed with a white mantle of snow. Forever Wonderful!

We sat at the table and asked the waiter for: 3 coffees, 2 coffees with milk cream, a tea, a cup of hot milk with coffee, a glass of apricot juice and a couple of cakes. While we were sipping our drinks we talked about our future studies, and as usual the Teacher illustrated new ideas, and explained how important  Lifelong Learning is for the territory.

The topic that’s in our heart is our Story Book,  it’s our “trump card”….and we are very proud. IT’S READY TO BE PRINTED.

After a while we said goodbye because it was lunch time. But we are waiting for our next COFFEE TIME meeting…..

 

giovedì 19 gennaio 2023

                                                               A PIEDI              

Negli anni '50-'60 spostarsi a piedi, per qualsiasi impegno, era del tutto normale.
Lo facevano anche per trascorrere ore liete in compagnia. A veglio, nelle sere d'inverno, si andava a piedi confidando nella luce della luna per illuminare i passi.
L'automobile era appannaggio di pochi.
Le autolinee Nardini, oltre alla linea Barga-Lucca, svolgevano un regolare ed apprezzato servizio per garantire soprattutto il trasporto dei lavoratori della SMI secondo i vari turni giornalieri.
I pulmini scolastici erano "di là da venire".
Quindi, anche dalle abitazioni sparse sulla collina e montagna barghigiana, si raggiungeva il paese o il capoluogo a piedi, anche in tenera età, attraverso le vie vicinali o i piccoli sentieri.
Lungo il percorso era facile incontrare altre persone, spesso con un sacco o un "corbello" caricati sulla schiena, che approfittavano dell'incontro per scambiare due parole e, intanto, riposarsi un po'.
I loro volti, generalmente conosciuti, ispiravano sicurezza e senso protettivo ai bambini: davano  consapevolezza di appartenere ad una comunità.
Naturalmente, durante il tragitto, s'incontravano anche coetanei o ragazzi più grandi ed era bello camminare in compagnia, attenti però a non far tardi a scuola! 


La regolare frequenza scolastica era doverosa, quindi, non si era trattenuti a casa nè dalla pioggia nè da una nevicata. In questo caso, i sentieri di collegamento con ogni abitazione di campagna venivano liberati dalla neve da parte degli adulti e i ragazzi con gli stivaletti di gomma o gli scarponi, un cappottino di lana e un berretto di maglia, infreddoliti, ma felici di trovarsi in un paesaggio incantato, con la cartellina di cartone rigido piena di libri e quaderni, andavano a scuola. 
Cosa c'è di più bello per un bimbo (ma non solo) immergersi in un mondo così trasfigurato, con gli alberi pieni di ricami e i campi senza più confini, segnando le sue orme sulla neve candida!
In quegli anni le stagioni erano più regolari e la neve scendeva copiosamente e ripetutamente nei lunghi mesi invernali.
Eppure, i babbi raggiungevano con regolarità i posti di lavoro e i ragazzi la scuola.
Una modalità di vita che formava il carattere, per cui i giovani diventando adulti generalmente avevano sviluppato senso del dovere, resistenza alla fatica, percezione del tempo utile al compimento di un impegno.
Oggi, certamente, il modo di vivere è cambiato. Si è fatto ricco di appuntamenti quotidiani, con tempi ravvicinati che richiedono spesso velocità di movimento, quando non si è costretti a volte a lunghi spostamenti per lavoro o studio.
Gli automezzi, poi, sono più disponibili e alla portata di tutti.
Così il camminare a piedi è diventato un optional, un hobby, un semplice e salutare sport da vivere nel tempo libero per scelta personale, oppure è sollecitato dal medico per prevenzione o in presenza di campanelli d'allarme, come esercizio utile a mantenere o recuperare il funzionamento ottimale del nostro organismo.
Pure ai bimbi è particolarmente consigliato il movimento all'aria aperta per igiene fisica e mentale.
Se si esclude qualche Progetto Pedibus, realizzato da alcuni Comuni per diffondere una "nuova cultura" (nuova o antica?) della mobilità casa-scuola, i bambini anche all'interno di un piccolo centro oggi si spostano prevalentemente ricorrendo al mezzo di trasporto (pulmino o autovettura familiare).
Difficilmente sono accompagnati a piedi e tantomeno si spostano da soli o con coetanei, data anche la pericolosità del traffico.



Senza dubbio, a tutte le età il camminare a piedi libera la mente, favorisce l'attività di pensiero con l'osservazione del mondo intorno, pronto a cogliere particolari che altrimenti sfuggirebbero e godere degli sfondi, della luce del cielo, di piccoli animali e piante, dei cambiamenti stagionali, di suoni e profumi naturali.
Camminare è vita. Primum deambulare...





martedì 17 gennaio 2023

Un viaggio in Iran


L'Iran, l'antica Persia, è un Paese di grande civiltà, molto bello, ricco di storia, con gente orgogliosa ma anche cortese e accogliente, gente curiosa di incontrare e conoscere altre realtà e modi di vivere. Parlo naturalmente dei civili non certo della polizia religiosa.

 Le città sono grandi e moderne, con ampi viali trafficati, con persone che vanno al lavoro, studenti e casalinghe. In mezzo a tutta questa normalità  colpiscono le macchie nere delle donne  coperte dallo chador e non basta  notare i jeans che escono civettuoli dallo hijab delle studentesse universitarie per togliere la tristezza di quella differenziazione tra uomini e donne .    

Il mio viaggio è molto datato, si riferisce a ben 25 anni fa, ma purtroppo la situazione è ulteriormente peggiorata ed è con tristezza e rimpianto che racconto le impressioni di allora e ricordo le persone incontrate.


 Il viaggio iniziò in allegro divertimento, per la difficoltà di mandare una foto adatta per ottenere il visto. Serviva un velo nero, spesso e senza ricami, per coprirmi testa collo e orecchie: il velo scivolava da tutte le parti e solo l'aiuto della Roberta Popolani e una ventina di mollette riuscì provvisoriamente a tenermelo in testa per la fotografia.

 La preparazione della valigia fu un ulteriore rompicapo: serviva un abito  da indossare sopra i pantaloni, scuro e diritto, guai a segnare la vita, faceva caldo e me la cavai con un grembiule blu scuro che indossavo in casa.., ma ..era a mezze maniche e non andava bene, ci aggiunsi allora due  maniche tagliate da una camicia e strette da un elastico, come gli scrivani, le mettevo e le toglievo la sera , lavandole se necessario. Scarpe scure e chiuse, cappello e fazzoletto in testa ,scuro pure quello a coprire collo e fronte.

 Per la sera, nei magnifici alberghi per stranieri in cui alloggiavamo, avevo per fortuna un abito nero, lungo, marocchino da indossare per salvare la situazione... peccato che per andare a cena nello stesso albergo dimenticavo spesso di fasciarmi la testa e venivo rispedita a corsa in camera per rimediare velocemente.

Il nostro accompagnatore e guida Iraniana era un giovane molto simpatico, agitato, sempre un po' sul chi vive, guardingo direi e, come poi abbiamo  capito,  la cosa era più che comprensibile, Era stato in Italia e parlava bene la nostra lingua.

Nei lunghi percorsi in autobus ( a noi riservato in quanto gita organizzata) ci parlava del Paese, con dovizia circa la storia dell'antica Persia ,ma cercando di eludere domande riguardo alla situazione del periodo.

 Faceva caldo e noi donne, insofferenti , ci allentavamo sciarpe e cappelli per respirare un po'.
la nostra guida ci implorava, ogni volta. di non farlo, perché se ci avessero visto così gli avrebbero tolto il lavoro, la patente di guida turistica  e poi chissà...

 I controlli lungo il percorso erano frequenti e improvvisi: i "guardiani" salivano e ci scrutavano attentamente ,una per una, controllando i passaporti.
Questo continuo stare attente all'abbigliamento era per noi molto pesante a livello psicologico.
 La foto a fianco mostra delle bambine  di una scuola materna ma la donna seduta non é la maestra, é una compagna di gita, la maestra non poteva farsi riprendere.

Ricordo una conversazione tra mio marito e una giovane regista iraniana : lei era costretta spesso a interrompersi perché mio marito, come sua abitudine, per l'interesse suscitato dalla conversazione,  le toccava inavvertitamente il braccio, lei lo pregava, ogni volta, di allontanarsi perché per lei e il suo lavoro ciò era molto pericoloso.

Davanti alla moschea più famosa, prima di entrare nel cortile,  dettero a noi donne un ulteriore mantello, nero, lungo fino ai piedi, da indossare sopra tutti i nostri già coprenti abiti.
 Ragazze iraniane curiose e sorridenti ci circondarono, desiderose di comunicare in qualche modo.   A me fecero notare a gesti che mi ero messa il mantello alla rovescia.

 Io, senza pensarci un attimo, lo tolsi per sistemarlo nella maniera giusta.
   Ecco..in mezzo secondo le ragazze sparirono ed io avvertii, violenta, la sensazione di essere completamente nuda, nuda in mezzo alla piazza.

 Impressionante come un'atmosfera e un ambiente creato e imposto da altri possa incidere e farti modificare il tuo modo di sentire e anche di essere. Un banalissimo gesto in una società guidata da integralisti può acquisire un certo significato solo perché da loro voluto.
 
 Mi son rimasti nel cuore quei giovani, che durante il nostro viaggio, pur nel percorso preparato per stranieri, riuscivano a mostrare interesse e desiderio di comunicare e quelle donne, occhi bellissimi e espressivi se solo potevano guardare senza timore e quelle bambine che andavano a scuola,  allegre e vivaci, pur nella loro rigida compostezza .

 

 

lunedì 16 gennaio 2023

QUANTE BOTTEGHE VI RICORDATE?....

                              
16.01.2023



                   Quante Botteghe Vi Ricordate? 

 

       Ho un simpatico ricordo della bottega delle sorelle “Clelia”. Questo locale era addebito ad un bar – alimentare situato vicino all’Arco.  Era in questo posto dove andava tutti i pomeriggi mio nonno Aladino. Verso l’ora di cena la Nonna mi mandava a chiamarlo. Quando entravo in quel locale lo trovavo in compagnia dei suoi amici. Stavano seduti intorno ad un piccolo tavolo quadrato dove sopra erano posati i bicchieri con il vino rosso. Si notava che avevano sorseggiato con piacere quella bevanda. Erano brilli!!!. Tra un bicchieretto e l’altro stonavano una canzonetta.  Con imbarazzo mi avvicinavo a lui e chiedevo

“vieni a casa che la Nonna ti aspetta”, e lui obbidiva.  lo prendevo sotto braccio e lo accompagnavo d’avanti all’uscio di casa. Appena varcato il portone, la Nonna esclamava, con un sorriso sulle labbra, “la sera leoni, la mattina coglioni.” Queste parole mi facevano tanto ridere e correvo a casa per raccontarlo ai miei genitori.

      Il bar, “sul ponte” di fronte alla sede comunale, fu il primo locale con la televisione. Da ragazzo, a mio Marito piaceva entrare nel locale per vedere qualche programma, e mi raccontava che prima di sedersi doveva comprare le caramella, quello era il prezzo per guardare la TV. Nello stesso bar si trovava anche il telefono, quando nelle case non esisteva ancora. Per questo motivo era diventato un punto importante per la gente.

    Era molto popolare la bottega alimentari dell’Attilio e la Carolina. Commercianti affabili e professionali. Mia cugina, proprio in questa bottega mi fece conoscere la tipica “merenda”, il pane con la cioccolata, a quei tempi (anni ‘60) la cioccolata si comprava a “taglio” (non c’era ancora il barattolo della nutella). Rimasi molto sorpresa quando dopo l’acquisto chiese ai bottegai di “segnare” la spesa sul conto aperto di sua Madre. Ero ritornata da poco in paese, dopo aver vissuti per dieci anni in Australia (1958-68) e non ero abituata a comprare senza pagare, cioè, a “segnare” la spesa, e mi sembrò molto strana questa modalità.

    Nella via principale si contavano altre “botteghe”, per esempio, “Dall’Elisa”, dove tutte le donne compravano la biancheria, e pezzate di stoffe. I tagli più richieste erano quelle di lino e di canapa, utilizzati principalmente per realizzare i preziosi ricami per i corredi. Più in là c’era il “Bisini”. Lo consideravo strano questo nickname, pensai che quel nome fosse italianizzato, e che derivasse dalla parola inglese “Business” (commercio, affari). Da lui si compravano le scarpe. Ancora avanti, la macelleria il barbiere, e la bottega “sali e tabacchi” della Valentina. Qui, la mia Mamma e mia Suocera si rifornivano di sigarette, e dove si acquistavano anche i francobolli, perché all’epoca la gente scriveva tante lettere ai parenti ed amici che avevano deciso di emigrare in altri paesi. Più avanti si poteva entrare nella “bottega” della cara “Giuse del Rampa”, attaccata a questa c’era il magazzino di elettrodomestici di suo nipote. Passeggiando nella stessa via c’era la farmacia, ed ancora la “bottega” del latte fresco del Landi, dove faceva anche il gelato.  C’era pure un’altra alimentare, quella del “Raffellino e la Norma.” I miei figli, come tanti altri scolaretti si fermavano da questi commercianti per comprare la merenda, e “segnavano” la spesa sul conto della mamma.  Verso la fine di questa Via si poteva entrare in una bella e rifornita ferramenta, della famiglia Poli. Sull’angolo della strada si ammirava la vetrina del negozio d’abbigliamento dei signori Politi. A mia Suocera e alla mia Mamma piaceva tanto questo negozio.
Nella stessa strada esisteva la merceria della Santarellina, ed un'edicola gestita dalla signora “Fidelia”, una Donna simpatica, con la sigaretta sempre accesa. 0ccasionalmente organizzava anche le gite.
Non poteva mancare la “bottega” di giocattoli ed articoli per la scuola, dei coniugi, Anna e Gianni. Allestivano una bella vetrina, dove tutti i bambini e le bambine erano attratti, quasi sempre convincevano i genitori a comprarle un regalo. In casa nostra abbiamo ancora una bambola, “la francesina”, che mia mamma regalò a mia figlia per la befana del 1979. Conservo ancora degli addobbi per l’albero di natale scelti insieme ai miei figli negli anni ’80. Molto frequentata era anche la rosticceria Landi. Esisteva la “bottega dei saponi” della coppia Giulietto e Lucia. Loro mi confidavano che i clienti migliori erano le Donne del Centro Storico, perché acquistavano tanti prodotti profumati per l’igiene della persona e detersivi per le pulizie di casa. Verso la piazza ti imbattevi nella lavanderia dei Saisi, e la “bottega” del Gregorio, lui vendeva anche il kerosene in taniche. Nell’inverno dell’austerity, (1973-74) quando scarseggiava questo combustibile mi dava la precedenza per l’acquisto, perché ero in dolce attesa di mia figlia.
Alla fine degli anni ’60 fu aperto il primo mini supermercato, per il paese diventò una vera novità. Feci amicizia con la giovane commessa, una ragazza cresciuta Scozia, nipote dei titolari .  Mi piaceva parlare l’inglese con lei.  Ancora oggi, in via Cavour troviamo lo storico negozio d’abbigliamento, quello della paesana Alma. Anche il Claudio e la Rachele gestivano una bottega alimentare.

Ancora oggi si trova un piccolo ristorante, “Eliseo”, dove nel 1973 celebrai il mio pranzo di nozze. Ricordo ancora il prezzo, lire 2.300 a persona.

 Attualmente nella Piazza trovi la tabaccheria della Diana adesso è gestita dalla figlia e nipote.

C’era una volta il bar dei “vernocchi”.  Nei pomeriggi freddi d’inverno andavo con la mia amica a gustare una tazza di cioccolata calda, fatta di latte fresco e cacao, un sapore unico. 

Mia mamma mi ha sempre parlato bene dei negozianti del paese.  Mi raccontò che nei primi anni dell’immigrazione, alcune persone chiesero un prestito a questi esercenti per affrontare il costo del lungo viaggio all’estero, e loro non si tiravano indietro a quella richiesta. Fu un modo per darle la possibilità di lasciare il paese in cerca di lavoro con la speranza di fare fortuna.

 Questi bottegai erano molto generosi, dimostravano d’avere tanta fiducia e affetto per i loro concittadini.

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Forse alcuni di loro non hanno mai più incassato il denaro prestato, e forse per diversi motivi qualche cliente potrebbe aver dimenticato di restituire la somma del conto, “segnato” della spesa.
Chi lo sa??

Il fatto è, che oggi non ci sono più questi negozianti e nemmeno le “botteghe” sotto casa.  Compriamo on-line, nei grandi maggazini  ecc, e per lo più nei centri commerciali sparsi ovunque.

Viviamo decisamente in un altro sistema.

domenica 15 gennaio 2023

Per amore del sapere

  

Per amore del sapere, mai per i voti.

Perché sapere aiuta ad essere.

E sapere tanto aiuta ad essere tanto.

Studiate!

Perché la cultura rende liberi

e niente vale di più della libertà.

Studiate!

Perché siamo le parole che conosciamo,

perché il pensiero crea la realtà.

Studiate!

Perché non conoscerete mai la noia

se amerete un libro, un paesaggio,

un quadro o la settimana enigmistica.

Studiate!

Perché studiando capirete le vostre qualità, le vostre inclinazioni, i vostri punti deboli.

Studiate la storia, perché il passato illumina il presente.

Studiate la geografia perché ogni luogo è anche un fiume, una montagna, un vento.

Studiate la matematica perché nella vita spesso i conti non tornano e bisogna trovare soluzioni alternative.

Studiate le lingue straniere, perché i viaggi sono le lezioni di vita più belle.

Studiate la biologia perché capire come fa a battere il cuore o perché il battito accelera se vi innamorate è meraviglioso.

Studiate la filosofia perché imparerete a ragionare e a guardare il mondo dalle prospettive più originali.

Studiate la letteratura perché vivrete molte vite e vedrete posti incredibili da casa.

Studiate la grammatica perché la differenza tra un accento e un apostrofo non è mai un dettaglio.

Studiate la musica, l’arte e la poesia!

Perché la bellezza è emozione e terapia.

Studiate la fisica e la chimica perché nell’atomo e nelle molecole si celano energie potentissime.

Studiate!

Perché quando smetti di imparare smetti di vivere.

Studiate ció che vi piace ma anche ció che ora vi sembra inutile.

Perché un giorno, quando meno ve lo aspettate, ne capirete il senso.

Studiate!

Senza pretendere troppo da voi stessi e senza rinunciare mai allo svago, allo sport e alle emozioni.

Perché lo studio viene sempre dopo il vostro benessere!

Studiate!

Senza temere di dimenticare qualcosa.

Perché i buchi di memoria servono a fare spazio.

Perché la scuola serve a trasformare specchi in finestre, non a giudicarvi.


-- F.De Berardinis


Stamani mi sono imbattuta in questo testo, è dedicato ai giovani che frequentano la scuola, ma io ritengo che possa valere anche per noi AAAS.

Analizziamo la prima frase: - Perché sapere aiuta ad essere

Il sapere  ci rende liberi, possiamo ampliare il nostro sapere attraverso la lettura finché si legge e si imparano nuove cose si è vivi, si esplora il mondo anche senza bisogno di viaggiare.

Questo esercizio di analisi può proseguire ... potrebbe essere la prima pagina di un nuovo libro che racconta il proseguimento del nostro percorso scolastico che dovrebbe prendere il nome EDUCAZIONE PERMANENTE O ISTRUZIONE PERMANENTE.

Mi piacerebbe leggere commenti.

Daniela P.

venerdì 13 gennaio 2023


La scatola dei bottoni


Mia nonna era alta, portava i capelli bianchi raccolti sulla nuca, arrotolati in un ciuffo, vestiva sempre di nero, con le gonne piuttosto lunghe sopra sempre un pannello a righe con due grandi saccocce dove teneva il rosario e un fazzoletto, le piacevano le pianelle.
Insieme al nonno lavoravano nei campi, così molti prodotti naturali e buoni li portava a casa ogni giorno, aveva alcune galline che fornivano uova speciali e nutrienti .

Era una persona molto attenta in casa a non sciupare niente, cuciva, aggiustava ,faceva orli usando refe e aghi infilzati in un mini cuscinetto creato per questo uso, così gli abiti duravano più a lungo. Anche nella preparazione dei pasti stava molto attenta , erano tempi difficili quelli dopo la guerra, mancavano tante cose e spesso anche il necessario.

Io ero una bambina e ricordo che la nonna aveva una grande scatola di latta che teneva gelosamente nella sua camera, era arrivata dall’Inghilterra inviata dai parenti scoccesi contenente dei biscotti per le feste di Natale, quando finirono i biscotti , questa scatola tutta disegnata esternamente, divenne contenitore di  bottoni, cerniere, fibbie ed altri oggetti che accuratamente tagliava dagli abiti che non si usavano più.
Mi affascinava e quando mi era permesso, mi piaceva rufolare dentro con le mani .C’erano bottoni di ogni tipo: eleganti, brillanti , grandi e piccoli , di materiali diversi. I bottoni rossi erano di un vestitino che indossavo solo la domenica, ero felice , mi piaceva tanto, un bottone grosso con fregi di metallo era di una vecchia giacca della mamma, elegante, che indossava solo per andare alla Messa. Legato ad ogni bottone c’era un ricordo bello, a volte non troppo e mi piaceva tanto stenderli sul tavolo e osservarli come dei piccoli tesori. In particolare tre bottoni grigio-verde, assai grossi, tolti da una giacca militare di mio babbo avrei voluto tenerli sempre con me!


         



martedì 10 gennaio 2023

Little hands on our calendar 2023....

 10.01.2023





10.01.2023..

     Grandparents have always told stories to their grandchildren. The kids sit on their laps listening very carefully.

They often start asking a simple question,

“Granny where did you meet grandpa?”

and then, Granny, starts telling about her life.

      That’s exactly what Life Long Learning Students (AAAS) tell in the calandar 2023, writting the history of the past life. Telling short stories, adding colored pictures and photos. We decided to dedicate the calandar to the young generations because knowing the past will help them to realise how many changements have been done through the years.

    We thought of giving the calandar as our gift to a class of the primary school.  They thanked me and invited me to read the stories. With the Teacher we explored the topics and all the little students had something to say. They were very interested.

 A special thankyou to the Preside, the Teacher and the Pupils for the hospitality.

 

          I Nonni hanno sempre raccontato storie ai nipotini. Li prendono sulle ginocchia e loro ascoltano attentamente.

I bambini sono curiosi ed iniziano a chiedere con una semplice domanda,

       “Nonna dove hai conosciuto il Nonno?” E la Nonna inizia il racconto della sua vita.

Questo è esattamente quello che hanno proposto gli Studenti di Adulti Ancora A Scuola (AAAS)nel calendario 2023. Sono stati scritti brevi racconti di vita del passato, con immagini e belle fotografie. Intitolato “Come Camminavamo” e lo abbiamo dedicato alle giovani generazioni.  Nei 12 mesi scorrono tanti temi che i giovani non conoscono se non raccontati da noi. Dare uno sguardo al passato, non guasta mai, fa capire quanto progresso è stato fatto negli anni per arrivare ai giorni nostri.

Oggi gli scolaretti della 3B hanno posato le loro manine sul calendario.  Mi hanno ringraziato ed invitato a leggere i racconti.  Con la Maestra abbiamo approfondito gli argomenti. Tutti dicevano la loro.  Sono stati attenti ed interessati….

Gli AAAS ringraziano  la Preside, la Maestra ed i piccoli alunni per la bella l’accoglienza.

domenica 8 gennaio 2023

Declino della democrazia e della crescita dei diritti. Non ci stiamo!


Non accade solamente in IRAN, ma oggi voglio puntare il dito là!


Iran, impiccati altri due manifestanti.

Anche nelle piazze d'Itala e di molte città nel mondo si manifesta indignati dai fatti iraniani.

Come AdultoAncoraAScuola condanno fermamente  le autorità assassine ed il governo Iraniano per l'inaccettabile repressione violenta dei manifestanti. Sono al fianco del popolo iraniano e sostengo il suo diritto di protestare pacificamente e di esprimere liberamente le proprie rivendicazioni e opinioni. 

Noi, gente comune, non possiamo imporre sanzioni o espellere i diplomatici iraniani, ma non possiamo tacere, ed invece possiamo dichiarare solidarietà a tutti quei popoli che nel mondo sono sottomessi a regimi e a bande di predicatori illiberali e violenti. 

Noi sappiamo che quando cessa la crescita della conquista dei diritti e delle libertà, sono in pericolo anche le nostre libertà personali, che ci vengono erose in maniera subdola e a volte indolore giorno per giorno, anche attraverso il continuo impoverimento del tenore di vita.

Dal 2005 al 2020  la crescita della democrazia e delle libertà nel mondo non c'è più! È in calo costante e di gran lunga il numero dei Paesi che lavorarono per la democrazia e le libertà: nel 2020 sono stati 45 i Paesi  in cui i regimi illibertari sono andati/tornati al potere.

Solo nel 2005, invece, erano 31 in più i Paesi erano andati verso la democrazia, il rispetto dei diritti umani, la abolizione del teologismo illibertario ed misogeno.

“MENTRE UNA PANDEMIA LETALE, L’INSICUREZZA ECONOMICA E FISICA E UN CONFLITTO VIOLENTO HANNO DEVASTATO IL MONDO, I DIFENSORI DELLA DEMOCRAZIA HANNO SUBITO NUOVE PESANTI PERDITE NELLA LORO LOTTA CONTRO I NEMICI AUTORITARI, SPOSTANDO L’EQUILIBRIO INTERNAZIONALE A FAVORE DELLA TIRANNIA.”


POST SCRIPTUM - Domenica 8 Gennaio 2023, alle 17 di sera avevo lasciato in bozza questo post, in attesa di come raccontare che il 2022 è stato l'anno dell'assalto a Capitol Hill negli Stati Uniti d'America. Una prova di colpo di stato, un attacco alle istituzioni democratiche nel paese che noi riteniamo un baluardo della libertà!  Poi abbiamo ricevuto la notizia che lo stesso meccanismo     si stava attuando in Brasile, nella capitale Brasilia, da parte dei sostenitori dell'ex presidente sconfitto poche settimane fa nelle elezioni. 
Il fatto che due ex presidenti, uno negli USA e uno in Brasile, sobillino gli ignoranti e i creduloni affermando che la vittoria è stata loro rubata, è una realtà gravissima. La mancanza del rispetto delle istituzioni democratiche è un segnale di grande degrado della intelligenza dei popoli.


giovedì 5 gennaio 2023

Father Christmas and the Befana....



 


 

           Durante la mia infanzia in Melbourne, (1958/68) conoscevo la figura di BABBO NATALE, era lui che ci portava i doni sotto l’albero. Le feste Natalizie si festeggiavano d’estate.

I dirigenti dell'azienda metallurgica, dove lavoravano i miei zii, chiamavano FATHER CHRISTMAS per portare i regali ai figli dei dipendenti. Appariva all’improvviso nella sala un “omone” grande e grosso, portava la barba lunga, vestito di rosso, indossava un cappello, e gli stivali neri. Era allegro e simpatico.

Quel giorno i miei Zii portavano anche me alla festa.

 

I miei figli, invece, sono cresciuti con l’immagine della Befana. Una VECCHIETTA, vestita con una lunga “sottana” nera, che indossa scarpe rotte ed un grande cappello a punta. LEI vola nel cielo sulla scopa e distribuisce i doni a tutti i bambini e le bambine buone.

Come in Australia nell’azienda dei mie Zii, anche l’azienda tessile, la CCC dove ho lavorato qui in Italia, organizzava una festa per i bambini e le bambine dei dipendenti, ma faceva portare i regali dalla nostra cara BEFANA. Ci divertiva molto.

Anche nelle scuole si ricorda la VECCHIETTA ed è ancora molto attesa.

 

 

During my childhood, (1958/68) I lived in Melbourne. Christmas time comes during  the summer season. Father Christmas brought to me the gifts. The agency where my Uncles worked, called FATHER CHRISTMAS to give the presents to the children of the workers. He was a big man, he had a long beard, he wore a red coat, a red hat, and black boots, he was happy and very nice.

 

mio figlio in prima elementare 1986..


My children have grown up with the image of the BEFANA, known as the OLD LADY. She wears a torn, black long skirt, a woolen shawl, a big pointed hat, and she flys in the sky on a broom, taking in night time the gifts to all the good children in the world.

As the firm where my Uncles worked, my agency, in Italy, gave gifts to the kids of the workers too, but they were given from the BEFANA. She was very entertaining.

                                                Also in the schools the children wait for her, and are very happy to see her.

Buona Epifania.....

 

domenica 1 gennaio 2023

AAAS - IL CALENDARIO 2023 ha anche la versione in lingua inglese

Gli adulti ancora a scuola sono incredibili!
Sanno lavorare sulla tastiera anche a cavallo!

Era l'ultimo giorno del 2022 e la Daniela si stupiva che Chrome non riuscisse a tradurre quello che era scritto nelle immagini del Calendario AAAS che vedeva a video.

QUESTA ERA UNA IDEA CHE STAVA PER SCOPPIARE

Perché non averne una versione in inglese da condividere per il Mondo?

Così, il prof, MagocoRe, Emma e Little English si misero sul cavallo di San Silvestro e traghettarono il Calendario nella versione inglese.

Arrivato il Primo dell'anno, ritti sulle staffe, decisero di smontare.

Il Calendario English version è una realtà.

Ai link seguenti puoi scaricare le due versioni 
                         

January 1st. 2023

WISHING A  HAPPY NEW YEAR TO ALL THE PEOPLE WHO WILL GIVE A BIT OF THIER SPARE TIME TO READ OUR CALANDAR ....

I "MANGIARINI" DI UNA VOLTA ......

 15.11.2024 “Nonna non mi aspettare oggi a pranzo, vado al sushi, e stasera dopo la partita ceno al Mac Donald’s con la squadra”.  “oh my ...